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lunedì 23 maggio 2022

Segnalazione " Le avventure di Oca Linda" - Lorenzo Lunadei

Buon pomeriggio a tutti lettori e lettrici! 
Oggi vi vogliamo segnalare un libro un po' particolare, "Le avventure di Oca Linda", recente vincitore del VI Concorso Letterario Nazionale Booktribù. 
Vi lasciamo di seguito il link di acquisto: Le avventure di Oca Linda


Titolo: Le avventure di Oca Linda 
Autore: Lorenzo Lunadei 
Editore: Booktribù
Pagine: 330
Prezzo: 17,50 € 
Illustratrice: Marina Cicero 



Tutti ripetono a Oca Linda che un’oca deve solo fare l’oca. Passa il tempo a sognare guardando al di là della recinzione della fattoria in cui vive e si chiede cosa nasconda il Mondo Fuori. Sarà pieno di luoghi incantevoli come quelli raccontati dall’amica. Nella la Coccinella? O la presenza costante di Volpone nei pressi della fattoria è segno di un mondo oscuro e pericoloso? E se la sua profonda essenza di oca si trovasse da qualche parte là fuori? Oca Linda sa che è arrivato il momento di scoprirlo. 



Le avventure di Oca Linda si propone agli adulti con le caratteristiche tipiche di una storia per bambini: un romanzo universale rivolto a tutti. 




Lorenzo Lunadei 
Nato nel 1990 e vive nel paesino di Pennabilli tra natura e scrittura. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico a Rimini e Fumetto e illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna ha seguito la passione per le storie con i corsi di Sceneggiatura per fumetto e Scrittura creativa alla Scuola internazionale di Comics di Reggio Emilia. Ha pubblicato i romanzi Sotto il sole dell’Arizona (Libereria) e Una storia quasi d’amore (L’erudita), la raccolta di racconti Artisti (in collaborazione con “Artisti in piazza – Festival Internazionale delle arti performative”) e storie a fumetti. Conduce la trasmissione Brainstorming – La tempesta narrativa su Cosmic Fringe Radio e organizza la rassegna culturale Un orto di libri all’interno dell’Orto dei frutti dimenticati di Tonino Guerra.

venerdì 20 maggio 2022

Recensione "Ma tu ci credi a Calibubu?" - Giovanni De Rosa

Titolo: Ma tu ci credi a Calibubu? 
Autore: Giovanni De Rosa
Editore: Il Convivio
Genere: Commedia in due atti
Pagine: 64
Prezzo: 10,00€ 




Calibubu è un mago, ma uno di quelli un po' particolari. Ha una trasmissione presso un'emittente locale e cerca di dare aiuti e consigli di vario genere agli spettatori che telefonano in diretta. La situazione inizia a complicarsi quando gli viene affiancata nella conduzione una donna bellissima e intraprendente. A quel punto la realtà prende il sopravvento sulla finzione ed emergono i vari tratti caratteriali, il segreto della buona magia, la sincerità o falsità di alcuni animi e, infine, le trame sottili che possono regolare i rapporti umani.


Di Giovanni De Rosa abbiamo già letto e recensito i romanzi Onice nera e Aucun, di cui potete trovare le recensioni sul nostro blog. Questo libriccino invece è un dono che l'autore ci ha voluto fare e gliene siamo molto grate, così come per la sua gentilezza, l'educazione e la passione che mette in ciò che fa. 
Si tratta di una breve commedia in due atti. Si notano quindi subito alcuni elementi tipici della struttura del copione, come la presentazione iniziale dei personaggi o l'indicazione dei gesti e degli accenti degli attori nel mezzo dei dialoghi, che descrivono meglio la scena guidando l'immaginazione del lettore. 

Calibubu, l'attore principale, il protagonista, è un mago e presentatore eccentrico e sicuro di sé. Durante la messa in onda sull'emittente campana, il pubblico da casa può chiamare il mago per chiedergli una previsione o un consiglio su un qualsiasi problema della loro vita. Si passa dalle questioni di cuore, al lavoro, la salute... dubbi che Calibubu risolve leggendo le carte. In sostanza, Calibubu parrebbe predire il futuro con abile intuito. Nell'elargire i suoi consigli è un po' moralista e giudicante, si infervora facilmente e non ama essere contraddetto, ma tutto ciò è parte del suo personaggio. 
La difficoltà sorge quando, con l'intento di rinnovare il programma e attirare più pubblico, a Calibubu si affianca una nuova conduttrice, Jessica. Bellissima, arrogante, insolente, e raccomandata. A Calibubu non va certo a genio che gli si rubi la scena, ma Jessica irrompe nella trasmissione e spodesta il protagonista. 
Gli altri personaggi, tra cui il regista, il tecnico e la figlia del mago, giocano la loro parte schierandosi con l'uno o l'altro conduttore, non senza voltafaccia dell'ultimo momento. 
Per la trasmissione televisiva finirà male o la situazione si rigirerà a suo vantaggio? 
Sia Jessica che Calibubu, almeno inizialmente, spacciano i loro giudizi per verità assolute in base alle quali agire, senza però conoscere davvero chi sta dall'altro lato della cornetta e in che situazione si trova. Basandosi su poche informazioni dette disperatamente al telefono, giocando d'astuzia indicano una strada da seguire.  

Una lettura molto breve che si legge tutta d'un colpo, anche perché l'impostazione teatrale la rende più curiosa, leggera, particolare e veloce.
Quello che più ho apprezzato di questo bel dono è il messaggio finale, una sorta di "morale della favola" da parte del protagonista: 
«...ricordati che io sono solo un essere umano e che la verità è dentro di te. Avete capito amici miei (rivolto alla telecamera). Calibubu non è un veggente e nessuna persona ha il potere di leggere il futuro di un altro essere umano. [...] Siete voi i padroni del vostro futuro e del vostro destino!»

E voi ci credete a Calibubu??


Giovanni De Rosa è sorrentino di nascita, ma vive a Verona. Ha recitato, nel passato, in qualche compagnia teatrale amatoriale e ha pubblicato quattro libri: "Ecco perché frequento le vostre donne - Diario di un personal trainer", "Cancellati", "Questa è la vita che voglio", "Onice nera". 

_Lisa_

lunedì 16 maggio 2022

Recensione "La congiura del Fidion" - Mariarosaria Varano

Titolo: La congiura del Fidion
Autore: Mariarosaria Varano
Editore: Bookabook
Genere: fantasy
Pagine: 303
Prezzo: 19,00€ 




Nel Regno Magico, dove tutto pareva scorrere nella tranquillità, un'Ombra dal ghigno malefico riporta in vita la Congrega dei Serpenti, che venera Arcadia, la Signora delle Tenebre. Nello stesso istante i genitori dell'erede vengono assassinati con un incantesimo che si credeva ormai caduto nell'oblio, il terribile Imago Mortis, che deforma i lineamenti di chi lo riceve in una maschera di atroce dolore. 
Qualcosa di grave sta accadendo ad Archethelos, il Regno Magico. Lord Bartolomeus, tutore dell'erede, ascolta la voce del Fato, tornata a cantare nell'antica lingua lunica, e teme il peggio, ma ad Astrea, il Sinodo dei Saggi non sospetta nulla. Qualcuno vuole liberare dalla sua prigione Arcadia. Tra antichi incantesimi creduti oramai perduti e fitti misteri da risolvere, Morgana, Elettra e David non si daranno per vinti fino a che non avranno scoperto la verità per impedire ciò che tutti temono: il ritorno di Arcadia.


L'autrice ha abilmente dato vita ad Archetelos, un regno magico retto da uno statuto che ne mantiene intatti l'equilibrio e la giustizia. Le province del regno sono protette da una gilda con grandi poteri, il Sinodo dei saggi, a sua volta guidato dal decano Lord Cornelius. 
Un'Ombra, però, celata dal nero mantello e da un cappuccio, innesca un malefico piano di vendetta per riportare in vita la Congrega dei serpenti e colei che questi esseri votati al male veneravano: la Signora delle ombre, Arcadia. 
L'intero regno è in pericolo. Fortunatamente, qualcuno presta attenzione alla voce del Fato che diffonde mesti presagi, e una giovane fata intraprendente non intende restare a guardare. Morgana, fin troppo determinata e molto intelligente, con il sostengo dei suoi fedeli amici di sempre, Elettra e David, è decisa a scoprire la verità che il Sinodo nasconde al popolo. 
La voce del Fato è giunta anche sulla terra, dove l'acuto Lord Bartolomeus si è trasferito con l'onore e l'onere di fare da tutore all'erede del Sommo Patriarca e di celarne l'identità. Con la Congrega dei serpenti attiva, l'erede potrebbe non essere più al sicuro, così come chiunque cerchi di proteggerlo. 

La narrazione segue diversi personaggi e, nota per me positiva, sia dal punto di vista dei "buoni" che da quello dei "cattivi". In particolare, si alterna tra le indagini del Sinodo per scoprire chi si cela dietro alla volontà di resuscitare Arcadia e quelle parallele di Morgana e dei suoi amici che cercano di impedire il peggio. Abbiamo anche la folle prospettiva della sconosciuta figura sotto al mantello e di un suo collaboratore. 
Ho apprezzato moltissimo la rappresentazione di questo gap generazionale tra gli adulti, che tacciono ai loro figli i tristi eventi passati pensando di proteggerli, e la nuova generazione del regno magico, che scopre invece di avere nuove potenzialità ma anche responsabilità per il futuro. 
Un altro elemento interessante è la presenza di alcuni abitanti del regno magico sulla terra, per fuga, esilio volontario oppure obbligato. E quindi la presenza sulla terra di ragazzi che scoprono di essere originari di Archetelos e di poterci, un giorno, tornare. Ma il loro ritorno porterebbe speranza o, al contrario, creerebbe altri nemici?

Le vicende prendono il via con tinte fosche e misteriose, e forse questo è anche grazie alla passione dell'autrice per il thriller. Tanto mistero che rende la lettura ancora più intrigante, insieme all'alternanza dei punti di vista e alla curiosità di voler scoprire chi si cela veramente dietro la minaccia del possibile ritorno di Arcadia. Ma anche qualche sorriso, soprattutto dovuto ai dialoghi tra Morgana e i suoi cari amici.
I vari personaggi si muovono parallelamente verso la scoperta della verità, ma il tempo scarseggia. L'autrice rivela le informazioni pezzo per pezzo nel corso delle vicende, spingendo il lettore a proseguire velocemente e a fare le sue ipotesi. Inoltre scrive molto bene e il libro è super scorrevole.
Incantesimi perduti, un'antico idioma che non tutti sanno tradurre, portali spazio-temporali, presagi e premonizioni, cupidigia e brama di potere, sete di vendetta e cecità difronte ai pericoli, ma anche coraggio e fiducia. 

Una lettura dalle ottime potenzialità che mi ha veramente appassionato e che consiglio a tutti gli amanti del genere. Questo è il romanzo d'esordio di Mariarosaria Varano ed io non posso che farle i miei complimenti e sperare vivamente in un seguito che confermi o smentisca i miei sospetti!


«I membri della Congrega dei Serpenti risorsero dal sonno eterno, avvolti in luridi e logori sudari. La pioggia battente li ripulì dal terriccio che li ricopriva, svelando scheletri dal truce aspetto. [...] Carne putrefatta ricrebbe sulle ossa scricchiolanti. Un sottilissimo strato di pelle verdastra  la ricoprì, lasciando intravedere ciò che vi era sotto. Nelle vuote orbite oculari rispuntarono infuocati occhi privi di palpebre. I morti cominciarono a ballare sotto le tre lune piene.»

«Il male e il bene stanno nelle azioni che compiamo. Sono solo le scelte che facciamo a guidare e condizionare la nostra vita, nient'altro. La catastrofe può essere vicina o lontana, ma non si può evitare. Puoi prevenire solo le conseguenze e fare in modo che non siano disastrose. Il destino del Regno Magico si compirà, senza che tu possa fare nulla per impedirlo!»


Mariarosaria Varano è nata a Napoli nel 1977, ma vive a Catanzaro, dove esercita la professione di avvocato. Gli studi classici le hanno fatto conoscere e amare i grandi autori greci e latini, ma la sua passione per la letteratura è nata molto prima e le ha consentito di vagare in lungo e in largo per il mondo e di vivere mille diverse avventure. Il suo genere preferito è, però, il thriller. Ha iniziato a scrivere da giovanissima e dedica alla scrittura tutto il suo tempo libero. Ultimato durante il lockdown, La congiura del Fidion è il suo primo romanzo.

_Lisa_

venerdì 13 maggio 2022

Segnalazione "Sei un essere speciale" - Federica Storace

Buongiorno readers,
Oggi vi segnaliamo la pubblicazione "Sei un un essere speciale. Donne e uomini raccontano la generatività" di Federica Storace, autrice con cui abbiamo già avuto modo di collaborare leggendo "Scialla e poi splendi" e "Madri per sempre". 

TitoloSei un un essere speciale. Donne e uomini raccontano la generatività
Autore: Federica Storace
Editore: Erga edizioni







Trama:
Un viaggio a tappe sui temi più scomodi o scontati dell’attualità in cui il vissuto diventa non solo racconto ma analisi delle potenzialità, delle opportunità, delle carenze, delle contraddizioni della società in cui viviamo, della cultura corrente, delle istituzioni.
Dalla malattia psichiatrica, al mondo della disabilità, dalla violenza sulle donne alla prostituzione, passando per la tossicodipendenza, il disagio educativo, le abissali differenze tra nord e sud del mondo. Spiccano le diverse esperienze di paternità perché, senza la componente maschile, non si realizza la complementarietà che genera vita. 
Apre orizzonti sconosciuti ed impensati la “sosta” nel contesto della spiritualità nel mondo di oggi e conclude il testo un’originale incursione nella bellezza dell’arte.  
Persone famose o sconosciute diventano protagoniste di questo romanzo corale. Da Roberta Antonello e Nausica Muzio Ravina (la follia), Tiziana Cecchinelli, Vittoria Valenziano De Marco, Edy Quaglia e Rudy Vidoni (la disabilità), Sr. Eugenia Bonetti e altre voci di donna (su prostituzione, violenza, schiavitù), Domenico Chionetti e la Comunità di San Benedetto al Porto (dipendenze, impegno sociale), don Domenico Ricca (il disagio nel carcere minorile), Marco Barnieri (l’educazione di strada), don Tarcisio Faoro (i giovani in casa famiglia), don Luigi Zoppi (tossicodipendenze, immigrazione ed educazione), Giordano Bruschi e Aldo Gastaldi (la resistenza partigiana), Madre Elena Francesca Beccaria (la spiritualità… al presente), Padre Christian Calassare e Sr. Ruth Mora (missionari oggi), Suor Plautilla Nelli (incontro con l’arte) … Tanti diversi spaccati di vita e un’unica domanda: si può e come essere generativi oggi?

Scrivere ancora: il salto dalla maternità alla generatività. 
Mi sono chiesta, in questo tempo, quale “reazione a catena” un libro abbia il potere di... mettere in moto e, prima ancora, perché i lettori dovrebbero essere interessati a leggere quella che, scherzando ma neppure troppo, potremmo definire la “seconda stagione” di “Madri per sempre. Donne raccontano maternità possibili”. Perché? In realtà, l’intento è proprio quello di... stuzzicare la curiosità sulle ragioni che mi hanno convinta a mettere, nero su bianco, un’altra storia. Da quelle pagine, infatti, come dal grembo di una madre, ha visto la luce una nuova vita. Vita che è venuta a bussare alle porte della mia quotidianità e dell’anima e mi ha chiesto di essere raccontata, ancora, nel percorso di un viaggio imprevedibile, tanto autentico quanto inimmaginabile. E così sguardo e cuore si allargano, ora, sul mondo sconosciuto della follia, dando voce ad un fantasma che ha chiesto di essere ingombrante perché i “matti”, di cui si è presa cura per tutta la vita, non siano dimenticati e anzi si ricordi che, come tutti, vivono grazie al “nutrimento dell’amore”. [...]
Mi auguro che in tanti vogliano unirsi a noi in questa nuova avventura perché, via via, ha assunto le sembianze di una “cordata”. Mi sono resa conto, infatti, che diversi autori, alcuni proprio di Erga Edizioni, prima di me, avevano percorso vie simili, individuato punti e temi fondamentali anche per questo itinerario come dei veri e propri “apripista”! Li ho seguiti per arricchire il mio narrare perché gli incontri sono quelli “che ci cambiano e spesso ci suggeriscono vie nuove che non pensavamo di percorrere”.
Volutamente ho lasciato delle tracce, citazioni testuali ma non nomi. Li scopriranno, credo con una buona dose di stupore, i lettori che decideranno di mettersi per strada. Chi non viene perderebbe una bella opportunità, un viaggio che nessun tour operator potrebbe mai organizzare, nessun’agenzia neppure immaginare. Per chi è pronto, si parte. Destinazione: vita e... oltre.

L'autrice:
Federica Storace, insegnante di Lettere e Filosofia, vive e lavora a Genova. Sposata, madre di due figli, insegnante, impegnata nel volontariato educativo, autrice.
Ha pubblicato due romanzi ad ispirazione autobiografica. Nel 2007 "La famiglia non è una malattia grave", San Paolo Editore, nel 2010 "Banchi di squola", Macchione Editore. 
"Impossibili ma non troppo...storie di cuore e fantasia", 2017 Editrice Elledici, è la sua terza pubblicazione, la prima a quattro mani, con sr. Anna Maria Frison (Fma). Si tratta di una raccolta di storie, per lettori di tutte le età, grazie alla quale l’autrice ha organizzato diversi laboratori che hanno favorito significative ed originali esperienze nell’ambito di numerose manifestazioni culturali.
Finalista all’edizione 2019 del Premio Letterario La Quara con la short story “Posta, Europa e inaspettate avventure”.
Ha pubblicato, con Placebook Publishing  Editore, Roma, 2019,  il libro, “SCIALLA E POI SPLENDI” , con cui racconta e si racconta ai suoi lettori attraverso nuove storie, questa volta istantanee dei giovani d’oggi, in una realtà fatta di numerose contraddizioni ma comunque colma di attese e sogni da cogliere e realizzare. “IMPOSSIBILI MA NON TROPPO “ e “ SCIALLA E POI SPLENDI” hanno ricevuto il Premio Speciale  alla DIDATTICA PER IL LIBERO PENSIERO” all’edizione 2020 del Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana.
Alcuni suoi racconti e poesie sono stati selezionati ed inseriti in diverse Antologie nel 2019 e 2020.
 “Madri per sempre. Donne raccontano maternità possibili” Erga Edizioni, Genova 2020, rappresenta una nuova esperienza per l’autrice che unisce saggistica, autobiografia e intervista in una pubblicazione originalissima che si configura come un viaggio nell’universo femminile e nelle multiformi dimensioni della maternità. “Madri per sempre”, nel giro di un anno, si è aggiudicato diversi riconoscimenti: al Premio Letterario Internazionale “Tra le parole e l’infinito”, nella Sezione “Pianeta Donna” del noto Concorso “La Tigulliana Santa Margherita Ligure Franco Delpino 2021” e il secondo premio al Concorso letterario artistico “Manuel Foderà”, Catania.
Con la poesia “MADRE E FIGLIA” si è classificata prima al Concorso “Madri allo Specchio” promosso dall’Associazione Cultura al femminile in collaborazione con “Gli scrittori della porta accanto APS” e AIL Sassari.
E’ appena uscito, sempre per Erga Edizioni, “Sei un essere speciale. Donne e uomini raccontano la generatività”, il viaggio di “Madri per sempre” che continua con una visione più ampia sul mondo della generatività. Il libro è arricchito da numerosi contenuti multimediali accessibili attraverso l’app gratuita Vesepia che lo rendono… ancora più completo e originale.
“Azzurra e la sua straordinaria avventura. Il ladro di sogni” racconto per ragazzi, impreziosito da splendide tavole di fumetti realizzate da Nadia Basso, edito da Tomolo Edizioni, è la sua sesta pubblicazione, è una storia per giovani che ha molto da dire anche agli adulti. Un libro intenso per lettori di tutte le età. E’ arrivato al terzo posto al Concorso “Arcola un borgo da favola” di quest’anno.
In uscita, sempre in primavera, anche un nuovo racconto per adolescenti (che avrà molto da dire anche agli adulti), sempre edito da Tomolo Edizioni: “L’enigma delle parole prigioniere”.

giovedì 12 maggio 2022

Recensione "Delirio - Brividi al nero di Luna" - Silvia Alonso

Titolo: Delirio - Brividi al nero di Luna 
Autore: Silvia Alonso
Editore: Brè Edizioni 
Genere: Racconti horror
Pagine: 138
Prezzo: € 10,00




“… Del resto c’è qualcuno tra di noi che crede ancora nelle streghe?”
Dietro alle lusinghe di un fotografo dal taglio rarefatto e mistico si nasconde un serial killer che rinviene nell’Undicesima Musa, la Moda, la profanazione religiosa della nova era. Nei giochi del Casinò si rinviene una misteriosa applicazione delle antiche teorie pitagoriche e cabalistiche, utilizzate allo scopo di delinquere. La medianità e la telepatia, le nuove tecniche per parassitare i sogni, ma il sangue scorrerà a lavare le colpe. Un maniaco misogino trasforma la propria automobile in alcova del piacere, tra sesso, adrenalina, alchimia e allucinazione. Ma l’ultima corsa si trasformerà in vendetta. Una zingara di strada legge nei fondi del caffè la propria condanna: sarà proprio il grande amore a toglierle il soffio vitale. La leggenda delle streghe nere di Triora si mischia a quella delle dirimpettaie streghe bianche del borgo di Ellera, tra tradizione celtica e magia orientale che si fondono in terra ligure, amori, tradimenti e una strana maledizione. La storica leggenda di Vlad il vampiro viene rivisitata alla luce delle conoscenze di filosofia orientale, dove il simbolo del Gral, unitamente a quello del drago, rimandano ai codici segreti di un sapere alchemico ed esoterico. Nella Cattedrale gotica di Saint Daniel, alla vigilia del Natale, i misteriosi gargoyle, creati per esorcizzare i demoni, divengono protagonisti di un incubo a occhi aperti. Un’anziana donna ricorda i propri incubi legati alle atrocità di Auschwitz, che riaffiorano alla memoria come zombie della psiche soggettiva e collettiva. La vendetta contro i suoi carnefici si farà strada con uguale prepotenza, rendendola protagonista di una rivincita alla Tarantino. I misteri esoterici racchiusi nel capolavoro della Gioconda, e un inconfessabile amore segreto che viaggia nel tempo, sono il movente del famoso furto al museo del Louvre. Nella poesia di Baudelaire Le dormienti, messa all’indice e stornata da I Fiori del Male per il contenuto osceno ed esplicitamente omosessuale, si nasconde la radice di una strana dannazione che passerà in un misterioso quadro. La leggenda del Golem di Praga riaffiora con prepotenza negli anni in cui il capolavoro di Mary Shelley, Frankenstein, spopola nella letteratura gotica assieme al nuovo mito degli zombie. Qualcuno ne svelerà l’arcano evidenziando la differenza tra scienza e fede. 



Oggi voglio parlarvi di una lettura davvero insolita che per me è stata una grande novità. Una lettura che non rientra nella mia confort zone, ma che si è rivelata davvero molto interessante. 

“Delirio - Brividi al nero di Luna” è una raccolta di undici racconti horror che spaziano anche dal noir, al mistery e al thriller e sono ricchi di sfumature gotiche ed esoteriche. Racconti di fantasia che fanno rabbrividire chi legge, racconti di deliri, follie e pazzie, di vendette, omicidi, scie di sangue, perversioni, serial killer, maledizioni e creature inquietanti, come zombie, gargoyle e streghe. Racconti che suscitano nel lettore immagini crude, violente e macabre e creano una costante atmosfera di tensione, ansia, paura e orrore ma, al tempo stesso, anche di curiosità. Racconti spaventosi e torbidi. Racconti che mettono a nudo il male che fin dal passato è ancorato all’uomo tra leggende, miti, dicerie e i demoni interiori. In un clima cupo, surreale e mistico e con una luna come occhio supremo che tutto vede, il lettore si trova a dover affrontare un particolare viaggio tra spiritualità e influenze oniriche. 

“Delirio – brividi al nero di luna” è un insieme di personaggi inquietanti come, per esempio, il fotografo che risulta essere un serial killer con lo scopo di ridare all’arte la sua bellezza pura e originale eliminando la volgarità ed evitando che venga svalutata dal consumismo. Un uomo viscido che trasforma la sua auto in una tana di perversioni tra sesso e allucinazioni. Una lotta tra streghe, tra maledizioni e leggende, ma anche una donna che, suo malgrado, rivive il terrore dei campi di concentramento e cerca di esorcizzare i suoi demoni. E tanti altri ancora. 

In particolar modo, le protagoniste principali di tutti i racconti risultano essere le donne, che l’autrice mette in primo piano. Donne che dalla paura e dall’orrore sono riuscite a trarne conoscenza, esorcizzando i loro demoni e i loro timori fino a raggiungere una nuova consapevolezza e, anche, spiritualità. Donne che si abbandonano alla passione, altre che si oppongono e si ribellano ad una realtà ormai priva di umanità, in cui qualche folle crede ancora nella bontà dell’uomo. Una realtà in cui è ben evidente quanto il filo sottile che divide bene e male si sia ormai assottigliato. 
In generale posso dire che tutti i personaggi sono ben descritti e presentati, ben coinvolti ognuno nel suo racconto. Personaggi che possono essere sia umani che creature create contro natura. Personaggi che riescono a catturare il lettore nella loro ragnatela per poi tessere intorno ad esso un racconto agghiacciante. 

Silvia Alonso con questi racconti ci parla di svariate tematiche, come la cabala, l’arte della medianità, la telepatia, l'arte, la reincarnazione, omicidi, sogni e speranze infrante, le perversioni subdole, la sete di vendetta, le tradizioni, la magia, le maledizioni, l’esoterismo, l’alchimia, i demoni che infestano l’animo umano ma anche l’amore e l’odio. Un vero e proprio viaggio nella psiche umana e nelle tradizioni/leggende che dal passato sono giunte a noi con la loro parte di mistero e verità. 

Ho apprezzato davvero tanto lo spazio che l’autrice dedica ad autori importanti come Edgar Allan Poe, Mary Shelley e Baudelaire, citandone addirittura le opere e ispirandosi ad esse. Come il racconto di Berenice attraverso il quale ci parla della medianità e dell’amore che perdura anche dopo la morte. O l’opera di Frankenstein, utilizzata per delineare il confine tra scienza e religione. E ancora, la poesia di Baudelaire, Le dormienti, un poeta maledetto che con i suoi canti saffici e inni oscuri ha superato il divieto divino.

Le ambientazioni sono varie, i racconti non si svolgono tutti in un solo luogo. Mi è piaciuto molto il racconto ambientato a Montmartre, una collina nella zona nord di Parigi che ho personalmente visitato e che, tra l’altro, rappresentava il centro della vita dei bohémien durante la Belle Époque. In ogni racconto l’autrice si prende tutto il tempo per raccontarci nei dettagli l’ambiente che circonda i personaggi in modo tale da farci coinvolgere maggiormente da quell’aura cupa, surreale e misteriosa che aleggia in tutti i racconti. Un’ambientazione principalmente gotica, mistica ed esoterica. 

La narrazione così come lo stile di scrittura è molto scorrevole, raffinato ed elegante, capace di catturare il lettore in ogni racconto, facendolo sentire il vero protagonista. Una narrazione in cui possiamo notare la bravura dell’autrice nel mescolare generi e tematiche diverse, ma sempre mantenendo come filo conduttore il delirio e leggende storiche e antiche. Una scrittura impeccabile che dà la possibilità a tutti, anche a chi non è molto ferrato sul genere, di apprezzare e comprendere il vero significato e di immedesimarsi in ciascun racconto. Una narrazione che riesce a suscitare forti amozioni, infatti, il lettore proverà costantemente inquietudine e i brividi a fior di pelle. 
Una lettura che consiglio a tutti, soprattutto agli amanti dell’horror. Da leggere assolutamente nel periodo di Halloween così da cogliere al meglio le atmosfere spaventose.

<lo sono l'Anti-Natale. Sono il terrore, il furore della notte che uccide, l'estremismo senza ragione, l'ateismo privo di compassione, l'oblio del compatimento, la follia più spietata, l'atrocità più accanita, la strage di tutti gli innocenti, l'assoluta negazione della vita. >

Erano terminati i tempi dei grandi ideali. Dopo la restaurazione, tutto era ritornato a immergersi in un'apatica accettazione dello status quo, nessuno parlava più di rivoluzione, i diritti e i proclami delle libertà erano cose ormai acquisite, nessuno si batteva più per l'ideale di Patria.
Meglio due monete estorte con l'inganno che un eroico sacrificio per realizzare un sogno che ben presto si sarebbe rivelato tiranno. Il sangue versato per il tricolore era cosa del passato, l'inizio del secolo ventesimo aveva invece segnato il discrimine individuale, un narcisismo comune che era iniziato ad affiorare sulla scia del mito della velocità, del progresso industriale.

Stia tranquillo: non è il quadro, a essere dannato. Ma coloro che vivono nella paura delle proprie emozioni. Non so se la mia anima riuscirà mai a guadagnarsi la luce, ma una cosa adesso è certa: ho tolto l'ombra che aleggiava sulle Dormienti, la maldicenza non le colpirà più, e finalmente dopo tutti questi anni, almeno loro, ritroveranno la pace.


Silvia Alonso
Avvocato milanese, all’arrivo del primo figlio abbandona la carriera forense per dedicarsi alla scrittura e conseguire una seconda laurea in lettere. Esordisce già molto giovane con le sue poesie, una delle quali, “Inverno africano”, viene premiata da Alda Merini al Castello di Belgioioso (PV) per il concorso “Poesia dorsale”. Nel 2006 pubblica con Altrimedia Editore la favola poetica “Il morso del serpente”, dalla quale trae uno spettacolo danzato (presentato dell’amico scrittore Andrea G. Pinketts e dall’attore Roberto Brivio- I gufi-).
Seguono il romanzo chicklit “I Love Mammy in Montecarlo - come sopravvivere a una vita glitter” (Genesis Publishing, dicembre 2019), il giallo esoterico “L’angelo veste sado” (Brè Edizioni- già finalista per gli inediti al Premio Nabokov 2020), e la raccolta di racconti thriller premiati “Delirio, brividi al nero di luna” (Brè Edizioni 2021). Il romanzo chicklit inedito “L’avvocato in guepiere” si aggiudica al luglio 2021 il Secondo posto al Festival del Romance Italiano (Fri- con Dri Editore).
La raccolta di favole “LO ZOO ARCOBALENO” (inizialmente “Favole di Nuvole”) edita da Edizioni Gelmini si aggiudica la menzione speciale al Premio Kerasion nell’agosto 2021 e, successivamente, la finale all’importante premio Città di Castello 2021.
La favola “L’orchidea e la primula”, contenuta nella raccolta, si classifica altresì finalista al premio per la letteratura per l’infanzia Un Roero da Favola (settembre 2021), mentre «La principessa serpente » si aggiudica la menzione della Giuria al Premio letterario Jean de la Fontaine.
Tra il 2020 e il 2021 i suoi racconti sono stati premiati ai seguenti concorsi nazionali e internazionali (in ordine decrescente dal più attuale):
Terzo Posto al Trofeo Gatticese delle Arti per il racconto « Gente di Porquerolles »; Premio della Giuria al Terni-Narni Horror Festival e finale al premio Garfagnana in giallo/ Barga noir per il racconto thriller “La trappola della perla nera”; Premio della Giuria al Premio Baudelaire, Verlaine, Rembaud e i poeti maledetti per il racconto thriller « La dannazione delle dormienti »; finale al Premio Nazionale di Arti Letterarie Metropoli di Torino e al Premio I Giovani Holden per il racconto thriller “Il ladro di sogni”; Sesto posto al Premio Città di Castello per la raccolta di favole “Lo Zoo Arcobaleno”; finale al Premio Un Roero da Favola per “L’orchidea e la primula”; menzione per la raccolta “Favole di Nuvole” al Premio Kerasion; menzione speciale della Giuria per la favola “La principessa serpente” al Premio Jean de La Fontaine; Secondo posto al Premio nazionale Storie di donne- Comune di Arco- per il racconto « Street Bob striptease»; Secondo posto al Premio Internazionale Creati-Vita Inferno Dantesco per il racconto fantasy «Ready Infernum Player»; menzione d’onore al Premio Città di Grottammare per il racconto «Le sabbie mobili»; Terzo posto Premio di letteratura al femminile Laurizia con il racconto «Cieli immensi»; finale al Premio Nabokov 2020 per il romanzo inedito “L’Angelo Veste Sado”; finale al Premio Bukowski con la poesia “Quello che le suore non dicono”; menzione speciale per la poesia “Cavalcanti esoterico” al Torneo ALI Penna d’Autore; finale al Premio nazionale di letterature Giovanni Bertacchi per il racconto “Solange”.
Cura il proprio blog www.silviaalonsowriter.com dove si occupa anche di recensioni di romanzi e film.

lunedì 9 maggio 2022

Recensione "Amici per la pelle" - Nazareth Simoncelli

TitoloAmici per la pelle
AutoreNazareth Simoncelli 
Genere: Thriller 
Editore: Porto Seguro Editore

Pagine: 198
Prezzo: € 14,90 cartaceo




Giuda aveva già venduto la sua anima da tempo. Il tradimento era già in atto, i denari versati, il piano ordito.
Dopo oltre 20 anni, alcuni amici d'infanzia di Castione della Presolana (BG), si ritrovano nell'estate del 2007 per festeggiare gli anni dell'adolescenza trascorsi insieme dopo che la vita, gli interessi e il lavoro li hanno sparpagliati per la Lombardia. Una settimana sui monti delle Orobie che si chiuderà con la classica arrampicata sulla Presolana, dove si consumerà un'improvvisa e inquietante tragedia mentre sono in allegra compagnia. Incidente, disattenzione o... Amici per la pelle è un libro in cui scopriamo che a volte ciò che appare non corrisponde alla verità. L'amicizia e l'affetto non sono sempre sinceri e sarà il protagonista a farne le spese. Per fortuna però chi ci ama davvero non si rassegna mai e lotta per ottenere giustizia. L'amore potrà ridare verità a quel che è successo? 


Finalmente è arrivato il momento di parlarvi del romanzo thriller dell’autore Nazareth Simoncelli, che ringraziamo tantissimo per la collaborazione e la disponibilità. “Amici per la pelle” è un libro che già dall’inizio si rivela essere una lettura molto particolare ma, al tempo stesso, molto riflessiva. L’autore, sulle note cupe e misteriose del thriller, ci parla di vari e importanti temi che fanno parte della vita. 

Appena ho iniziate a leggere, sono rimasta molto sorpresa di scoprire chi avrebbe narrato l’intera storia: ovviamente il protagonista che però, in questa vicenda, risulta essere morto. Il lettore si trova fin da subito faccia a faccia con questo particolare narratore e con lui arriverà lentamente alla verità, rispondendo a tutti i dubbi e a tutte le domande. 

La vicenda si svolge a Castione della Presolana, in provincia di Bergamo, nell’estate del 2007. Località scelta dal Club delle Marmotte per una rimpatriata dopo vent'anni di lontananza. Un club di amici che hanno intrapreso strade diverse, ognuno con la propria vita, la propria famiglia, ma anche i propri segreti, scheletri nell’armadio, rancori e invidie. Molte cose sono cambiate dall’ultima volta che si sono visti, ma non il loro legame con quella splendida terra in cui hanno passato i momenti migliori della loro infanzia e dell’adolescenza. Una località meravigliosa, ricca di paesaggi mozzafiato, ma anche piena di insidie e di pericoli. Ed è proprio durante un’arrampicata a 2500 m che succederà il tragico evento che porterà il protagonista a voler ripercorrere il suo passato per comprendere ciò che è successo.  

“Un piccolo gruppo, quello delle marmotte, come tanti che si formano fra coetanei in ogni tempo e luogo, composto da nemmeno una decina di ragazzi coetanei, di fratelli, di amici e compagni di scuola, solidali e in combutta fra loro. Crescevano in un mondo ristretto, fuori da una provincia periferica e distaccata, dove il mondo era costretto dai monti intorno, s situato in un laborioso e turistico paese di montagna: Castione della Presolana.” 

Come vi ho già svelato, il protagonista è morto, lui è la vittima del tragico evento, colui che si trova a dover affrontare la sua vita in un’altra dimensione così vicina alla realtà e a vivere un’esperienza unica e nuova. Avvolge il nastro della sua vita per ripercorrere la spensieratezza del passato, con gli anni scomparsa, per rivivere i momenti eccitanti vissuti con il fratello e con la combriccola di “amici per la pelle”.  Amici che, senza la minima esitazione e con molta trasparenza, ci descrive in ogni loro dettaglio, con pregi e difetti, con vizi e moralità, rivelando al lettore anche il più piccolo segreto. Li spoglia dalle loro maschere presentandoceli per quello che sono, accorgendosi, però, quanto la vita li abbia profondamente cambiati e segnati e che in fondo non li ha mai conosciuti così bene come invece ha sempre creduto. 

Il narratore ha un fratello con il quale ha un rapporto altalenante. Due fratelli che fanno parte dello stesso gruppo di “amici per la pelle” e ne rappresentano il nucleo, così diversi da non sembrare tali, ma che proprio nella loro differenza cercano di trovare la loro fratellanza. Due fratelli che vengono perfettamente descritti e caratterizzati come tutti gli altri personaggi, sembrano vivi e il lettore sente sulla sua pelle qualsiasi loro sensazione. 
Personaggi che vengono messi a nudo con le loro fragilità, le loro bugie e i loro segreti. Dei quali ci racconta le varie strade intraprese, anche quelle pericolose fondate sull’avidità e sull’individualismo. Strade sulle quali si pensa solo a sé stessi, in cui si è pieni di debiti e nelle quali l’esistenza stessa viene ammazzata dall’usura e dagli strozzini. Qui l’autore ci pone una domanda importante: è etico speculare sui bisogni primari delle persone? 

Nazareth Simoncelli ci racconta una storia in cui le sfumature della vita si fanno sentire, sia quelle belle sia quelle brutte. Belle come l’amicizia e l’amore, brutte come l’invidia, l’odio, la vendetta, il tradimento e l’opportunismo. 
L’amicizia così vera e sincera nell’infanzia e nell’adolescenza, così pura e non ancora contaminata dalla corruzione dell’essere adulto. Un’amicizia che con il passare degli anni ha mutato la sua essenza e il suo valore. Nazareth ci vuole quindi mettere in guardia, vuole farci aprire gli occhi difronte alla falsità, vuole farci capire che non possiamo mai conoscere qualcuno fino in fondo. Quante volte ci siamo fidati della persona sbagliata, quante volte siamo stati traditi dalla persona che avrebbe dovuto aiutarci, quante volte abbiamo scoperto di trovarci di fronte una persona diversa da quello che credevamo? Questa è la storia di un uomo che è stato tradito da quelle persone che avrebbero dovuto sostenerlo, apprezzarlo ed amarlo, da quelle persone che considerava i suoi amici per la pelle e che solo ora, con amarezza, in cuor suo, ha capito realmente quanto si è sbagliato.

Quante declinazione ha l’amore? Una bellissima domanda che l’autore pone al lettore, e voi avete una risposta? Nazareth risponde attraverso il personaggio di Artemisia, anche lei un membro del Club del Marmotte. Un personaggio che non desidera altro che provare forti emozioni, che vuole assaporare ogni dimensione dell’amore e il brivido delle passioni giovanili. Ma, al tempo stesso, questa sete di amore è solamente una maschera per nascondere le sue più grandi insicurezze. Artemisia è una donna che desidera sentirsi amata, bella e piacente, è una donna che teme l’avanzare dell’età, come se l’amore potesse in qualche modo soccombere allo scorrere del tempo, mentre in realtà si può amare a qualsiasi età.  
Ora vi pongo io una domanda: avreste il coraggio di tradire vostro fratello, di tradire il vostro stesso sangue? Come si dice, l’invidia è una brutta bestia, è capace di alterare e deteriorare fino in fondo una persona superando, come in questo caso, anche l’amore fraterno e il legame di sangue. Diventa così pesante e vivida da riuscire quasi a toccarla con mano, logorando lentamente chi le dà potere. L’invidia conduce alla vendetta e la vendetta alla tragedia. 

Mi è piaciuto tantissimo poter leggere le descrizioni di ambientazioni che io stessa ho potuto visitare e percorrere, come l’escursione al Rifugio Curò. Così come ho apprezzato tantissimo il poter sentire tutto l’amore che l’autore, come i personaggi, provano verso la loro terra, verso Castione della Presolana e verso la montagna. C’è un punto del libro in cui la narrazione si ferma e in cui il protagonista fa affluire i suoi pensieri e le sue domande. Un punto in cui lui, quasi con una lode e con poesia, si rivolge alla sua amata Presolana, con la quale ha dei conti in sospeso. A cuore aperto le domanda perché lo ha voluto tradire così brutalmente, perché ha voluto punire il suo amore e, nel frattempo, si immagina da bambino quando, con la cartella sottobraccio, era in ritardo per la scuola. E’ un amore infinito quello che provano per Castione e così grande da non poterlo scardinare nemmeno a distanza di anni. Castione, un luogo in cui il tempo è scandito dagli alberi da frutto, dalle amarene, ai lamponi, alle prugne. Un luogo che nel tempo è cambiato molto, da paesello dal quale la gente si allontanava per andare a cercare fortuna, lavoro e possibilità verso Milano, al paesello ricco di turisti che fuggono dal caos delle grandi città per ritrovare un po’ di pace e tranquillità. 
La Presolana, così tranquilla e indisturbata, solitaria domina lo strepitoso paesaggio, un vero e proprio specchio di bellezza. E la montagna è impossibile da non amare, con i suoi giochi di luci e di ombre capaci di far risaltare tutta sua bellezza e l’imponenza delle alte e grigie vette che incutono timore e soggezione a tutti, anche ai più esperti. Così alte e dominanti da farti sentire piccolo piccolo. La montagna è strana, come afferma l’autore, perché la soddisfazione è nella fatica che si prova passo dopo passo e la solidarietà verso gli altri che viene amplificata, tutti aiutano tutti quando si è in difficoltà. 

“Amici per la pelle” è sicuramente un thriller avvincente, a tratti crudo e malinconico. Un romanzo che riuscirà a colpirvi e a sorprendervi fin dall’inizio. E’ una storia che si alterna tra passato e presente, tra bugie e dure verità, dalla spensieratezza dell’infanzia alle bugie, agli inganni e all’egoismo della vita adulta. Un libro che fa riflettere su ciò che abbiamo attorno, sul mondo tossico che ci circonda e che ci corrompe, che tenta in molti modi di portarci sulla cattiva strada. Una vicenda che ci fa percepire quanto il valore dell’amicizia con il tempo possa svanire, assottigliarsi o, addirittura, annullarsi. 
Le descrizioni sono ben curate, dettagliate e intense, soprattutto le parti in cui l’autore si dedica a comunicare i sentimenti, le emozioni e i pensieri dei personaggi e quelle in cui ci cerca di evocare e farci immaginare, riuscendoci perfettamente, la bellezza e la magnificenza dei paesaggi della Presolana. Una narrazione con uno stile di scrittura lineare, ricercato, fluido ed equilibrato. Una lettura che vi consiglio vivamente, soprattutto a chi ama i thriller e la natura con la sua sensazione di libertà e pace. 

Quanto pesano le parole? Niente. Oppure tantissimo.
La maggior parte di quelle che diciamo transitano senza lasciare traccia, poche possono scavare solchi più o meno profondi, magari trincee, oppure alzare muri impenetrabili. Possono essere medicina e veleno allo stesso tempo. 

Dopo un breve smarrimento, proprio i ragazzi avrebbero invece suggellato la sua preghiera ripe tendo convinti e ad alta voce: «Amen e cosi sia Una bella lezione per gli adulti. Loro avevano colto la coerenza nell'uomo che, pur fuori dal proprio ambiente, non aveva rinunciato ai suoi principi. I giovani erano lontani da ogni pregiudizio, spogli di ogni critica velenosa. 

Nazareth Simoncelli 
Nasce a Valbondione (BG) il 6/11/1962 dove ora vive e scrive. Dopo una carriera trentennale in importanti aziende italiane e multinazionali come direttore commerciale & marketing, dà alle stampe Aeternum (romanzo storico fine 1500 pubblicato da Edizioni Creativa) e poi il noir Il Lupo (Corponove, 2020). Ha appena pubblicato una favola poetica sul mondo della disabilità dal titolo La zucca Violina (Corponove, 2021) e con Amici per la pelle ritorna al romanzo.