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martedì 22 febbraio 2022

Recensione "Il mondo in una biglia" - Chiara Buccolieri

Titolo: Il mondo in una biglia 
Autore: Chiara Buccolieri 
Genere: Narrativa
Editore: Elison Paperback

Pagine: 196
Prezzo: € 19,90




Il primo passo per la libertà risiede nel coraggio di sognare.
Sandra Greco è una giramondo da pochi mesi trasferita a Palma di Maiorca, crocevia di etnie e culture diverse. In cerca della propria dimensione, vive in bilico tra un passato irrisolto e un presente precario. Sull'isola la donna "inciampa" in Giulia, l'amica d'infanzia, che rappresenta la ragione per la quale decise di abbandonare presto il paese natìo. Questa volta, però, non può fuggire. Confinata in casa a causa del Covid-19, è costretta ad affrontare le proprie insicurezze. Abita un tempo sospeso Sandra, le sembra di fluttuare in aria come una bolla di sapone e svanire nel nulla all'impatto con le spinose verità del proprio passato. "Il mondo in una biglia" narra storie di gente ordinaria. Vite piegate dalle cause più disparate, che si ritrovano tutte sotto lo stesso cielo di incertezza e fragilità, frastornate dal non-tempo di una dimensione surreale. Dal loro incontro, nasce l'inaspettato. Il motore del romanzo è la capacità di trasformare la sofferenza umana in poesia della vita, cambiamento possibile anche grazie ad Alistair, mentore di origini Rom che mostra a Sandra una prospettiva nuova da cui ripartire. Un viaggio di rinascita attraverso la forza catartica del perdono. 


"Il mondo in una biglia" rappresenta il romanzo d'esordio della scrittrice Chiara Buccolieri. Un romanzo che racchiude al suo interno tantissime sfumature della vita, sia quelle belle e colorate sia quelle cupe e grigie. Un romanzo che rappresenta un turbinio di emozioni che entrano fin da subito nel cuore del lettore. 
Soprattutto grazie alla grande sensibilità nell'autrice nel raccontarci questa storia di vita, non potrete fare altro che lasciarvi travolgere da questo bellissimo mondo che, come suggerisce il titolo, è custodito gelosamente in un biglia. Una lettura che però, oltre a farvi emozionare, vi darà l'opportunità di riflettere su varie tematiche attuali che, fortunatamente, non restano sullo sfondo della storia ma si mescolano perfettamente ad essa. 

La protagonista è Sandra, una donna che è scappata dal suo passato decidendo di trasferirsi a Palma di Majorca. Una donna con un grande dolore che le pesa sul cuore, quel cuore ormai aperto da una ferita difficile da ricucire, uno strappo violento che a distanza di anni le fa ancora male. Una donna che, nonostante tutto, ha trovato la forza di riprendere in mano la vita, quella stessa vita che era andata in frantumi. La causa del suo dolore ha un nome, Giulia, l'amica che ha deciso di pugnalarla alle spalle. 
E proprio quando il passato sembra allontanarsi sempre di più, il destino decide che ormai è giunto il momento di fare i conti faccia a faccia con quel male che tanto la fa soffrire, di riconciliarsi con la vita che anni prima ha abbandonato. 
Sandra, in questa sua rinascita, ha avuto la fortuna di avere al suo fianco due persone molto speciali, due amici dei quali non può fare a meno, Jane e Teo. Un'amicizia fantastica e sincera che verrà messa in pericolo dalla dura realtà. Realtà che metterà anche a rischio tutto l'equilibrio e le certezze di Sandra. Una realtà resa ancora più ardua con l'arrivo della pandemia a causa del Covid19, l'arrivo di quel virus che costringerà tutti i protagonisti a condividere i propri spazi e che darà la possibilità a Sandra di guardare verso il passato e cercare di fare luce sulle ombre che la opprimono, di fare pace con se stessa e di risolvere tutte quelle questioni in sospeso che da anni trascina con sé senza aver mai trovato il coraggio di affrontare. Una situazione che la aiuterà anche a conoscere meglio se stessa, la sua forza, i suoi limiti e, soprattutto, a capire i suoi errori. 

Una lettura che non rende la vita facile a chi deve poi scriverne una recensione, data la grande quantità di tematiche che l'autrice tocca, ma anche di critiche verso un mondo cieco di fronte alla bellezza che ogni giorno di circonda. E' davvero molto difficile provare a spiegare tutto senza sminuire il meraviglioso lavoro dell'autrice, è quasi come se non ci fossero parole per descrivere il grandissimo mondo che Chiara ha voluto racchiudere nella sua biglia di 196 pagine. Un mondo descritto con tatto e delicatezza ma criticato e denunciato per le sue mancanze, un mondo che ha voluto farci leggere dal suo punto di vista. Un punto di vista espresso attraverso dei personaggi ben caratterizzati e ben inseriti nella vicenda, Chiara parla attraverso di loro e il lettore non può fare altro che leggere e fare tesoro di tutti gli importantissimi concetti che l'autrice vuole trasmettere.

Come scritto prima "Il mondo in una biglia" contiene tantissime riflessioni riguardo a svariate tematiche come l'immigrazione, l'inquinamento ambientale, l'amicizia, il dolore, l'amore, la cultura del popolo Rom, i pregiudizi e la facilità con la quale si giudica senza conoscere, le diverse culture ed etnie, la necessità di costruire una nuova società libera da etichette, il bisogno di collaborazione, il maltrattamento degli animali, l'incapacità di certe persone di amare, lo scorrere del tempo e la paura di non trovare lavoro, il bisogno di sognare e scoprire il mondo, il lockdown e le sue conseguenze sociali, la libertà, il bisogno di sapersi perdonare e tante altre. 

Ho apprezzato tantissimo queste riflessioni dell'autrice, profonde, sincere e vere, e il suo modo di cercare di cambiare il mondo attraverso le sue bellissime parole, per renderlo libero da stereotipi. 
"A cosa serve giudicare?", "Cosa è normale?", "Cosa è l'amore?", "A cosa serve rimuginare sul passato?" sono questi alcuni degli interrogativi che il lettore si pone e sui quali riflette al fine di creare il proprio pensiero critico, il lettore ha l'occasione di confrontarsi direttamente con i protagonisti e, magari, anche di cambiare il suo punto di vista. 
Ho ammirato tantissimo lo spazio che l'autrice ha dedicato a tutti coloro che, durante la pandemia, si sono congedati da questa vita da soli e senza poter dire addio ai propri cari, ma anche il suo coraggio nell'ammettere che ognuno di noi, dentro di sé, ha tutto ciò di cui ha bisogno, basta ascoltarsi e volersi bene. 

Un libro che vuole farci capire quanto sia importante prendere coscienza di se stessi e trasformare il dolore in amore, perché l'amore genera altro amore. E il dolore, una volta accettato, ci darà la forza per tornare a risplendere. 
Una storia che si alterna tra passato e presente, che vuole trasmettere l'importanza del perdono e che mostra quanto le persone possano cadere in errore giudicando senza osservare ne conoscere la realtà. 
Una lettura molto scorrevole e coinvolgente con tantissimi punti di forza, ricca di sincerità, di delicatezza e di spunti di riflessione. Una scrittura semplice ma curata che, insieme alla grande sensibilità, rende il romanzo consigliato a tutti i lettori. 

Ringraziamo tantissimo l'autrice per la bellissima opportunità e ci scusiamo tantissimo per il ritardo nel pubblicare la recensione. 


"Non sacrificate mai i vostri sogni per una vita che non racconta nulla di voi stessi, piuttosto convertiteli in passatempi se non vi danno da mangiare, ma non abbandonateli. Spetta solo voi mantenerli e mantenervi vivi." 

"Siamo diventati ciechi, non rispettiamo nessun essere vivente tantomeno noi stessi e ci cibiamo di ogni orrore."

martedì 1 febbraio 2022

Segnalazione "Terminali di versi" - Pino Chisari

Buon pomeriggio a tutti lettori e lettrici! 
Oggi vi segnaliamo una nuova uscita di una casa editrice con la quale collaboriamo da poco. Prima di iniziare vi consigliamo la lettura di una precedente loro pubblicazione che noi abbiamo davvero molto apprezzato, si tratta di "Chicago Blues" di A. Fabbri, M. Migiani. 
Avremo il piacere di scoprire anche questa nuova proposta quindi fateci sapere se vi interessa in modo tale da avvisarvi una volta pubblicata la recensione. 
Nel mentre vi auguriamo una buona lettura.


Titolo: Terminali di versi
Autore: Pino Chisari
Editore: WM Edizioni di Ilaria Agostini
Pagine: 135
Prezzo: € 13,00




Ci sono attimi che agli occhi estremamente sensibili del poeta paiono composti d’infinito, sfumature di realtà di cui nessuno s’accorge, piccole porzioni di vita quotidiana che diventano materia poetica eterna: il volo di un gabbiano, uno sguardo, il profumo del pane, l’odore della pelle della donna amata, una farfalla che si posa su un pianoforte: 

Cerco di cogliere la nota lieve/ch’una farfalla ha staccato/posandosi improvvisa/sulla tastiera d’un pianoforte.  

Come se l’udito fine lo portasse a percepire suoni che solitamente non vengono raccolti. 
La silloge di Pino Chisari possiede questa sensibilità, è una raccolta di silenzi e sguardi attenti, di ricordi e consapevolezze, di malinconie, intime gioie e riflessioni profonde. 
E’ una poesia elegante quella di Chisari, che raccoglie in eredità le sonorità e il linguaggio della tradizione poetica italiana di ampio respiro: da Montale a Quasimodo, a Saba, alla ricercata scelta delle parole delle poesie di Luzi. Non sono versi tormentati, convulsi, espressione di sentimenti estremi: Non credo all’allegria del vino/né alla perdizione delle droghe,/non credo alle scariche di adrenalina. Piuttosto somigliano alla risacca del mare, un andare e venire dal presente al passato, una passeggiata nelle stanze del cuore e della mente, un silenzioso camminare nel bosco facendo attenzione ai colori intorno, al fruscio delle foglie accarezzate dal vento, al rumore dei ciottoli calpestati. La natura diventa viva e presente tra i suoi versi: 

Vedo fondali scuri/ove il blu rapido si dissolve/in un nero denso e vischioso/che par celare misteri inquietanti. 

Il passato, l’amore, la natura, la constatazione dello scorrere del tempo, questi sono i temi centrali della sua poetica, che con leggerezza malinconica si succedono nei suoi versi, in cui l’enjambement usato con naturalezza dona un ritmo molto personale alla musicalità del verso e la metafora diventa sguardo prezioso con cui dipingere la realtà che diventa magica:

Unirai le stelle del cielo col filo/rubato alla tela d’un ignaro ragno,/le unirai paziente per scoprire/il disegno oscuro del tuo destino 

E’ una raccolta piena di ricordi questa, e di visioni anche. 
L’autore ci accompagna nel suo mondo con delicatezza, rendendoci partecipi delle sue malinconie e delle sue riflessioni sul vivere e sul morire, sui miracoli dell’esistenza. E ci riesce. E ci riempie di suoni, immagini, meraviglia e sorrisi che fanno parte del suo percorso di vita, nel suo viaggio interiore ed esteriore. 
Perché la vita in fondo, nel suo scorrere incessante, non è altro che questo, un immenso viaggio, se possibile fatto in compagnia delle persone amate, di cui essere grati. 
E in questa raccolta se ne coglie appieno il senso e il significato profondo.