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lunedì 17 gennaio 2022

Recensione "Aucun" - Giovanni De Rosa

Titolo: Aucun
Autore: Giovanni De Rosa
Editore: Nulla Die
Genere: narrativa
Pagine: 155
Prezzo: 15,00 €




Parigi. Philip è un giovane uomo di bell'aspetto, affermato professionalmente. Un seduttore infallibile: la sua audacia e sfrontatezza con l'altro sesso vengono spesso premiate, permettendogli di creare un "harem ideale", dove riesce a frequentare le une all'insaputa delle altre. D'improvviso due donne che appartengono alla cerchia delle sue frequentazioni vengono uccise in modo brutale. Ogni indizio porta alla sua colpevolezza. L'avvocato Tapie, ingaggiato in sua difesa, scorge delle incongruenze, e comincia un'indagine parallela con l'aiuto di un'agenzia investigativa. Emergono una serie di profili di personaggi potenzialmente coinvolti nel crimine. Il lettore entrerà in ognuno di essi, nelle loro fragilità confondendo il torto e la ragione, come in una guerra dove non ci sono né vincitori né vinti, dove tutti sono potenziali colpevoli ma anche innocenti, provati dalla vita e quasi giustificati nel loro agire. Ma la verità, anche se scomoda, sconvolgente e inaspettata emergerà come sempre.


La lettura inizia in modo forte e intrigante, il narratore parla direttamente al lettore e si ritiene detenuto ingiustamente, ci svela di essere stato incastrato con false accuse e noi non sappiamo se credergli. Disilluso, critica la massa che ferocemente gode della sua pena e medita vendetta. Vendetta che viene poi rappresentata da un virus che obbliga la popolazione a restare in quarantena, isolati come lo è lui in cella.  
Siamo in Francia, a Parigi, ma in realtà non vediamo molto dell'ambientazione, il focus è tutto sui personaggi e sulla loro interiorità, in molti casi deviata. 

Philip ha un ego spropositato, è un manipolatore meschino e un abile bugiardo. Nessuna donna sembra riuscire a soddisfarlo appieno, così si crea, all'insaputa delle sue amanti, un harem per avere da ognuna la qualità migliore mancante nelle altre. Quello che più stupisce di questo personaggio è come appaia davanti a ogni compagna, e anche al lettore, come una persona totalmente diversa: da dolce e divertente a sfacciato e arrogante.  
Artur riflette molto sull'ipocrisia dei comportamenti altrui, ha uno sguardo molto critico e forse un po' pessimistico, seppur non troppo lontano dalla realtà. È un personaggio distaccato, che finge di assecondare gli altri quando in realtà trama alle loro spalle, in nome di quella che per lui è la giustizia. Con Artur entriamo nel dettaglio delle sue motivazioni più profonde, dei suoi ricordi e delle sue ossessioni quasi morbose. 
Amanda ama la sua immagine e l'effetto che questa ha sugli altri. È egocentrica e sempre a caccia di like. Pamela invece è un'estetista con un figlio da mantenere da sola. Lei ci ricorda che esistono vari tipi di prigionia, diversi modi di sentirsi in gabbia, e che uno di questi è l'amore tossico. 
Aucun ci svela di essere il vero colpevole degli omicidi per i quali Philip è stato condannato ...non preoccupatevi non è uno spoiler, starà a voi scoprire il vero nome dell'assassino. Aucun infatti, penso non a caso, in francese significa "nessuno", e io l'ho interpretato in due modi: non solo fino alla fine non sappiamo chi sia questo Aucun, ma la verità è che forse nessuno dei personaggi è totalmente innocente e privo di macchia. 

Fortunatamente per Philip, il suo avvocato crede alla sua innocenza e non si dà per vinto, indagando con una squadra di detective. Da qui le cose si fanno ancora più interessanti, perché alcuni personaggi si rivelano per ciò che sono realmente e il lettore cerca o crede di capire l'identità di Aucun, senza averne la certezza fino alla fine. 
Un altro aspetto, che purtroppo ci tocca da vicino ma che nella storia sembra toccare soltanto uno dei protagonisti, è un virus che costringe alla quarantena e alla prudenza, un "nemico invisibile" che mette un freno ai piani di questo personaggio. 

Quello che apprezzo dell'autore, oltre al fatto che scrive veramente bene come già aveva dimostrato in Onice nera, altro suo romanzo letto tempo fa, è che riesce a mostrarci l'interiorità dei protagonisti nonostante la brevità di questo leggero thriller psicologico. Devo anche ammettere che questo nuovo romanzo mi ha coinvolto anche più del precedente, forse per il numero maggiore di personaggi implicati fin dal principio o per il fatto che sono rimasta sorpresa dal colpo di scena finale. 
Non mi resta che fare i miei complimenti all'autore e ringraziarlo per questo libro che vi consiglio di leggere, penso possa stupirvi!

« Dopo un po' il livello di accettazione delle abitudini altrui peserà e verrà meno il compromesso mantenuto in vita dalle poche ore serali condivise e dai weekend. Prenderanno piede le pulsioni più negative. Ognuno vacillerà in balia delle proprie emozioni. Ecco cosa ti succederà essere umano! [...] Hai pensato di voler battere la natura, un gigante imprevedibile. A lei è bastato immettere in circolo un piccolissimo nemico invisibile, e ti ha fottuto. » 

« Poi è bastato un virus e abbiamo perso tutto. E a cosa è servito correre così tanto, far la guerra con chiunque, sempre in concorrenza, sempre in gara con l'altro? Abbiamo perso la tenerezza di un abbraccio, il calore di uno sguardo, la dolcezza di un bacio, la sensualità di una fusione di corpi nudi. » 

_Lisa_

1 commento:

  1. Complimenti. Una attenta e perspicace interpretazione delle intenzioni dell'autore in questo romanzo che ho molto apprezzato. Grazie

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