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venerdì 29 luglio 2022

Recensione "Gray Manor" - Sara Vannini


Titolo: Gray Manor
Autore: Sara Vannini 
Editore: Ducale 
Genere: Horror 
Pagine: 176 
Prezzo: 17,00 € 
Link di acquisto: Amazon


Gray Manor scova la parte più recondita del tuo essere e se ne approfitta, facendoti credere che sia reale. La tua oscurità si avvera dentro a queste mura.

Un’antica tenuta abbandonata con un’orribile storia alle spalle, apre le sue porte ad un gruppo di cinque persone intenzionate a scoprire se le leggende che si narrano sono vere. Gray Manor, tuttavia, non è come tutte le altre case infestate. Ben presto i suoi nuovi ospiti dovranno fare i conti con le loro paure e i loro peggiori incubi. Francesca, lasciata da poco dalla donna che amava, dovrà affrontare i ricordi più dolorosi del suo passato e della sua infanzia, ritrovandosi faccia a faccia con la sua sindrome da personalità borderline. Kate, affetta da depressione, ne dovrà percorrere gli angoli più oscuri. Ad affiancarle ci saranno anche Jack, il fotografo, e i due coniugi Whitmore, esperti di paranormale. Fra presenze invadenti, incubi ad occhi aperti e strane visioni, il rapporto fra i personaggi si stringerà diventando più intimo, mentre un nuovo amore sboccerà per Francesca e Kate. È forse proprio grazie all’amore, che il gruppo riuscirà a scoprire la vera maledizione che perseguita la casa e, affrontando i proprio demoni interiori, riusciranno a spezzarla. 


Buongiorno a tutti, oggi vorrei parlarvi del romanzo horror dell’autrice Sara Vannini. Un romanzo che, agli amanti del genere, consiglio di leggere nel periodo di Halloween in modo tale da esaltare al massimo le atmosfere tetre di Gray Manor. Un romanzo horror che si distacca dai soliti fantasmi tipici del genere, va oltre i soliti fantasmi che indossano un lenzuolo bianco o spostano oggetti. I fantasmi di Gray Manor si trovano nella parte più profonda dell’animo umano. 

Come possiamo capire dalla trama i personaggi principali saranno limitati ad una ristretta cerchia, Francesca, Kate, Jack e i coniugi Whitmore. Protagonisti che si ritroveranno a vivere un’esperienza unica, indimenticabile e, al tempo stesso, spaventosa e destabilizzante. Tutti e cinque, dopo aver ricevuto una sorta di invito, si ritrovano in questa antica tenuta, Gray Manor, ormai abbandonata a se stessa. Una dimora imponente in stile vittoriano, con torrette che si ergono verso l’alto cercando di raggiungere il cielo e finestre scure e strette, così scure volte quasi a proteggere e celare i segreti custoditi all’interno. Una scalinata in pietra porterà i protagonisti davanti alla porta di ingresso, sormontata da massicce colonne che sorreggono statue somiglianti a gargoyles. Una dimora inglese che solo al suo cospetto sarà capace di far rizzare i peli della braccia. Gray Manor, considerata da anni infestata da presenze malvage, sede di eventi e segreti inquietanti e macabri, con una storia così orrida da essere diventata leggenda. Costruita da Lord Middlenton per la moglie Theresa e la futura figlia che, successivamente, vengono trovate misteriosamente morte dopo essere scappate. Una tragedia davvero drammatica che porterà Lord Middlenton a sprofondare nel baratro oscuro e profondo del dolore e della sofferenza, portandolo al suicidio e condannando il suo spirito a vagare tra quelle mura maledette senza mai trovare pace.   

I coraggiosi cinque dovranno passare i prossimi tre mesi in quel luogo spettrale per vivere e capire sulla loro pelle se ciò che si narra sia vero o solo frutto della fantasia al fine di spaventare ed impaurire. 

Francesca è la protagonista principale e anche la voce narrante dell’intera vicenda. Una giovane ragazza e scrittrice italiana dal passato difficile e turbolento che l’ha condotta al tenebroso maniero di Gray Manor. Un’esperienza accettata quasi d’impulso per scappare dal doloroso e pesante presente. Dopo essersi lasciata disastrosamente con la sue ex si è chiusa tra le mura di casa evitando qualsivoglia contatto esterno e, come se non bastasse, aveva inoltre perso il lavoro. Si ritrova single e disoccupata a vivere una vita in cui non riesce più a ritrovarsi. L’invito a Gray Manor è stato come un fulmine a ciel sereno, dandole la possibilità di lasciare la sua terra, i suoi ricordi e il suo dolore e partire per una nuova e sperata rinascita. Parte per l'Inghilterra, lasciandosi dietro l’infelice passato, pesante come un macinio, per dare inizio a questa avventura in cui il suo ruolo sarà mettere nero su bianco qualsiasi avvenimento si manifesti nella tenuta. Per di più, giusto per metterla un pochino più in difficolta, le hanno diagnosticato un disturbo borderline della personalità. 
Francesca è vera, sincera, a tratti ironica con il lettore, raccontando tutto in prima persona e rendendo ancora più concrete e autentiche le sue emozioni, i suoi dubbi, le sue insicurezze, la sua incapacità di superare il dolore e le sue paure. Francesca, come scritto prima, condividerà questa esperienza con altre persone ma, in particolare, instaurerà un forte legame con Kate.
 
“Tante volte ti chiedi perché la vita ti stia spingendo così tanto verso il basso e poi lo capisci col tempo. Non forzare le cose."

Ad affrontare i fantasmi del passato è anche Kate, una ragazza inglese, studentessa di psicologia, succube della sua depressione e della sua inettitudine nel relazionarsi con la famiglia. Anche per lei questa esperienza da brividi sarà una possibilità per lasciarsi tutto alle spalle e cercare di superare la sua patologia e i drammi interiori. Insieme a Francesca dovrà, anche lei, riportare in resoconti dettagliati tutto quello che succederà tra quelle mura spaventose e opprimenti. Il rapporto tra Kate e Francesca si sviluppa in parallelo alla vicenda, mescolando così amore e paura. Un rapporto che si intensifica sempre di più ma che, come tutti, sarà caratterizzato da alti e bassi. Un rapporto di amore ma anche di necessità, basato sul sostegno reciproco per superare, insieme, il dolore e per cucire le ferite che da tempo continuano a sanguinare. Le scene amorose si intrecciano alla perfezione con quelle horror, creando un mix piccante ma, al tempo stesso, terrificante e adrenalinico. Un mix decisamente ben riuscito all’autrice.  

Jack, invece, è un fotografo, incaricato di fotografare e filmare qualsiasi presenza spiritica. Un ragazzo di trent’anni, paranoico e desideroso di catturare, con i suoi strumenti professionali, un fantasma. Insieme a questi ragazzi ci saranno anche i coniugi Whitmore, Helen e Edmund, esperti del paranormale e noti demonologi. Una coppia con l’unico intento di portare a galla la verità e tutti gli inquietanti segreti che da anni incombono su quell’antica dimora.  

I personaggi, in generale, sono descritti alla perfezione. La minuziosità con la quale l’autrice ci descrive i tratti psicologici di ognuno è incredibile. Il lettore sente la loro sofferenza, riesce a comprendere le loro insicurezze e provare le loro stesse paure. Tramite queste curate e dettagliate presentazioni il lettore, anche grazie ai protagonisti, ha la possibilità di fare tesoro di alcune tematiche, come la depressione, i traumi infantili, la sofferenza, la difficoltà nel superare il passato, il lutto, la paranoia, l’omosessualità femminile, il peso dei demoni interiori e diversi disturbi della personalità. 
Il lettore, in particolar modo, avrà l’occasione di conosce più intimamente Francesca e Kate, provando le loro emozioni e vedendo quanto il loro vissuto possa influenzare terribilmente il presente ma, soprattutto, imparare una bellissima lezione: l’amore sconfigge i mostri e le paure, vincendo su tutto. L'unica arma per annullare la maledizione. 

Il male esiste, i demoni esistono e se non li combattiamo, se non impediamo loro di entrare nelle nostre teste, si impossesseranno delle nostre vite.

Vorrei dedicare qualche parola per apprezzare il significato che l’autrice conferisce ai fantasmi. Come scritto prima non si tratta di quelli classici con il lenzuolo bianco, ma di quelli interiori, conficcati nelle viscere dei personaggi. Fantasmi che annebbiano la mente, che nuotano nelle paure e nelle insicurezze, che si nutrono di odio e rabbia. Fantasmi che scovano i timori più reconditi, che si manifestano in incubi agghiaccianti e vividi, che mettono alla prova i protagonisti in una battaglia contro ciò che li spaventa di più. Strane visioni che confonderanno e terrorizzeranno i personaggi, in una lotto contro se stessi. Fantasmi diversi ma, al tempo stesso, insidiosi e infidi che si prendono gioco della loro psiche, che si fortificano con le debolezze delle loro vittime, pronti ad attaccare i loro punti deboli. Gray Manor, una tenuta spettrale che costringe i suoi ospiti ad una lotta all’ultimo sangue contro i demoni interiori, che li costringe ad affrontarli e a sconfiggerli per ritornare ad amare la vita. Una dimora che proietta nella realtà le debolezze più intime. 

Gray Manor scova la parte più recondita del tuo essere e se ne approfitta, facendoti credere che sia reale. La tua oscurità si avvera dentro a queste mura.

«Sta giocando con tutte le tue paure”, aveva detto Edmund, appoggiando una mano al muro sopra il caminetto. “E non solo le tue. Vuole coglierci alla sprovvista, farci fare cose orribili, ammettere che non abbiamo più il controllo di noi stessi”. Mi era parso preoccupato. E, a dire il vero, neanche l’espressione di Helen era rassicurante.  

Avevamo capito quale fosse il gioco di quelle entità, ma non il perché agissero in quel modo.

Ho apprezzato tantissimo i riferimenti a “L’incubo di Hill House” di Shirley Jackson, denotano la grande conoscenza dell’opera e stima da parte dell’autrice. Così come ho adorato le citazioni di personaggi legati all’horror, come Bloody Mary, Amityville e i coniugi Warren. 

“Gray Manor” è un horror davvero ben scritto, capace di tenere il lettore in costante allerta con i brividi a fior di pelle. Un romanzo che suscita paura e soggezione. E’ avvincente, surreale, oscuro e magnetico. Una combinazione perfetta tra amore, terrore, psicologia, leggende, mistero e presenze maligne. 

La narrazione ha un ritmo davvero molto incalzante, veloce, scorrevole e semplice, atto a angustiare il lettore ad ogni riga ma anche ad intenerirlo con i frammenti in cui l’amore sfoggia tutta la sua potenza. Completa perfettamente il tutto con descrizioni molto dettagliare e scrupolose. Un romanzo che consiglio a tutti, anche a chi non e amante del genere, per beneficiare dell’intenso significato che l’autrice vuole trasmettere attraverso questa oscura avventura.

 “Una casa è solo una casa. Comunque la si voglia vedere, da qualunque prospettiva, resta sempre una casa. Non si può avere paura di una casa, si può avere paura delle persone, delle situazioni, ma non di una casa. Le case non possono ferire la gente, o almeno, questo era quello di cui provavo a convincermi mentre guidavo in silenzio. Le ruote della mia auto producevano una continua vibrazione che mi faceva ronzare le orecchie, ed era quello l’unico rumore che mi ricordava qualcosa che avevo dimenticato da un po’: ero viva, ero ancora viva. E avevo ancora la mia macchina”.


Sara Vannini 
Nasce a Treviso il 6 ottobre 1993. Il suo approccio al mondo della scrittura inizia già all'età di 10 anni. Scrivendo dapprima brevi racconti fantasy, ed in seguito poesie e novelle sentimentali, diventa ben presto vincitrice di numerosi premi letterari nella categoria giovani.
Diplomata come perito tecnico per il turismo, lavora per sette anni come receptionist in una piccola catena di alberghi, senza però mai abbandonare l'amore per la scrittura. 
Il suo primo romanzo arriva nel 2018, intitolato "Una Storia che Non Sentirai", che verrà pubblicato tramite self publishing. Segue, a distanza di un solo anno, un secondo romanzo di genere sentimentale/lgbt "Miele tossico", a sua volta pubblicato in self. 
Nel 2020, a causa della pandemia, perde il suo amato lavoro e decide di dedicarsi a tempo pieno ai suoi romanzi, sfornando così "Gray manor", di un genere completamente diverso da quello che è abituata a coNoscere.

mercoledì 27 luglio 2022

Recensione "Sei un essere speciale" - Federica Storace

Titolo: Sei un essere speciale - Donne e uomini raccontano la generatività
Autore: Federica Storace
Editore: Erga edizioni
Genere: trattatistica, attualità
Pagine: 230
Prezzo: €12,90 
Link di acquisto: Amazon



Un viaggio a tappe sui temi più scomodi o scontati dell’attualità in cui il vissuto diventa non solo racconto ma analisi delle potenzialità, delle opportunità, delle carenze, delle contraddizioni della società in cui viviamo, della cultura corrente, delle istituzioni. Dalla malattia psichiatrica, al mondo della disabilità, dalla violenza sulle donne alla prostituzione, passando per la tossicodipendenza, il disagio educativo, le abissali differenze tra nord e sud del mondo. Spiccano le diverse esperienze di paternità perché, senza la componente maschile, non si realizza la complementarietà che genera vita. Apre orizzonti sconosciuti ed impensati la “sosta” nel contesto della spiritualità nel mondo di oggi e conclude il testo un’originale incursione nella bellezza dell’arte. Persone famose o sconosciute diventano protagoniste di questo romanzo corale.


Sei un essere speciale è una sorta di passo ulteriore, una continuazione che prosegue e amplia il lavoro di Madri per sempre (di cui trovate la recensione sul nostro blog insieme a quella di un altro scritto dell'autrice, Scialla e poi splendi). 
Avendo già letto altri libri di Federica Storace il suo stile di scrittura per me è diventato facilmente riconoscibile, ma questa pubblicazione è un po' particolare rispetto alle precedenti: la lettura è accompagnata da una serie di QR Code che rimandano, tramite l'app Vesepia, a interviste, canzoni, immagini, spettacoli teatrali, foto e video relativi alle varie storie che l'autrice riporta. Non è, quindi, un libro solo da leggere, ma anche da ascoltare e osservare. Lo trovo un ottimo modo per coinvolgere in maniera più concreta e diretta il lettore nei temi trattati, per avvicinarlo alle persone citate e ai loro vissuti. 

L'autrice lascia tanti spunti anche nel testo, citando film e musica, poesie e fatti storici. La prima data della storia italiana che ci ricorda è il 1978 con la Legge Basaglia, che rivoluzionò gli ambienti psichiatrici e i trattamenti sanitari. Il primo macro-tema trattato nel libro, infatti, è la follia. La malattia psichica, il disagio mentale, o semplicemente l'incapacità di adeguarsi agli standard della società, l'impossibilità di essere se stessi, l'esclusione e la solitudine. Ma al di là della politica Federica incontra le persone direttamente coinvolte, ci parla dell'esperienza di medici e volontari, associazioni e soprattutto donne a contatto con persone con malattie mentali. Una maternità (intesa in senso ampio e generale e non necessariamente legato alla maternità biologica) che genera vita donandosi, donando il proprio tempo, curando e prestando attenzione. 
Un altro grande tema è quello della disabilità, e ce la racconta in primo luogo tramite la storia di una psicopedagogista figlia di genitori sordi. Un'infanzia divisa tra parole e silenzio, amore e complessità insieme, la necessità di crescere in fretta e affrontare i giudizi, ma anche un'esperienza che arricchisce. Ci racconta di madri, padri, figli o figlie disabili, che mantengono la fiducia, la speranza, il coraggio e la capacità di tornare a sorridere dopo ogni caduta. Un invito a vivere la vita il più pienamente possibile. 
Ci parla, poi, tra gli altri argomenti, della prostituzione e della tratta umana. Serve ancora tanto lavoro nell'ambito della parità di genere: come ricorda l'autrice, l'80% di coloro che vivono in condizioni di povertà assoluta è rappresentato da donne, e sono sempre le donne a costituire la maggioranza degli analfabeti nel mondo. Queste sono alcune delle condizioni sfruttate dal fenomeno della prostituzione, soprattutto di donne immigrate, anche minorenni. Sono invece soprattutto italiani i clienti. Ma dati a parte, Federica dà sempre la priorità alle biografie personali, e quindi ci racconta di fragilità, di abbandono, di rinascita e cambiamento. Di contesti famigliari violenti, di uomini violenti e autorità che non agiscono come dovrebbero. 
Racconta anche di paternità, di padri e uomini, uomini di fede ed educatori che dedicano la loro vita ad aiutare i giovani in condizioni di degrado. Ancora, parla dei partigiani, della resistenza al nazifascismo, soprattutto nella città simbolo di Genova, ed è stato interessante risentire questo pezzo di storia da un nuovo punto di vista. Presta attenzione a quelle figure che si sono occupate degli "sbandati", prostitute, tossici, barboni, e della sensibilizzazione a riguardo. 
Dedica uno spazio anche al convento per demistificare alcuni luoghi comuni e stereotipi sul mondo religioso, che viene in genere visto come un luogo ermeticamente isolato dal mondo esterno, che fugge dalla realtà o se ne tiene distante. Ci sono in realtà missioni, lavori al di fuori delle mura, un impegno spirituale e sociale assieme che coinvolge chi fa questa scelta di vita. 

L'autrice dimostra sempre un'immensa empatia e umanità, non solo nella scelta delle tematiche affrontate ma nel modo in cui vi si approccia. Non sono argomenti lontani, ci riguardano più da vicino di quel che pensiamo e ci riguardano tutti, nel presente. 
Mi piace che questo scritto sia un vero e proprio collage di narrazione e citazione, composto dagli incontri tra l'autrice e le persone coinvolte nelle realtà trattate, che l'inserimento di contenuti multimediali rende ancora più evidentemente vere e comuni. 
Il messaggio principale che accomuna tutti i vissuti citati nel libro e che sta nel titolo stesso è l'amore, inteso come cura e attenzione verso l'altro oltre che se stessi, come ascolto e accoglienza. 

"Per me il coraggio è anche la capacità di reagire alle avversità, è conservare la dignità nei momenti difficili, è riuscire a sorridere quando si ha voglia di piangere, è saper voltare pagina e ricominciare da zero"


-Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te-


_Lisa_

venerdì 15 luglio 2022

Segnalazione "Il guaritore di peccati" - Roberto Sanesi

Buongiorno a tutti lettori e lettrici! 
Oggi vi segnaliamo un romanzo edito da una casa editrice con la quale abbiamo avuto l'occasione di collaborare per un Review Party. Il primo di una trilogia di un genere particolare e in cui le vicende si intrecciano con la vita dell'autore, Roberto Sanesi. Non è splendida la copertina?

Titolo:  Il guaritore di peccati 
Autore: Roberto Sanesi 
Editore: Rossini Editore 
Pagine: 431
Prezzo: € 19,99 
Link di acquisto: Amazon 




Questo volume, il primo di una trilogia, si apre con un’introduzione che accompagna il lettore nella trama, equipaggiandolo di chiavi interpretative idonee al contesto. Nonostante i nodi tematici mutino di romanzo in romanzo, sono presenti delle analogie a livello concettuale e strutturale. Il fil rouge tematico è costituito dall’inesauribile ed eterna lotta fra il Bene e il Male. L’asse del Bene agisce intessendo un dialogo verticale e complesso con la dimensione trascendente. La religiosità assume caratteri universali: infatti, ne Il guaritore di peccati, la spiritualità dei Navajo è predominante. Scenario del plot narrativo è Gres, un piccolo centro incorniciato dalle bellezze naturalistiche della Val di Fogres. (Si tratta di una nota valle delle Dolomiti alla quale ho preferito cambiare il nome, nonostante sia facilmente riconoscibile dal lettore). 


PRIMO VOLUME: IL GUARITORE DI PECCATI 
Scenario del plot narrativo è Gres, un piccolo centro incorniciato dalle bellezze naturalistiche della Val di Fogres. In una baita isolata dal resto del paese, vive Adolfo – un ex insegnante di disegno dal carattere schivo e riservato – che, in circostanze del tutto singolari, scopre di essere reincarnazione di Shilah, uno sciamano dell’antica tribù dei Navajos, nonché attore principale di un progetto di rigenerazione spirituale. È infatti investito di una missione salvifica: riportare sulla via del Bene tre anime che vagano nelle tenebre. 
A tale scopo sarà utilizzata la vasca di deprivazione sensoriale, che Adolfo ha ereditato dal neuroscienziato Glockner: essa infatti è in grado di indurre chi vi si immerge in uno stato di semi-incoscienza, che culmina in allucinazioni dal potere catartico. 
La missione di Adolfo-Shilah, pertanto, si attua coinvolgendo tre personaggi irrisolti colti nel frangente di un bivio esistenziale: Simona – colpevole di aver tradito la famiglia per un’avventura extraconiugale – Arianna – vessata dal senso di colpa per non aver soccorso durante un infarto fatale il marito – e Federico, in preda a rimorsi e ripensamenti circa la propria spregiudicata carriera finanziaria. 
Sebbene differenti, le vicende umane dei tre protagonisti sono accomunate dal bisogno di rigenerazione, che troverà in Adolfo-Shilah il più fedele interprete e nella vasca di deprivazione sensoriale il mezzo più efficace. Il romanzo farà inoltre riscoprire le bellezze della cultura dei nativi d'America, che –insieme al bagno– rappresenta un vero e proprio cammino di salvezza, una fonte battesimale per una nuova vita, finalizzato al recupero della memoria mediante un cammino a ritroso che apra nuove finestre sul passato, e modificandone il percorso, aiuti a guarire le ferite. 
Calamitati a Gres da una forza misteriosa, Simona, Arianna e Federico diventeranno amici e compiranno fianco a fianco questo cammino di rigenerazione, irto di ostacoli tanto interiori quanto contestuali. Essi, infatti, si troveranno da un lato a combattere con le proprie paure, le proprie resistenze e la propria umana fragilità; dall'altro con una schiera di personaggi – solo apparentemente di contorno – che getteranno una luce disturbante sul loro percorso.


È grazie a questo espediente che il romanzo si arricchisce di filoni narrativi, in cui interagiscono le inquietanti figure delle cameriere che ruotano attorno all’Hotel Alaska – la struttura che, in un primo momento, ospita i tre ragazzi – nonché un gruppo di adolescenti del luogo, pericolosamente vicini alla perdizione: una vera e propria ‘baby gang’ la cui storia, come disgressione, procede in parallelo alla trama principale. 
Seppur con esiti differenti da quelli auspicati, Adolfo giunge infine a compiere la propria missione che s'intreccia con un episodio avvenuto nel lontano 1861 durante le ultime fasi della guerra tra le ‘giacche blu’ e i nativi d’America. 
Tuttavia, nell’epilogo, il Male trova il modo di insidiare quello che è solo un apparente lieto fine, gettando le basi per il prosieguo della storia. 
Il guaritore di peccati, infatti, è il primo volume di una trilogia organica e compiuta che scandaglia l’eterna e inesauribile lotta tra il Bene e il Male, esplorando svariati intrecci narrativi. 
Per la sua singolare architettura – che mescola felicemente le atmosfere cupe e tensive del thriller con le finalità edificanti della letteratura sapienziale – il progetto narrativo si propone come capostipite di un nuovo genere letterario.


Roberto Sanesi 
La storia di questo romanzo, anzi di tutti i miei scritti alla data odierna (che sono quattro), nascono da molto lontano, direi che s’intrecciano con la mia vita e portano con se una forte componente trascendentale. 
Tutto ebbe inizio quando nacqui, il 2 marzo 1961 dopo un parto difficile nel quale mia madre rischiò la morte; ma lei, devota del Sacro Cuore di Gesù, non solo venne da Lui salvata, ma le fu annunciata la mia nascita in sogno. Quel Gesù da lei sognato che annunciò l’arrivo di un bel bambino maschio che teneva in braccio (a quei tempi non esistevano le ecografie), era esattamente uguale all'affresco dipinto sulla parete d'ingresso della clinica di Firenze (appunto chiamata Sacro Cuore di Gesù) dove mia madre fu ricoverata d’urgenza senza esserci mai stata prima d'allora. 
La mia vita è proseguita in modo regolare, ho intrapreso la strada della moda, fungendo da rappresentante e consulente a fianco di importanti firme della moda negli Stati Uniti. Sono sposato e padre di due figlie di 30 e 26 anni. 
Il fulcro della mia vita però è stato l'incontro con l'amico Stefano, avvenuto quando avevo soltanto 14 anni. 
Lui aveva enormi problemi di salute, essendo stato sottoposto a uno dei primi otto trapianti di reni in Italia agli inizi degli anni 60. Stefano era nato nel 1952. Questa persona meravigliosa era uno studioso di medioevo, di esoterismo, e insieme a lui fondammo un gruppo di studio che si occupava del trascendentale, senza però trascurare i Catari, i Templari, i cavalieri Rosacroce e altro ancora. Nel 1995 Stefano morì a soli 42 anni nell'ospedale di Pisa. Ricordo il nostro ultimo incontro pochi giorni prima che lui ci lasciasse e nel quale mi predisse molte cose che sarebbero poi avvenute. (Una di queste fu la nascita della mia seconda figlia).
Si, perché il buon Dio gli aveva tolto la salute, ma donato anche sensi non posseduti dai comuni mortali. Stefano era capace di fare le bilocazioni, e di predire il futuro di chi voleva bene. E' stato capace di compiere veri e propri miracoli, spero che avremo l’occasione per riparlare di questo. Al mio dispiacere per la sua imminente morte (lui ne era a conoscenza e l'aspettava come una liberazione), rimarcai anche la preoccupazione che tutto quanto avevamo studiato e approfondito insieme, sarebbe andato perduto. 
Allora lui mi prese per mano e disse: "tu inizierai a scrivere quando il lavoro finirà..." 
Bisogna tener presente che nel 1995, il tessile a Prato (città dove ho vissuto) era ancora in auge, ma negli ultimi anni, a causa di varie vicissitudini (concorrenza dei paesi emergenti e covid), dopo una esistenza quasi millenaria, l’industria laniera a Prato sta praticamente scomparendo...proprio come aveva predetto lui. 
I miei genitori sono stati due figure fondamentali nella mia vita. Mio padre morì nel 2009 a causa di un tumore al polmone. Poche ore prima del suo decesso, fui investito da una potente palla di luce, che mi provocò brividi mai avvertiti prima di allora...si trattava del suo ultimo abbraccio.
Nel 2017 mia madre ebbe una emorragia cerebrale e morì l'anno successivo, esattamente il 19.09.2018. Le sue ultime parole prima di entrare in coma furono queste: ‘il Sacro Cuore di Gesù è proprio qui accanto a te.’ 
Dopo pochi giorni, Stefano visitò i miei sogni, ricordandomi ciò che mi disse a Pisa in quel lontano inizio di marzo del 1995: "è giunta l'ora che tu inizi a scrivere."  
Allora è stato come se qualcuno da lassù mi abbia preso in braccio, e par farla breve, da esordiente, ho scritto 4 libri (oltre 2000 pagine) in meno di due anni...Una cosa sensazionale a detta di tutti, specialmente da parte di Germogli Letterari che ha corretto le mie bozze, e di Rossini editore. Pensate che avevo ben quattro case editrici interessate a pubblicare i miei lavori, cosa molto inusuale per uno scrittore esordiente...ma io sono soltanto un umile strumento nelle mani di qualcosa molto più grande di me. Così è nato ‘Il guaritore di peccati.’ Non è stata un idea, ma qualcosa di più profondo, l’inizio di un percorso che arriva da un altra dimensione.

martedì 12 luglio 2022

Recensione "Ars Fallendi - L'arte dell'inganno" - Francesco Zecchini

Titolo: Ars Fallendi - L'arte dell'inganno
Autore: Francesco Zecchini
Editore: Bookabook
Genere: Giallo/thriller 
Pagine: 278
Prezzo: 16,00 
Link di acquisto: Amazon



 “Arienne, Simon… Nulla in comune tra i due, se non aver letto quel libro”.
Quando il detective Noel Sullivan si imbatte in una copia di "Ars Scribendi", il piacere della lettura si trasforma presto nel richiamo del mistero: un manuale di scrittura, un diario segreto e una giovane donna scomparsa in circostanze sospette trent’anni prima. Sembra infatti che chiunque legga il libro finisca nella tela del suo autore: Leon Gautier, mitomane e ossessivo, che non perdona chi osa mettere al secondo posto l’esercizio della scrittura. Ma Sullivan e Gautier hanno in comune più di quanto credono: entrambi devono portare a termine la propria opera, a ogni costo.




Francesco Zecchini con il suo romanzo d’esordio ha saputo totalmente conquistarmi. In ogni riga, pagina e capitolo l’autore è capace di tenere il lettore incollato alle pagine con una curiosità tale da far contorcere lo stomaco. Suspense, mistero, sangue, un libro raro e misterioso e dei personaggi splendidi sono il filo conduttore di un giallo, dalle sfumature thriller, assolutamente da non perdere. Un romanzo denso di adrenalina, colpi di scena, cadaveri e un serial killer nascosto nell’ombra del suo passato. Un passato sanguinolento che lentamente torna a galla, riportando alla luce avvenimenti e verità da far venire la pelle d’oca.  

Noel Sullivan è un detective straordinario e molto competente, dotato di un intuito davvero acuto, un segugio nato, un mito. Si trova tra le mani alcune pagine di un diario che lo riporteranno indietro nel tempo, più precisamente al momento in cui si stava per compiere un omicidio efferato e in cui stava per iniziare una misteriosa scia di sangue. Un salto nel passato che vede scomparsa una giovane ragazza. Sullivan si butta a capofitto in questa nuova indagine, il suo istinto prende il sopravvento e giustizia deve essere fatta. Oltre alle pagine di diario, il detective ha tra le mani una prova ancora più importante, un libro dal titolo Ars Scribendi
Un libro dalla lettura particolare, dalla scrittura ricercata e superba, un libro comprensibile a pochi. Scritto da un autore sconosciuto che sembra svanito nel nulla, nascondendo qualsiasi traccia. Ha così inizio un’indagine pericolosa e piena di tasselli da scoprire e da collocare in senso logico per dare concretezza alle barbare vicende. 
Noel, non sarà solo in questa vera e propria caccia all’uomo, al suo fianco ci saranno anche altri protagonisti che daranno, ognuno di loro, parecchie svolte nel corso della storia. 
Ars Scribendi è un manuale di scrittura, creato per insegnare ed istruire futuri scrittori, un manuale destinato a pochi eletti. Un manuale di cui ne esistono solo trenta copie e, delle quali, solo tre solo state vedute, o così sembra. Un manuale che, una volta letto, lega inevitabilmente il lettore con lo scrittore, Leon Gautier. Uno scrittore ossessionato dalla scrittura, devoto a questa sacra arte, devoto al suo libro e alla sua grandezza, sprezzante verso coloro che non sono idonei a tenere una penna in mano, verso gli incapaci nell'utilizzare l’arte della scrittura, verso chi ha sporcato questa arte con opere indegne. Il suo odio è smisurato, ma fino a dove può arrivare? 

In un continuo susseguirsi tra passato e presente, tra omicidi e ossessioni, il lettore si ritroverà catapultato in questa scottante indagine di casi irrisolti nella quale si sentirà partecipe e sempre al fianco del detective Sullivan. 

I personaggi secondari, come Alex, Jiuliet, Francis e Mel, sono tutti ben caratterizzati, tutti con un ruolo fondamentale, tutti importarti per i loro vari contributi volti a rendere ancora più intrigante la storia. Tutti personaggi che non lo abbandoneranno mai ma verso i quali il detective sente una grande paura di perderli e teme di metterli in pericolo. Una paura che si manifesta anche nelle sue relazioni sentimentali e che lo porta ad avere storie amorose inconcludenti alle quali non riesce a mettere la parola fine, lasciandole in sospeso. Personaggi che l'autore descrive minuziosamente anche dal punto di vista psicologico. 
I protagonisti principali sono due Noel e Leon, due uomini che rappresentano l’uno lo specchio dell’altro. Il lettore potrà notare molte analogie tra i due e, mentre si prosegue con la lettura sarà sempre più evidente la loro complementarità. Sono simili, sono entrambi ossessionati da qualcosa, entrambi ostinati nel portare a termine ognuno la propria missione. L’ossessione è una delle tematiche cardine, che insieme al misterioso libro, unisce e accumuna sempre di più Noel e Leon. La loro specularità la si può perfettamente notare anche dall’anagramma dei loro nomi. Due uomini molto simili che si troveranno coinvolti in uno scontro all’ultimo sangue tra male e bene. 

Ho apprezzato tantissimo il ruolo della scrittura, considerata un'arte sacra e con un grandissimo potere, in tutta la narrazione. La sua costante presenza nel muovere silenziosamente i fili della vicenda la rende quasi un personaggio concreto come tutti gli altri. 

"Ars Fallendi - L'arte dell'inganno" è un romanzo curato nei minimi dettagli, con descrizioni precise e accurate, è originale, a tratti pazzesco e fuori dal comune. Un giallo con tantissimi indizi e tasselli che l’autore combacia alla perfezione, un giallo che ha lo scopo di portare giustizia nella vita delle vittime di un folle. 

La scrittura è incalzante e davvero molto scorrevole, capace di stimolare ed incuriosire chi legge. Lo stile fresco cattura il lettore senza dargli scampo dall’intricata ragnatela di eventi, violenze e morti misteriose, e senza dargli tregua dalle mille domande che gli affollano la mente. Un romanzo che deve essere letto, non ve lo potete assolutamente perdere, complesso, avvincente e davvero molto ben scritto. 


Come puoi fare questo a te stesso invece? Sei in costante fuga dai legami personali, hai due persone con le quali ti confidi. Una sono io e all’altra hai lasciato centinaia di sterline in birre. Hai così tanta paura che le cose finiscano male, che hai perso il coraggio di iniziarle!

La sua vittima aveva osato leggere il suo libro, definirsi uno scrittore, trarre ispirazione dalle sue parole e produrre quell'indecente fiaba che nulla aveva di letterario. Come aveva osato? Doveva essere punito. Con la bava alla bocca e i denti serrati per la rabbia lasciò che fosse un istinto ferale a guidarlo. Era accecato dall'ira, non poteva permettere che un simile bastardo si ispirasse al suo manuale. 


Francesco Zecchini 
Classe 1991, cresce disegnando, colorando e inventando con i suoi nonni: la fantasia è un carattere ereditario. Laureato in Ingegneria Energetica, è un consulente tecnico e formatore nel campo della termoidraulica. Da sempre scrittore di racconti senza fine, trae l’ispirazione dai romanzi gialli e dalle serie televisive thriller e investigative. Ogni scena quotidiana, con la giusta fantasia, può diventare per lui l’incipit di una nuova avventura.

domenica 3 luglio 2022

Recensione "Ramondo Lo Scudiero" - Antonio Chirico

Titolo: Ramondo. Lo scudiero
Autore: Antonio Chirico
Editore: youcanprint
Genere: romanzo storico
Pagine: 477
Prezzo: 19,00 
Link di acquisto: Amazon




Siamo nel Regno di Napoli, a cavallo tra il 1300 e il 1400. Ramondello è il figlio cadetto del conte Orsini. Suo padre ha previsto per lui la carriera ecclesiastica, ma il ragazzo è innamorato di una fanciulla destinata a diventare contessa e non si arrende a un destino che non vuole. Trova sostegno in Ramondo del Balzo, fratello di sua nonna. Il prozio, che non ha avuto figli, lo designa suo successore e così gli risolve ogni problema. Unica condizione per ereditare le sue fortune è che Ramondello aggiunga al proprio cognome anche quello del suo benefattore. Ma le cose non vanno secondo i piani e il ragazzo si ritrova costretto a partire come scudiero per le crociate del Nord, senza nemmeno un ultimo saluto alla sua amata. Liberamente ispirata alla vita di Raimondello Orsini del Balzo che, da scudiero, diventa cavaliere, sposa la contessa di Lecce e conquista numerosi feudi fino a essere secondo soltanto al re, è una storia di amori, amicizie, tradimenti, conflitti familiari e battaglie avventurose. C’è spazio anche per delle incursioni nel mondo della cavalleria teutonica e nei misteri del Santo Graal. Il tutto, sullo sfondo storico della disputa tra due re pretendenti al trono di Napoli e dello scisma d’Occidente, con una Chiesa cattolica retta contemporaneamente da due papi in conflitto tra loro. Una storia antica ma con molte curiose analogie con la contemporaneità.


Esordisco col confessare che ho letto davvero pochi romanzi storici finora, ma è un genere che mi piacerebbe approfondire, perciò quando mi è stata proposta questa lettura ero molto curiosa. E la mia curiosità è stata soddisfatta! 

Siamo tra il XIV e il XV secolo, in territorio italiano, tra feudi, cavalieri, amore e tradizioni nobiliari. Più nello specifico, le vicende prendono il via nel Regno di Napoli nell'anno 1372, con un Ramondello dodicenne. Nonostante il talento naturale per la spada e la costante ricerca di nuove sfide, in quanto secondogenito e per di più figlio illegittimo, il destino di Ramondello è segnato. Il padre, il conte Niccolò Orsini, ha stabilito per lui una carriera ecclesiastica, che al ragazzo proprio non va giù. Nemmeno con il favore del prozio Ramondo del Balzo e la volontà di sposare la giovanissima Isabella d'Aquino riuscirà a far cambiare idea al padre severo. Così il giovane intraprendente Ramondello lascia la sua amata con la promessa di tornare ricco e con un titolo, e si imbarca come scudiero di Guy de Chavigny, un mercenario dell'ordine teutonico. 
Da qui l'ambientazione si sposta alla Prussia, dove stanno avvenendo le crociate sotto il pretesto di convertire i pagani lituani alla fede cattolica. Questo permette al protagonista non solo di farsi una certa fama con le sue gesta in battaglia, ma anche di scoprire usi diversi dai propri, differenze e similitudini con le genti del luogo. Il suo coraggio e la sua abilità vengono notati e premiati e il pensiero dell'amata tiene accesa la sua voglia di riscatto. 
E questo è solo l'inizio, perché Ramondo tornerà da condottiero nel Regno di Napoli e scoprirà che a corte gli intrighi e i tradimenti sono persino peggiori di quelli che avvengono su un campo di battaglia. La sua lealtà sarà ben riposta? Saprà riconoscere la parte migliore dalla quale schierarsi?

L'autore, pur rivisitando liberamente fatti e persone, dimostra di essersi a fondo documentato su casate, consuetudini dell'epoca e vicende storiche. Il protagonista è infatti ispirato a una figura realmente esistita: Raimondo Orsini del Balzo. Non solo lui, ma anche altri personaggi derivano da figure storiche, con cui per altro Raimondo ebbe veramente a che fare: tra gli altri, gli Angioini e papa Urbano VI. Anche i luoghi e i monumenti citati fanno parte di tutta una tradizione, specialmente italiana meridionale: Castel Nuovo, Nola, Soleto, Nocera, Taranto... 

Quello che forse ho più apprezzato del personaggio di Ramondo è che cerca di restare fedele ai suoi principi, nonostante i rapidi cambiamenti attorno a sé. Questo lo dimostra anche la fiducia della sua compagnia di ventura e dei suoi amici, pronti a tutto pur di seguirlo nelle sue imprese. Parte come un giovane talentuoso e pronto a crearsi la fortuna con le proprie mani, andando contro a una rigida tradizione di autorità paternalistica assoluta, e torna vincitore solo per ributtarsi in un altro tipo di guerra, tra re e papi, potere temporale e potere spirituale, crisi e scismi. 
Della lettura più in generale invece ho apprezzato soprattutto, oltre all'ambientazione nel Basso Medioevo, la suddivisione in tre parti, una più incentrata sulle vicende del protagonista nelle crociate di Prussia e le altre dedicate ai giochi di palazzo e alla scalata per il potere nel Regno di Napoli. Nonostante i molti nomi citati, l'ambientazione datata e il consistente numero di pagine poi, l'autore ha saputo conservare la storia scorrevole e avvincente, mantenendo la mia attenzione per tutta la lettura. 
Consigliato per gli amanti del genere o per chi, come me, vuole avvicinarvisi.

«State in guardia laggiù quando tornerete» lo avvertì il gran maestro «perché l'umanità è uguale ovunque, e le trappole, gli intrighi e i tradimenti non appartengono solo al costume del popolo lituano. Io ho scoperto con gli anni e l'esperienza che non esistono persone solo buone e persone solo cattive, siamo tutti buoni e cattivi contemporaneamente. É solo la dose di cattiveria e di bontà che Dio ha distribuito a ciascuno di noi che cambia da persona a persone, persino da momento a momento.»

«Non avresti dovuto. Quando combattiamo la malvagità altrui, rischiamo di risvegliare in noi la stessa crudeltà, e spesso anche in un grado maggiore, ma è una virtù del sapiente avere l'opportunità di nuocere al suo avversario e astenersene...»

_Lisa_