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giovedì 18 agosto 2022

Recensione "La Masca" - Laura Rizzoglio

Titolo: La Masca
Autrice: Laura Rizzoglio
Editore: Nati Per Scrivere
Genere: narrativa
Pagine: 152
Prezzo: € 14,00
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I Tre Pini, uno scorcio di Langa piemontese del Dopoguerra, una borgata in cui tutti si conoscono tra di loro e dove ancora aleggia il ricordo dei racconti popolari su masche, mascon e maledissiun. Il ritrovamento del cadavere di una ragazzina getta un senso d’impotente terrore su tutta la comunità e mentre gli adulti cercano di fare luce su una cattiveria fin troppo umana, Lorenzo, Laura e la loro banda di amici decidono invece di affrontare la masca, l’anziana tacciata come strega, nel tentativo di avere giustizia per la loro sfortunata compagna di classe, portando alla luce verità scomode e impensabili.


Laura e Lorenzo sono fratelli gemelli oltre che amici, sempre pronti a supportarsi a vicenda nel momento del bisogno. Sono anche due alunni undicenni della classe di maestra Margherita, di cui fa parte anche una ragazzina speciale: Angiolina, molto studiosa, minuta e riservata, purtroppo zoppa e adottata da una famiglia che non apprezza il suo amore per la lettura. 
La Masca è una sorta di strega del folclore piemontese, una leggendaria anziana con poteri magici e maligni che vive isolata da tutti. E la gente più superstiziosa dei Tre Pini crede che proprio la Masca abbia maledetto la sfortunata Angiolina. Sarà così o sotto c'è ben altro?

«La masca. La strega. Lo spirito malvagio che viveva nella casa mezza diroccata, costruita con pietre di fiume gettate alla rinfusa e tenute insieme da qualche forza misteriosa, un piccolo punto disperso nel bel mezzo della valle, a pochi chilometri dalla chiesetta consacrata a San Massimo.»

Mi è piaciuta tanto la scelta dell'ambientazione di campagna, tra campi e fattorie, bestiame e casolari di un borgo piemontese del dopoguerra, dove i nonni vivono con la famiglia e tra vicini ci si supporta con lo scambio di prodotti caserecci. Un personaggio che ho trovato molto rassicurante e caloroso è infatti la nonna di Laura e Lorenzo. 
Mi è piaciuto il rapporto tra i due fratelli e il fatto che abbiano entrambi un ruolo fondamentale per lo svolgimento finale delle vicende e per lo svelamento della verità. 
Ho apprezzato molto anche l'inserimento di alcuni termini dialettali (comprensibili o intuibili da tutti!), che rendono in qualche modo l'ambientazione più caratteristica e vicina al lettore, soprattutto nelle deliziose scene di vita quotidiana.
Ma perfino in una piccola regione come quella dei Tre Pini, dove tutti conoscono tutti, accadono fatti terribili e le persone nascondono segreti inconfessabili... 

Questa storia affronta anche temi sociali, come l'importanza dell'istruzione spesso sottovalutata in contesti come questo, dove il lavoro nei campi risulta più utile e concreto per la famiglia e la comunità, che a volte scoraggiano i giovani a intraprendere gli studi. O come la superstizione e l'ignoranza che spinge ad emarginare, in questo caso, un'anziana donna e una ragazzina orfana, credute rispettivamente una strega e la sua vittima. 
E' molto bello come nella storia siano soprattutto i più piccoli a ignorare queste dicerie e aiutare Angiolina, dimostrandosi più lucidi e maturi di molti adulti e più decisi a fare giustizia. 
La lettura è accompagnata da alcune immagini in bianco e nero, fotografie graffiate che ben rappresentano l'apparente semplicità e frugalità dei luoghi descritti. 
Non sono mancati i colpi di scena, alcuni avvenimenti della storia proprio non me li aspettavo! 
Una lettura molto piacevole, scorrevole, particolare e con un bell'insegnamento da cogliere. 

«La osservò avanzare di qualche passo verso di loro: le rughe solcavano quel viso stanco e abbronzato come fossero i segni di un'attenta cesellatura in un legno raggrinzito, e i suoi capelli, mai mostrati in pubblico fino ad allora, perché sempre avvolti da qualche straccio scuro e liscio, erano corti e ispidi, di un biancore candido.»

Vi lasciamo anche il link alla recensione di un altro romanzo dell'autrice, il fantasy Edenya, che abbiamo avuto il piacere di leggere tempo fa e che vi consigliamo di recuperare: recensione-Edenya di laura-rizzoglio.

_Lisa_

venerdì 12 agosto 2022

Segnalazione "Aresil" - Barbara Naomi Sciortino

Buongiorno readers, 
Per gli amanti del fantasy oggi segnaliamo "Aresil. Il preludio all’oscurità", romanzo di Barbara Naomi Sciortino pubblicato con Rossini editore. 

Titolo: Aresil - Il preludio all’oscurità
Autore: Barbara Naomi Sciortino
Genere: Fantasy
Editore: Rossini Editore
Prezzo: 14.99 € cartaceo
AmazonAresil-Amazon




Trama:
Elrien vive e cresce al fianco di Rein, principe di Antheas, ma ben presto scopre che la sua vita è una menzogna. Mentre cerca risposte, Raul decide di far guerra alle altre divinità. Sarà proprio grazie a Elrien che l'ordine potrà essere ristabilito.



Leggi qualche estratto!

Dopo un po’ il polverone sparì, e Shaad poté notare sul suo corpo le varie scottature che le aveva causato la ragazza, quando alzò gli occhi e immediatamente vide arrivare addosso a lui un drago di fuoco che lo fece schiantare dritto sulla parete, per poi cascare a terra privo di forze ma cosciente. Il pubblico rimase allibito da quella scena, fu la prima volta che la divinità Shaad venne sconfitta in un campo di battaglia da una principessa.

Mi stai nascondendo qualcosa che non so?» chiese Shaad insospettendosi dell’espressione che aveva assunto il volto del padre. «Immagino che tu debba prepararti per la cerimonia, si svolgerà tra due giorni, e devi coordinarti con Elrien; ogni dio sarà accompagnato dal proprio prescelto», rispose Pailus guardando il cielo di Luminos. «Spero che quel giorno vada tutto bene, ho un brutto presentimento. Raul potrebbe attaccare», pensò ad alta voce il padre. Shaad si insospettì ancora di più sentendo quella frase, soprattutto per aver udito il nome di chi stava e aveva minacciato la loro pace. Si diresse verso la sua stanza cercando la soluzione per come trovare 57 delle informazioni riguardo al regno distrutto da Raul.

«La statua della Regina madre, no! Quella no!» il nemico ruppe il monumento che fece un grande tonfo, Nymphee non riusciva a crederci, le lacrime le scesero dagli occhi, si sentiva frustata e inutile. Shaad vedendo quella scena cercò di aiutare la fata, pose le mani in avanti ed evocò un’onda enorme, ma non funzionò. «Com’è possibile?! I miei poteri sono inutili? Che stregoneria è?!» Shaad si allarmò e andò ancora più indietro.

Instagram: Naomi_sciortino 
Facebook: NaomisciortinoB

mercoledì 10 agosto 2022

Recensione "Intimatica" - Alessandro Perriello

Titolo: Intimatica
Autore: Alessandro Perriello
Editore: Bookabook 
Genere: Fantascienza?
Pagine: 343
Prezzo: 17,00€ 
Link di acquisto: Amazon 



“La felicità non è un diritto, è un dovere”
Immobili, incapaci di pensare in piena libertà. Intimatica è un percorso a ritroso, un viaggio nei meandri più nascosti, più bui e dimenticati del nostro Io, quell’essere che siamo e che, col tempo, abbiamo sostituito con una proiezione residua di ciò che eravamo. L’unico modo per ritrovare noi stessi è immergerci in un altro mondo, in cui ogni domanda può trovare la sua giusta risposta, per riportare a galla frammenti di ricordi e di esistenze cadute nelle profondità della mente.

Estratto:  
#PILOT1_WELCOMETOTHEREALWORLD
Come ogni giorno, il fiore si apre. Dapprima respiro la luce che si infila furtiva tra i petali, registro il profumo di rose nell’aria, tocco i miei sogni, le mie emozioni, comunicando loro che è tempo di un altro giorno, quindi le scanso. Apro gli occhi immerso in un pavimento di pistilli che pigramente mi accarezzano, sussurrando parole d’amore perse tra la avenue L e quella cattedrale nella notte, quella dove riconoscemmo il segno, la rivelazione che noi, in effetti, eravamo parte dello stesso grande anzi no, che dico, immenso disegno. 

Le nuvole si allargano lasciando passare bagliori accecanti di luce blu. Attorno a me molti altri fiori si inchinano in un prato di milioni di chilometri, eppur piccolo in confronto a tutti i Multiversi che io, qua, ho incontrato.Non provare a pensare di potere immaginare cosa tutto questo sia. L’ho creato io, questo è il mio personale mondo, plasmato sul mio corpo, incurvato e stilizzato seguendo la mia anima, i miei desideri, la mia ricerca.Se guardo verso una direzione impossibile vedo che tutto si plasma seguendo il mio volere. Ci ho messo un po’ a controllare i miei pensieri, le mie sensazioni, le pulsioni. Poi, un giorno, è stato tutto facile e non esistevano più strade senza fine, slabbrature di mondi che si confondevano con il mio, entrate nascoste su altri infernali Universi, strade gommose che non portavano a nulla o anche, e soprattutto, realtà stropicciate e accartocciate su se stesse. Eppure devo dirtelo, chiunque tu sia, anche quelle strade sono servite perché mi hanno portato qui. Ho dovuto attraversare lunghi ponti, ricostruire quella che tu chiameresti mente, camminare sul ciglio di burroni di pazzia che, se solo avessi volto il mio sguardo verso loro, ne sarei stato inevitabilmente trascinato, assorbito, assimilato. Tutto è stato un espediente per arrivare dove sono adesso. Imparare le regole di questo appiccicoso MultiMondo, dove la direzione dei pensieri crea forme più o meno desiderabili, ha richiesto impegno. Ho sperimentato che tutto è dentro noi e credo che no, indietro non ci tornerò più. Anche Alice è diventata mia amica e come incredibili, inimmaginabili vicini, vegliamo sui nostri mondi privati, permettendo a essi di abbracciarsi, compenetrandosi l’uno nell’altro, ma solo quando davvero lo desideriamo, quando diventa un’urgenza, quasi una brama, per farti capire. Delle volte è bello cenare insieme nella sua stanza nera dove le geometrie sono invertite, dove una mancanza di attenzione può costarti la vita. Va be’, adesso non esageriamo. È solo che con lei devi stare un po’ attento, ci sono delle regole. Per dirtela tutta, anche qui ce ne sono e molte, ma io non sono così ligio o almeno non come lei. Deve essere una questione caratteriale. Se riesci a entrare nel mio mondo, sappi che la menzogna è imperdonabile: la prima regola è non mentire mai, nemmeno quando ti sembra sia giusto farlo. 
Quindi, ascoltami, questo sono io e abito qui. C’è voluto un po’, lo ammetto, ma sei il benvenuto, sempre che tu rispetti le mie regole. Stasera avremo un ospite a cena e già ti vedo sulla porta che non c’è. Benvenuto nel mio mondo. Benvenuto in INTIMATICA. 



Buongiorno a tutti readers! Vi piacciono i romanzi ricchi di atmosfere futuristiche? Se la risposta è affermativa, avete trovato la lettura che fa per voi. 

Oggi vi parlerò di un romanzo incredibile, letto in collaborazione con l'autore Alessandro Perriello e la casa editrice Bookabook, che ringrazio veramente tantissimo. 

“Intimatica” è una lettura molto particolare, una lettura dalle mille sfumature, che rappresenta un vero e proprio cammino verso la scoperta di se stessi. Nelle prime pagine l’autore ci dà il benvenuto in questa nuova dimensione, una dimensione davvero molto originale chiamata Intimatica. 

Intimatica è una terra di mezzo, una dimensione onirica in cui i pregiudizi non esistono, in cui si è liberi di essere se stessi per capire chi realmente siamo. Una terra in cui la menzogna non è contemplata, in cui tutto è chiaro e limpido, un non-luogo in cui ci si ritrova difronte molte strade da percorrere per arrivare al traguardo. Una terra senza tempo e senza spazio. 

“Qualcuno chiama questo posto INTIMATICA. E’ una Terra di Mezzo, che ne so, una specie di crocevia dal quale puoi andare dove vuoi, ma anche dove non vorresti.”  

Il lettore fin dalle prime righe si trova catapultato in un incredibile nuovo universo e proseguendo la lettura iniziamo a conoscere il caratteristico protagonista, Amaso. Un robot, che si presenta confuso, immobilizzato sul letto, percepisce qualcosa intorno a sé anche se tutto sembra immobile e ben presto si rende conto di avere la memoria danneggiata ma, al tempo stesso, attiva. Sta forse per essere riprogrammato? 

E’ in coma irreversibile, in una stanza metallica e asettica con affianco una macchina che conta i suoi battiti. Realizza che, nonostante la stasi che lo circonda, la sua mente è molto dinamica e che dal primo momento di coscienza non ha mai smesso di pensare e di porsi domande. Si chiede cosa sia successo, cosa accadrà, chi è e se tutto quello sia reale. Amaso, con la sua incertezza desidera riprendere in mano la sua vita e tornare ad affrontare la vera e cruda realtà. Inizia, così, un intenso viaggio tra passato, presente e futuro, tra realtà, ricordi e speranze. Un viaggio introspettivo, a tratti surreale, in cui rivivrà il suo passato, con gli errori, le scelte e le persone sbagliate che lo hanno reso ciò che è. Un viaggio che metterà in discussione ogni cosa e durante il quale cercherà di scoprire la sua vera individualità. 

Un viaggio psicologico intricato e doloroso. Un cammino tortuoso che analizza diverse dimensioni della psiche e con il quale l’autore vuole trasmettere un profondo messaggio, lo stesso messaggio che ha aiutato Amaso a scavare dentro se stesso per ritrovarsi e amarsi. Un viaggio che, per Amaso, comporta avere molto coraggio per superare tutte le barriere mentali, tutte le insicurezze, i fantasmi del passato, il dolore, le sofferenze e le sfide, cercando sempre di restare fedele a se stesso. Un viaggio fuori dal tempo, dallo spazio e dal corpo per arrivare nei meandri della sua essenza, in un mix di paura, smarrimento, emozioni, speranza, dubbio, confusione e rimpianti. Un viaggio che per Amaso risulta essere formativo, una favola con un obiettivo ben delineato e con un trip mentale verso una maggior consapevolezza.  

Alessandro Perriello con questa intrigante storia è riuscito perfettamente a comunicare il suo messaggio. Un messaggio bellissimo e molto significativo, capace di insegnare al lettore una lezione di cui farne tesoro. Amaso comprende che per amare gli altri è necessario prima amare e accettare se stesso, che per essere veramente libero deve avere la forza e la determinazione di togliere la maschera dietro la quale ci si nasconde e mostrarsi per quello che è, senza paura né remore, che la felicità è un diritto, che bisogna dare valore all’essenziale e alle piccole cose, che non si deve lasciar sopraffare dall’insicurezza e dalla paura ma deve trovare il coraggio per andare oltre ciò che teme, per affrontare i propri demoni interiori e per riuscire a contare su se stesso. 

Intimatica, una sorta di pellegrinaggio verso l’accettazione e la consapevolezza di sé, verso la felicità e la libertà, verso un futuro ricco di amore e la scoperta della propria vera identità. Un pellegrinaggio in cui Amaso percorrerà ogni passo fino al traguardo in compagnia di altri personaggi. Personaggi che il lettore incontrerà in modo casuale e che riuscirà a conoscere nel profondo, come il Piccolo Principe, Jacob, Etienne e Alice nel Paese delle Meraviglie, capaci di rappresentare diverse dimensioni della mente umana e di delinearne le paure e le incertezze sul futuro. 

“Intimatica” è un flusso di coscienza, un diario privato del protagonista, una lezione di formazione, un percorso da affrontare, un trip mentale, una mescolanza tra punk, distopia, fantascienza ed elementi tipici dei romanzi psicologici. Le descrizioni, sia dei personaggi sia dell’ambientazione, sono strepitose, molto curate e dettagliate e capaci di evocare nel lettore meraviglia e stupore. Un libro molto originale, particolare, all’avanguardia, fresco e moderno. Un romanzo sincero che rivela i limiti umani. 

Ho apprezzato tantissimo l’uso degli hashtag sia nei titoli dei capitoli sia alla fine di essi, usa sorta di riassunto nella lingua delle giovani generazioni sempre connesse alla tecnologia, un modo singolare ed efficiente di comunicare con il lettore e capace di rendere la narrazione moderna e innovativa. 

Alessandro Perriello è un fashion designer e, per questo motivo, durante la lettura possiamo trovare dei richiami al design e ad accessori vintage. Perriello è anche fantasioso e inventivo, autentico e uomo di cultura, basti pensare ai rifermenti letterari al Piccolo Principe e ad Alice nel Paese delle Meraviglie ma anche le citazioni musicali che perfezionano e potenziano la già impeccabile vicenda. 

Lo stile di scrittura è fluido, magnetico, ricercato, rivoluzionario e incalzante. La narrazione spiazza chi legge facendolo fluttuare tra sogno e realtà, tra presente e passato, tra la stanza asettica e le insidiose ma sorprendenti dimensioni di Intimatica. Una vicenda che ci porta a riflettere e a capire che siamo noi gli artefici del nostro destino e del nostro presente, che ogni nostra scelta comporta una conseguenza nel mondo reale e che il passato, seppur doloroso, può essere curato. Una lettura che consiglio a tutti coloro che vogliono leggere qualcosa di nuovo e riflessivo e con un messaggio importante da trasmettere e custodire. Seppur sia, inizialmente, impegnativo entrare in questo nuovo multiverso, una volta immaginato, non ne potrete più fare a meno, non potrete fare altro che lasciarvi trasportare in questa insolita dimensione futuristica e visionaria. 

"Questa orribile quarantena spesa a metà tra un corpo che non può più agire e uno spirito che scalpita, mi sta facendo finalmente comprendere che se il passato non può essere cambiato, può invece essere curato". 


Alessandro Perriello 
Nasce a Benevento nel 1970 e sin da piccolo le sue grandi passioni sono la musica, il disegno e la lettura. Diventa Fashion Designer e allo stesso tempo collabora con diverse testate online, scrivendo di come i rapporti umani siano cambiati con l’avvento dei social network. Intimatica è il suo primo libro.


venerdì 5 agosto 2022

Recensione "L'armonia delle cose imperfette" - Ilaria De Togni

Titolo
: L'armonia delle cose imperfette
Autore: Ilaria De Togni
Editore: Priuli & Verlucca
Genere: narrativa
Pagine: 192
Prezzo: € 14,50
Link di acquistohttps://amzn.to/3zsIcV0



Agata scopre che sua madre si è tolta improvvisamente la vita dopo aver ascoltato una musica per pianoforte. Questo evento la spinge a cercare l'autore di quella melodia, suo padre, andato via di casa quando era bambina. La sua strada incrocerà quella di Antonio Faustini, un misterioso pianista che inizia a esercitare su di lei un'oscura fascinazione, finché non ne affiorano le ragioni nascoste e i segreti, che cambieranno ogni cosa, anche tutto quello che Agata credeva di sapere sui suoi genitori. Verità o menzogna, amore o illusione? "L'armonia delle cose imperfette" è la vicenda di un «amore irrisolto» che trova il modo di ripetersi attraverso due generazioni, passando di madre in figlia come un lascito emotivo e del lungo viaggio che si deve compiere per scoprire la verità: unica liberazione possibile dal proprio «karma famigliare». Un mosaico capovolgente in cui le identità dei protagonisti si riflettono una sull'altra nel percorrere uno stesso cammino di sopravvivenza al dolore dell'abbandono e in cui la logica di azione è dettata unicamente dal tempo. Perché il tempo lavora sempre sugli ingranaggi della vita, proprio come la musica di questa storia.


A narrare è Agata, figlia di una madre che non c'è più, si è tolta la vita dopo una serata a teatro dove ha ascoltato la musica di un misterioso pianista. Dopo il suo suicidio, e avendo scoperto che lo spartito di quella fatidica serata apparteneva originariamente al padre, andatosene molti anni prima lasciandole sole, Agata decide di trovare una spiegazione cercando il giovane pianista.
Agata ha i capelli rossi come la madre, un talento per la scrittura e una gran paura di amare. Accomunate dal senso di abbandono e da una bellezza che pare essergli fatale, il loro rapporto era tutt'altro che semplice e convenzionale, ma il legame con la figura materna spinge la protagonista a portare a galla la verità, per quanto doloroso possa essere. 

Un padre pianista talentuoso, una madre pittrice introversa e una figlia che rifugge nell'ambito giornalistico. Una famiglia che sembra essere tormentata dall'inquietudine tipica degli artisti che dedicano la loro anima all'arte. L'autrice disegna in queste pagine l'animo umano con tutte le sue contraddizioni e ambiguità, tra amore e odio, coraggio e vigliaccheria, abbandono e fuga, dedizione e egoismo.
Agata intraprende una ricerca che può essere vista in vari modi, la ricerca del pianista, quella del padre, una ricerca di colpevoli e spiegazioni, o una ricerca un po' di se stessa e di una propria armonia. E questo viaggio passa per Padova, Verona, Napoli e giunge in Francia, sempre seguendo i passi della protagonista e incontrando diversi personaggi, ciascuno con i propri desideri e segreti, colpe o ragioni. Dove la porterà questa ricerca, alla verità, all'illusione, a una verità scomoda?

Questa storia dimostra che chi amiamo ci lascia addosso qualcosa, di positivo o negativo, sia che lo vogliamo o meno, lascia una traccia di sé dentro di noi che non se ne andrà mai. Dimostra quanto si può essere vicini e distanti al tempo stesso, e quanto i silenzi irrisolti possano allontanare. 
Accanto al tema della paura di amare, con l'ambiguo personaggio di Antonio Faustini c'è subito quello dell'amore come oscuro tormento oppure come rimedio al dolore. C'è poi il tema del lutto, dell'abbandono, e quello dell'ossessione, tra musica e colori.
La scrittura di Ilaria De Togni è delicata, la vicenda si sviluppa in punta di piedi, ma sa decisamente arrivare intensa e forte al lettore, senza troppi fronzoli. La lettura è scorrevole e veloce, poetica, profonda e circondata da un alone di incognito e angoscia che mi ha catturato fin nei primi capitoli. Ho dovuto leggere il libro tutto d'un fiato, nell'attesa di mettere le mani su quell'impalpabile sensazione che mi dava, e ne è valsa la pena. Mi è piaciuto molto anche il colpo di scena finale.
Una bellissima lettura, consigliata. 
 
L'editore ci comunica inoltre che da questo romanzo è in corso di realizzazione un film. Ne sono contentissima e non vedo l'ora di poterlo vedere, tanti complimenti all'autrice!

« Chi scompare ridisegna il tempo di coloro che restano, cambiando lo spazio in cui si è convissuto e il peso degli oggetti. Pianoforte e dipinti, abbracci e litigi, tutto nella stessa casa a confondersi, nascita e morte, e poi il giorno dell'abbandono che aveva fermato la nostra vita, racchiuso nello spartito ingiallito di mio padre, stimato pianista compositore, caduto in disgrazia forse per causa nostra, o così aveva cercato di farci credere per giustificare l'abbandono. »


_Lisa_

lunedì 1 agosto 2022

Segnalazione pubblicazioni di G. C. Beniams

Buongiorno readers, 
come d'abitudine oggi vi proponiamo qualche spunto di lettura. Vi segnaliamo tre scritti pubblicati da G. C. Beniams, di cui la metà del ricavato della vendita verrà devoluto ad associazioni umanitarie o ambientali. I libri sono in vendita su Amazon, ma per contribuire all'iniziativa potete contattare l'autore in dm su Instagram (g.c.beniams_autore), così che possa acquistare le copie da rivendere ad un prezzo speciale e donare la metà del ricavato. Buona lettura!


Titolo: La profezia di Madél
Pagine: 202
Prezzo: 10€






Madeleine è una ragazzina particolare, distaccata dai suoi simili. Ha un'unica grande passione per le bambole. Un giorno come tanti, per appropriarsi di una bambola indiana, controvoglia, accetta di stringere amicizia con alcune compagne di classe. A sorpresa, quel giocattolo apparentemente anonimo e innocuo, sarà il moto di un cambiamento radicale. Una strana profezia, un portale, regole improbabili, fate, folletti, viaggi nel tempo e un grande amore sconvolgeranno la vita di Madeleine. 


Titolo: Amore e perversioni
Pagine: 148
Prezzo: 10€








Due ragazzi, uno con problemi psicologici e traumatici, l'altro in cerca della riscoperta dell'amore. Tra i due ci sarà un susseguirsi di ricerca e abbandono, fiducia e insicurezza, in cui descriveranno se stessi, i propri problemi e le proprie esperienze nelle loro vite sessuali. 


Titolo: Caro figlio
Pagine: 128
Prezzo: 10€







Paolo, un ragazzino di dodici anni, si toglie la vita per non gravare economicamente sulla famiglia. La madre allora decide di intraprendere una serie di viaggi, visitando i posti che il figlio avrebbe voluto vedere, tenendo un diario in cui racconta nei minimi dettagli le sue esperienze, come per renderlo partecipe. 


L'autore: G. C. Beniams, nome d’arte, è nato nel 1993. Come titoli di studi ha solo la licenza media e svolge un lavoro di operaio metalmeccanico; con la speranza di prendere piede nel mondo della scrittura. Operaio a tempo perso e futuro scrittore, si definisce. 
La sua passione per scrivere è nata grazie ad un’insegnante di italiano delle medie che, per aiutarlo a migliorare la grammatica italiana, gli chiese di scriverle testi che successivamente lei avrebbe letto e corretto. Da lì, Beniams (nome d’arte), cominciò a riportare suoi avvenimenti personali fino a iniziare a inventare storie. Era migliorato con l’ortografia? Giudicate voi dai suoi racconti.
Nonostante la fine della scuola, presa la passione per la scrittura, continuò a scrivere ma non più le quattro paginette scolastiche, ma veri e propri romanzi alcuni pubblicandoli, altri postandoli capitolo per capitolo, settimanalmente, durante tutto l’anno, sul social Instagram. In serbo e in cantiere altre Opere aspettano di vedere la luce.
Perché scrive? Scrivere lo aiuta a liberare l'immaginazione che altrimenti rimarrebbe bloccata dentro di lui; dice a chi glielo chiede.