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mercoledì 28 agosto 2019

Review Party - "Denise. Il Mondo non mi serve" di Sarah S.


Titolo: Denise, il mondo non mi serve
Autore: Sarah S.
Editore: Eroscultura
Genere: Erotico   
Formati: Ebook e Cartaceo 

Pagine: 177 (ebook)




« Per loro mi ero spinta oltre ogni limite, avevo affrontato le mie paure, avevo abbattuto i muri dietro cui mi ero trincerata per tutta la vita, ero uscita dagli schemi, sprofondando negli inferi lascivi della mia anima facendo emergere una nuova Denise, la vera Denise. Per loro ero diventata ciò che ero: una ninfa, amante degli infiniti piaceri del sesso e della libertà più assoluta e totale. Ma l'amore, spesso, complica tutto, anche le cose più semplici. »

Denise, trasformata in una sorta di femme fatale dal marito, Eric, che per liberare i suoi più profondi istinti ha lasciato che l'avvenente Patrick la seducesse, ora si sente libera e irrefrenabile. Scappa con Hanna, la sua migliore amica, un'artista dal talento singolare e senza pudore, ma sarà questa la strada giusta? Cosa, o chi, desidera davvero? 
Eric, che ha sposato e ama da allora? Patrick, che prepotentemente si è fatto strada nella sua vita? O se stessa, lussuriosa e libertina come si è scoperta essere?




Denise. Il mondo non mi serve è il seguito di È solo sesso, il romanzo di esordio nel genere erotico dell'autrice, ma vi assicuro che è leggibile anche per chi non avesse letto il volume precedente (come la sottoscritta). 
Non posso dire di aver saputo apprezzare molto la lettura, ma ci tengo a precisare che questo è dovuto al mio scarso interesse per il genere erotico, di cui infatti non ho letto quasi nulla (motivo per cui ho tentato l'approccio grazie a questo review party, cercando di uscire un po' dagli schemi delle mie solite letture), e non alla scrittura dell'autrice, che ho trovato invece scorrevole e fresca. 
Ho apprezzato però il tema dell'autostima e dell'amor proprio, che non senza difficoltà riesce a conquistare la protagonista, la libertà che brama e il legame affettivo che si instaura con la sorella Mandy e i nipotini, soprattutto in un momento di difficoltà e sofferenza per la famiglia.
Denise è alla continua ricerca del puro godimento carnale, è volubile e piena di eros, senza freni né vincoli né senso del pudore, pronta a concedersi a chiunque possa soddisfare la sua sete di estasi e piacere.  
Accanto al corpo, tuttavia, il cuore la manda in confusione e la riempie di frustrazione. L'amore complica le cose per Denise, che si trova a dover affrontare una scelta in apparenza impossibile.
Ha bisogno di Eric, suo marito, che da pacato uomo d'affari si è rivelato essere un vizioso dio del sesso e che ha portato Denise nel suo mondo fino quasi a spingerla oltre il limite di non ritorno. Ma Denise ormai non può fare a meno neanche di Patrick, che contrariamente all'aria da presuntuoso playboy dice di amarla e non sembra disposto a condividerla con nessuno, tanto meno Eric, che da complice è diventato avversario. 
Le persone non sono sempre quello che crediamo, il mondo di Denise viene mandato in subbuglio dalla verità e ciò la costringe a vedere le cose da un nuovo punto di vista. Si sente forte e invincibile, ma nasconde le comuni fragilità di ogni donna, gli intimi desideri e la curiosità verso se stessa e gli altri, la difficoltà di tornare a fidarsi di una persona amata da cui ci si è sentiti traditi e la voglia di riprendere in mano la propria vita. 

Chi dei due ci sarà davvero nel momento del bisogno? Chi sceglierà la rinata Denise? 


Di seguito vi lascio il link per l'acquisto    https://www.amazon.it/dp/B07W44NPXQ
e un paio di estratti:  


« Ero sedotta dal piacere, soggiogata dalle esigenze del mio corpo, posseduta dall'oblio dei sensi e costantemente intrisa dall'impellenza di concedermi ogni capriccio senza remore. »

« Ci convinciamo di essere padroni di noi stessi, delle nostre vite, di poter fare ciò che ci pare mandando a fanculo tutto il resto, ma poi la vita ti porge il conto, sempre, e quando accade se non sei abbastanza forte da reggere il peso delle tue azioni ne resti schiacciato, ed è la fine di tutto. Bramiamo la libertà, ma in fondo tutto ciò che vogliamo è solo un po' di comprensione. A ce ti serve la libertà se resti solo? »

« Puoi fidarti solo di te stessa, Denise, e di quello che provi. Non cercare nel passato le risposte che cerchi, poiché non le troverai. I tuoi ricordi felici potrebbero essere solo il riflesso delle menzogne che ti sono state raccontate »




lunedì 26 agosto 2019

Cover Reveal "Denise, Il Mondo non mi serve" - Sarah S.

Buongiorno lettori,
Oggi vi proponiamo il cover reveal della nuovissima pubblicazione di Sarah S., Denise, il mondo non mi serve, che sarà disponibile per l'acquisto tra appena un paio di giorni, dal 29 agosto 2019 (pubblicheremo anche la recensione il giorno prima), su amazon !





Scopriamo insieme in anteprima questo romanzo 






Titolo: Denise, il mondo non mi serve
Autore: Sarah S.
Editore: Eroscultura
Genere: Erotico   
Formati: Ebook e Cartaceo






Trama:
Torna la bravissima Sarah S. con la sua narrazione allo stesso tempo carnale e delicata, passionale e mai volgare. Come dovrebbe essere sempre il sesso, e le nuove vicende di Denise, indiscussa protagonista di È solo sesso, ci mostrano una donna più matura, consapevole, forte. Benché ferita dal comportamento di Eric, il marito, che la aveva gettata tra le braccia del bel Patrick per il proprio perverso godimento, Denise lotta come una leonessa, sballottata tra i due uomini che se la contendono. Senza tralasciare il sesso saffico con l’amica Hanna… 
Una tragica vicenda rimescolerà le carte e aiuterà tutti verso la scelta più corretta. L’amore trionfa sempre.           
                                              ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO







Nota dell'editore:

Denise. La storia prosegue. Dopo poco più di un anno, esce il seguito di È solo sesso, il romanzo di successo che ha segnato l’esordio nel genere erotico di questa brava autrice romagnola, passionale e sanguigna come un meraviglioso calice di Sangiovese. Chi, e sono tante, ha amato È solo sesso, apprezzerà di certo lo sviluppo della tormentata storia di questa donna da sogno, paladina di tutte coloro che vorrebbero liberarsi dei lacci di un perbenismo che fatica a morire. Conoscere altri aspetti, umani, anche dolorosi, di Denise. Ritroverete Eric, il perverso marito che aveva spinto la moglie tra le braccia di Patrick, senza valutarne gli effetti devastanti. Uomini come Patrick, mica li trovi all’angolo della strada… e conoscerete meglio l’amica del cuore, Hanna, e poi Mandy, la sorella di Denise, meno severa nel giudicare il comportamento altrui. Quindi, un pochino meno sesso, e più storia, per soffrire, gioire, godere con Denise.


Vi lascio il link per il preordine

E il link per l'acquisto del romanzo precedentewww.amazon.it/-solo-sesso-Sarah-S-ebook
































Autobiografia Autrice:
Dietro lo paseudonimo di Sarah S. si cela una donna passionale  come tutte le romagnole, amante della vita e dell'amore. E della riservatezza.Dopo il fantastico esordio con "è solo sesso" grande successo del 2018, prosegue il suo viaggio nella narrativa erotica con il seguito: Denise.





martedì 20 agosto 2019

Recensione "Sogni di Bunker Hill" - John Fante

Risultati immagini per Sogni di Bunker Hill" - John FanteTitolo: Sogni di Bunker Hill
Autore: John Fante (traduzione di Francesco Durante)
Editore: Einaudi (super ET)
Genere: romanzo, narrativa     
Pagine: 144

Prezzo: € 11,50



« Ero una persona nuova, un famoso scrittore di Hollywood senza aver nemmeno scritto un rigo. Il futuro era sconfinato.  »

Hollywood, 1934. Il ventunenne Arturo Bandini lascia la famiglia e si immerge nella promettente Los Angeles con il sogno, anzi la presuntuosa certezza, di diventare presto uno scrittore riconosciuto e, possibilmente, ricco. Cambia spesso e volentieri lavoro, si prende diverse cotte per diverse donne, incontra svariati personaggi per poi ritrovarsi di nuovo solo, ma soprattutto scrive, scrive e scrive, aspettando che qualcuno confermi il suo talento. 
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La lettura è stata velocissima e scorrevole, il libro è breve e il linguaggio semplice, sfrontato e comprensibile per tutti, ma devo ammettere che in quanto a contenuti avevo troppe aspettative, forse dovute alla recente riscoperta dell'autore sui social. 
Ho trovato molto interessante il tema degli scrittori a Hollywood negli anni Trenta/Quaranta. 
Il protagonista, infatti, come moltissimi altri cerca impiego e soldi facili scrivendo sceneggiature per il cinema, senza avere alcuna passione per la "settima arte" e senza poi riuscire inizialmente a farsi un nome e una carriera in quel settore. 
Arturo Bandini non è solo un personaggio dei libri di John Fante, è il suo alterego, uno pseudonimo che cela l'autore stesso e le sue esperienze giovanili. 
Bandini è spavaldo, giocoso, pieno di ego e sarcasmo. Passa dall'essere un aiuto cameriere al lavoro di revisore letterario (con il quale resiste ben poco) per poi approdare in un ufficio di scrittori per il cinema, dove fa suo malgrado la parte della bella statuina. Impossibile tralasciare la sua ammirazione per i fondoschiena femminili che incontra, che siano scrittrici, segretarie o spogliarelliste, tutti "colpi di fulmine" terminati prima ancora di iniziare a causa della sua impazienza e impertinenza. 
Bandini si comporta come un infelice adolescente, arrabbiato con il mondo che non riconosce il suo talento e non gli dà occasione per dimostrare il suo valore. Un ragazzo solo, un accanito bugiardo che si crede chissà chi, ma anche uno scrittore che non si arrende al gioco del far fortuna senza averne il merito.     
Il libro, almeno in quest'edizione Einaudi, è diviso in 26 brevi capitoli preceduti dall'introduzione di Gianni Amelio, che ho apprezzato quasi più del libro stesso, e dalla biografia dell'autore. 
Gianni Amelio racconta che « Sogni di Bunker Hill è stato dettato da Fante a sua moglie Joyce nei primi anni Ottanta, quando la sua vista se n'era andata insieme alle due gambe amputate. Sarà stata la durissima condizione presente ad ammorbidire le asprezze della memoria? ».


« Di colpo l'autocommiserazione si era esaurita. c'era ancora vita, c'erano una macchina per scrivere e fogli, e occhi per vederli, e pensieri per mantenerli in vita. »


« Se non Los Angeles, allora cosa? Dove potevo sentirmi ben accetto, dove potevo sedermi tra persone che mi amassero, che si interessassero a me, che fossero fiere di me? Allora mi venne in mente. [...] Così, 'fanculo Los Angeles, 'fanculo le tue palme, e le tue donne con i culi alti, e le tue strade alla moda. »

John Fante nacque a Denver (Colorado) l'8 aprile 1909, figlio di un abruzzese emigrato in America nel 1901, e morì l'8 maggio 1983. 
Einaudi ha pubblicato: Chiedi alla polvere, La confraternita dell'uva, La strada per Los Angeles, Aspetta primavera, Bandini, Dago Red, La grande fame, Le storie di Arturo Bandini, 1933. Un anno terribile, A ovest di Roma, Full of life, Bravo, burro! e Lettere.


                                                                                                                                       

mercoledì 7 agosto 2019

Recensione "La Macchia Umana" - Philip Roth

Titolo: La macchia umana
Autore: Philip Roth
Editore: Einaudi (collana Super ET)
Genere: romanzo        
Pagine: 395

Prezzo: € 13,50




« Noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta. 
Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c'è altro mezzo per essere qui.  »

Coleman Silk è un ultrasettantenne professore di lettere classiche, ancora pieno di energia. Faunia Farley, trentaquattrenne, è una donna delle pulizie in fuga dall'ex marito. 
La loro passione si scontra nella disperata ricerca di un partner senza pretese di sentimenti, dopo le dimissioni di Coleman dalla prestigiosa carica all'Athena College causate da una svista, una parola mal interpretata che, secondo lui, avrebbe danneggiato per sempre la sua carriera e portato alla morte della moglie. Coleman Silk, tuttavia, nasconde un segreto da quand'era ragazzo, e lo nasconde talmente bene che nessuno se n'è mai accorto, nemmeno la famiglia. 

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Una lettura sicuramente impegnativa dal punto di vista dei contenuti e del significato, che necessita la giusta attenzione, restando comunque scorrevole e appassionante grazie allo stile dell'autore e alla costruzione dei personaggi. Di questo libro ho infatti apprezzato tantissimo ogni singolo personaggio, da Coleman e Faunia all'ex marito di quest'ultima, aggressivo reduce del Vietnam, e il modo con cui l'autore li caratterizza e ne descrive realisticamente il modo di pensare, rivelandone gli umanissimi difetti. 
Coleman Silk è il personaggio principale, ma la sua storia viene narrata dal vicino di casa, recluso e rassegnato scrittore e alterego dell'autore, Nathan Zuckerman. 
Siamo nel 1998 nelle Berkshires del Massachusetts, dove Coleman è un risoluto preside di facoltà quando rinnova e modernizza l'Athena College, creandosi antipatie e critiche degli invidiosi e dei più conservatori e falsi moralisti. Così, quando a lezione un giorno pronuncia la parola "spook" (spettro) riferendosi a due studenti assenti e, per puro caso, di colore, senza averli mai visti, viene accusato di razzismo (in quanto spook sarebbe anche un termine usato in modo dispregiativo nei confronti della comunità di colore). Poco dopo l'accusa, dalla quale non viene difeso nemmeno dai colleghi più fidati, la moglie muore assieme alla sua reputazione. Umiliato, tormentato dal fallimento e abbandonato, Coleman accusa il College e si dimette.
L'incontro con Faunia Farley rappresenta per lui una rinascita, una botta di vita (assieme al Viagra). Anche lei tormentata dai demoni del passato, ben peggiori di quelli del professore, intraprende con lui una relazione eccitante, ardente di carica sessuale. Scandalo! Faunia appare agli altri come un'indifesa, analfabeta donna che non possiede nulla, oltre ad avere la metà degli anni del partner, e ciò va contro ogni decenza e convenzione sociale.
Tra calunnie e frustrazioni, inibizioni e minacce, Coleman si aggrappa all'ebbrezza del nuovo rapporto con Faunia e continua, cinquant'anni dopo, a celare il suo segreto, che neanche i quattro figli e la moglie hanno avuto modo di scoprire. 
Ognuno è vittima e colpevole al tempo stesso, a seconda del punto di vista, ognuno ha difetti imperdonabili e qualità insospettabili, proprio come avviene nella realtà. Etichette, pregiudizi, ambiguità e convinzioni soggettive muovono le azioni dei personaggi, e il lettore cerca di scoprirli e comprenderli tutti, nel tentativo di non cadere in inganno. Niente verità assolute e certe.
Philip Roth ci parla dei pregiudizi razziali e degli impedimenti dovuti alle proprie origini, del dolore che ognuno nasconde, delle scelte di vita e delle loro terribili conseguenze, di egoismo e della ricerca della felicità che non si interrompe con l'età, del terrore di chi è stato in guerra e dell'impossibilità, per alcuni, di reintegrarsi, della violenza e della vergogna, della frantumazione di famiglie intere e di molto, moltissimo altro. 
E ce ne parla in modo schietto e profondo, diretto, attraverso le vite dei suoi personaggi.

« In quale proporzione, fino a che punto, il suo segreto aveva determinato la sua vita quotidiana e permeato i suoi pensieri di tutti i giorni? [...] Era l'inganno che lo gratificava, la bravata che gli piaceva di più, l'attraversare in incognito la vita, o aveva solo chiuso la porta sul passato, sulla gente, su una razza intera con la quale non voleva più avere rapporti? Era l'ostruzione sociale che voleva schivare? Quanto erano meschini i suoi motivi? Quanto patologici? »

« Quella del novantotto nel New England fu un'estate di sole e di uno squisito tepore; in America, l'estate di un'orgia colossale di bacchettoneria, un'orgia di purezza nella quale al terrorismo subentrò, come dire, il pompinismo, e un maschio e giovanile presidente di mezza età e un'impiegata ventunenne impulsiva e innamorata, comportandosi nell'Ufficio Ovale come due adolescenti in un parcheggio, ravvivarono la più antica passione collettiva americana, storicamente forse il suo piacere più sleale e sovversivo: l'estasi dell'ipocrisia. »



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La macchia umana è anche un film drammatico del 2003, diretto da Robert Benton e tratto dal soggetto dell'omonimo romanzo di P. Roth. 
Tra gli attori, Anthony Hopkins (Coleman Silk), Nicole Kidman (Faunia Farley), Gary Sinise (Nathan Zuckerman).








Philip Roth (1933 - 2018), scrittore statunitense, ha vinto il Pulitzer nel 1997 per Pastorale americana. Nel 1998 ha ricevuto la National Medal of Arts alla Casa Bianca, nel 2002 il più alto riconoscimento dell'American Academy of Arts and Letters, la Gold Medal per la narrativa, e moltissimi altri premi e riconoscimenti. Uno dei più noti e premiati scrittori americani della sua generazione, tra i principali romanzieri ebrei in lingua inglese. 




                                                                                                                                      _Lisa

venerdì 2 agosto 2019

Recensione "Le bugiarde" - Rebecca Reid

Titolo: Le bugiarde
Autore: Rebecca Reid                  
Editore: Piemme                                              
Genere: Thriller psicologico                                               
Pagine: 320
Prezzo: € 19,90 cartaceo, 9,99 ebook
Data uscita: 16 luglio 2019 



"Nessun rimpianto?" Esitò per un istante. "Direi di no."
Lila, Nancy e Giorgia sono amiche da anni, hanno condiviso tantissime cose, il collegio, il matrimonio, i momenti felici, quelli tristi e, ovviamente, un montagna di segreti. Quella montagna che le ripara dalla realtà, quella montagna dietro la quale si nascondono dalla verità. Tre donne legate da un rapporto particolare, tre donne che portano avanti la loro amicizia recitando perfettamente la loro parte, tre donne che custodiscono un segreto che rovinerebbe le loro vite per sempre. La loro esistenza prosegue tra storie inventate e teatrini, tra paura della verità e timore che qualcuna possa confessare. Durante la loro ultima cena la tensione sarà così densa da poterla toccare con mano. 



Un libro letto in collaborazione con Piemme uscito il 16 luglio. Un libro che ho letto lentamente a causa delle vacanze e dello studio, ma che in realtà si legge molto velocemente. Le bugiarde rappresenta l'esordio di questa nuova autrice per Piemme e nonostante sia ben scritto non mi ha fatto impazzire. La scrittura è densa e scorrevole, l'autrice è capace di farti sentire sulla pelle la tensione e la paura che intercorre tra le amiche. Il lettore vive a pieno ogni loro emozione e diventa testimone delle loro bugie. La storia si intervalla tra il presente e il passato in modo molto piatto e monotono. Ci sono pochissimi colpi di scena e si può intuire già dalla metà del libro ciò che le tre amiche nascondono. Il punto forte di questo libro, ciò che ho adorato, è l'alternanza dei punti di vista, tutte le protagoniste hanno voce in capitolo, ognuna di loro può esprimere tutto quello che prova e raccontare in modo differente ciò che sta vivendo. Lily, Nancy e Giorgia sono rimaste amiche nonostante abbiano personalità diverse e vivano in condizioni sociali differenti. Il loro rapporto non si basa sulla vera amicizia ma sull'odio, sull'invidia, la gelosia e su tantissime ripicche. Quindi la vera domanda è: cosa può legare tre persone così diverse? 
Il libro inizia con una cena organizzata dalle tre ragazze, ormai adulte. Una cena strana, quasi irreale. La paura è palpabile. Ognuna di loro si è costruita una propria vita, una vita che recitano alla perfezione e con maestria nella speranza che nessuna delle tre prima o poi ceda. Un rapporto difficile e malato che, nonostante tutto, dura nel tempo. Una relazione basata sull'inconfessabile. Il rapporto di tre donne che a distanza di anni si odiano ancora. Tre protagoniste costruite alla perfezione, adatte al loro ruolo. Un libro che ci mostra tutti i retroscena di una vita passata a mentire e sulla volontà di voler solo mettere in risalto il meglio. Tre amiche che colgono ogni occasione per giudicarsi e ferirsi, senza rispetto e senza umanità L'aspetto psicologico da un po' più di carattere al libro senza però influire molto sulla monotonia della storia. Le protagoniste vengono descritte in modo dettagliato anche se personalmente ho fatto molta fatica ad apprezzarle ed a entrare in sintonia con loro. 
Un libro con un finale duro e crudele che ci fa capire quanto l'essere umano possa diventare pericoloso quando si sente in pericolo. 

Era strano trovarsi lì insieme. Più strano di quanto si fosse aspettata. D'altra parte, ne ara passato di tempo dall'ultimo volta che si erano incontrate


Gee ci sarebbe stata, con tutta la sua calma, affidabilità e sicurezza, finché lei avesse tenuto la bocca chiusa e si fosse attenuta alle regole. Solo che negli ultimi tempi Lila aveva cominciato a chiedersi se fosse giusto.

La sua mente era troppo occupata da Lila e Nancy e dal tentativo di decifrare il significato nascosto dietro ogni cosa che dicevano. È così che vivono le persone normali? Passano il tempo a cercare di individuare gli insulti nascosti in ogni frase pronunciata dai loro amici? Probabilmente no. Ma loro non erano amiche normali.

Aveva tenuto il rossetto scuro, probabilmente in un tentativo di mostrarsi educata, ma non stava per nien- te bene con il vestito. Perché non se ne accorgeva? Era un tale spreco che Georgia avesse tutti quei soldi. Be’, erano i soldi di Charlie, veramente. Forse era perché Georgia era cresciuta povera? Non aveva mai imparato a fare shopping?

Era vero, alle altre persone di solito piacevano i propri amici, o almeno è quello che davano a vedere. Ma loro – Georgia e Lila e Nancy – erano diverse. Qualcosa di inspiegabile le univa, nonostante tutto. Forse erano tutti gli anni di collegio che avevano vissuto insieme oppure il segreto che condivide- vano da anni, o forse era qualcosa di più profondo, nascosto dentro di loro. Nelle sue promesse, al matrimonio, Lila aveva citato una frase di Emily Brontë: «Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte, la mia e la tua sono fatte della stessa cosa». Georgia, sull’altare, aveva mantenuto il sorriso stampato in faccia, ma pensava che l’anima di Lila non avrebbe potuto essere più diversa da quella di Roo. La sua era fatta della flanella della sua divisa scolastica, del tartan della sua famiglia, intriso di whisky ed egocentrismo. Un tessuto egoista e prepotente. Lo stesso materiale di cui era- no fatti tutti i ragazzi che conoscevano. L’anima di Lila era differente. Poteva sembrare simile a ogni altra ragazza incontrata a scuola, ma non era così. Lui sarebbe stato molto più felice con una qualunque bionda beneducata con cui era uscito prima di lei. D’altra parte, come avrebbe potuto indovinare che non stava sposando una ragazza dolce e obbediente che si sarebbe sempre tenuta due passi dietro di lui e non lo avrebbe mai messo in imbarazzo negli eventi di lavoro? Lila era brava a recitare tanto quanto lei e Nancy. 



Rebecca Reid 
È una giornalista freelance inglese. Scrive per The Telegraph, Metro ed Evening Standard, e lavora molto anche su radio e tv. Le bugiarde è il suo primo thriller, acquisito per una cifra vertiginosa dall'editore di Paula Hawkins, ed entrato nelle classifiche inglesi appena pubblicato.