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venerdì 29 ottobre 2021

Recensione "Come un fiore di cera" - Stefania Cassetta

Titolo
: Come un fiore di cera
Autore: Stefania Cassetta
Editore: Bookabook
Genere: Narrativa
Pagine: 263
Prezzo: 16,00 € 




Esisteva forse una donna che non trovasse piacevole ricevere un complimento?
Una vacanza da sogno sembra una bella evasione per una coppia intrappolata nella routine quotidiana. Almeno così credeva Damiano, prima di tornare alla vita di tutti i giorni e accorgersi che sua moglie non è più la stessa. Alla continua ricerca di nuovi stimoli, Vanessa incomincia a mettersi in mostra sui social network, a cercare la compagnia di altri uomini trascurando il marito e anche le figlie. Ma Damiano non sopporta di vederla infelice, e accetta quell’inaspettata solitudine che lo travolge. Quando un nuovo amore apparirà nella vita di Vanessa, lei diventerà ancora più sfrontata, determinata a prendersi la propria felicità a qualsiasi costo, dando inizio a un crudele gioco che costringerà Damiano a rincorrere chi si è già allontanato. 


Stefania Cassetta racchiude nel suo romanzo la storia di molti, la storia di una famiglia ordinaria destinata a sfasciarsi. Una famiglia che ha perso di vista i suoi valori, un matrimonio in bilico sull'orlo del baratro. 

I protagonisti principali sono Vanessa e Damiano, moglie e marito. 
Vanessa è una madre, una moglie che all'inizio percepiamo positivamente come una donna dedita alla famiglia e al suo ruolo di madre. Ma pian piano, con il passare del tempo, le corde si spezzano e la vediamo brancolare nel buio, rovinata dalle sue stesse mani. Vanessa è una donna che, durante una vacanza di famiglia, si rende conto che tutto ciò che ha costruito fino a quel momento non la rende più felice, che tutto ciò che ha pesa troppo sulle sue spalle. Vanessa si convince di essersi persa, di essersi dedicata totalmente alla famiglia e al lavoro senza mai pensare a se stessa, senza mai dedicarsi degli spazi nella sua vita frenetica. Quella stessa vita, nata da amore e sacrifici, alla quale vuole rinunciare per sentirsi di nuovo viva e desiderata. Quella stessa vita che ha iniziato a soffocarla, a starle stretta, la stessa che ha iniziato a odiare e non apprezzare. Le sue scelte metteranno a rischio tutto l'equilibro fino ad allora costruito e dovrà pagarne, poi, le conseguenze. Nel corso della storia la vediamo cambiare totalmente, diventando egoista, menefreghista e arrogante. Una madre che si è dimenticata ciò che è e la sua importanza. Una madre che ha scelto di abbandonare la sua famiglia per seguire i suoi capricci. Una donna insensibile e, a tratti, incosciente e irritante. 
L'autrice ha creato una protagonista particolare, alla quale non ho saputo affezionarmi più di tanto, personalmente non sapevo se provare disprezzo, rabbia o pena per Vanessa. Una protagonista ben caratterizzata che disorienta il lettore, ma che riesce a dare vita a una vicenda che porta ad una grande riflessione. Una donna ostinata a voler ritrovare la libertà ma che, alla fine, si ritroverà tra le mani solo granuli di sabbia che lentamente scivolano via. 

Damiano, il marito, è un uomo buono, sensibile, totalmente innamorato di Vanessa. Un uomo semplice che non ha mai fatto mancare niente alla sua famiglia. Un uomo che, purtroppo, ha scelto al suo fianco la donna sbagliata, la stessa che, con la promessa di amarlo e onorarlo, ha deciso di distruggerlo, di portarlo alla pazzia e alla depressione. Una moglie che ha mandato in frantumi il cuore dell'unico uomo che si sia mai preso cura di lei. Damiano si trova, di punto in bianco, ad affrontare una situazione surreale, ritrovandosi solo a badare alle due figlie adolescenti, e ad annegare nel suo stesso dolore, nelle sue paure e tormenti. 

Una lettura che sicuramente manda il lettore in confusione, perché non sa da quale parte schierarsi. Chi è la vera vittima? Vanessa o Damiano? Due personaggi opposti, l'uno il contrario dell'altro, che il lettore osserva e cerca di capire. L'autrice con uno stile di scrittura diretto e coinvolgente, ci scaglia nella vita ordinaria di questa famiglia che, appunto, vediamo sgretolarsi. Vuole farci spettatori di uno spettacolo malinconico e triste, in cui noi non possiamo intervenire per aiutare i personaggi nelle loro scelte, ma solo guardare a vedere come Vanessa e Damiano lentamente affondano fino al punto di non ritorno. 

Stefania Casetta, con la fine di questa storia d'amore, vuole farci riflettere sull'importanza di capire e far tesoro del vero valore di ciò che abbiamo e di ciò che abbiamo costruito. Vuol farci capire che la vita è piena di responsabilità e che non è possibile, di punto in bianco, scrollarcele dalle spalle e scappare via per iniziare tutto dall'inizio. L'autrice vuole farci vivere in diretta le conseguenze di quando non si capisce l'importanza dei piccoli gesti, dell'amore constante di un marito e delle figlie. Di quando si dà per scontato tutto quello che abbiamo avuto fino a questo momento, dimenticando i sacrifici, la gioia e, soprattutto, chi siamo. Un romanzo attuale, sincero e diretto, che non divaga ma si concentra sul suo vero obiettivo, quello di far rendere conto il lettore che bisogna essere responsabili delle scelte che facciamo e accettare le conseguenze dei nostri errori. "Come un fiore di cera" è un romanzo che consiglio di leggere, una storia che con la sua autenticità vi saprà lasciare tanti spunti di riflessione. 

Si era innamorata di un altro uomo. Poteva succedere, no? Ma meritava una punizione per questo? Dopo anni passati a fare la madre e la moglie, sacrificando se stessa, era arrivato il suo momento, il suo riscatto, e non avrebbe perso quell'occasione di felicità tardiva, per nessun motivo. 

Di certo c'era qualcosa di profondamente sbagliato in lui, qualcosa di contaminato, di pericoloso. Aveva ceduto a sua moglie, lasciandole campo libero su ogni cosa e piegandosi ai suoi capricci, senza pensarci due volte. Non c'era mai stato un desiderio che le avesse negato, né prima né dopo. Le aveva permesso di spezzare in due la famiglia, di rubare dall'azienda di suo padre, di umiliarlo davanti ai suoi cari, alle sue figlie, alla città. Per le aveva messo a repentaglio la vita, la serenità e i beni di chi lo aveva sempre amato. Aveva sacrificato tutto ciò che possedeva in nome di quell'amore che era diventato un male incurabile, e adesso non gli rimaneva più niente, solo uno smisurato, dolorante, vuoto. Ogni centimetro di Damiano, dentro e fuori di lui, si contraeva in una spirale buia senza scampo. E non sapeva cosa gli facesse più male. Se il fatto che Vanessa avesse voluto distruggerlo o l'idea di averglielo permesso. 

Stefania Cassetta 
Nata e cresciuta in provincia di Varese. Laureata al Politecnico di Milano in Disegno Industriale, alle sue spalle vanta una formazione artistica che le ha permesso di apprezzare ogni forma di arte e creatività. Amante del teatro, della pittura e della fotografia, è cresciuta con la passione per la lettura. Negli ultimi anni si è cimentata nella scrittura in diversi contesti, ottenendo numerosi riconoscimenti e menzioni per le sue poesie. Come un fiore di cera è il suo romanzo d’esordio.

mercoledì 27 ottobre 2021

Recensione "Perfetta a modo mio" - Maida Bovolenta

Titolo
: Perfetta a modo mio
Autore: Maida Bovolenta
Editore: self publishing
Genere: romanzo
Pagine: 403
Prezzo: 12,99 €




Alessandra ha 27 anni e lavora come assistente legale alle dipendenze dell’egocentrico avvocato Lorenzo Frasse. Si appassiona a ogni causa, tanto da occuparsene fino a tarda notte, cosa che non va giù al fidanzato Luca che una sera, al culmine di una lite, decide di lasciarla. Dopo la rottura, lei non riesce a darsi pace nonostante il sostegno delle amiche Sofia ed Eva.
Fiera sostenitrice del suo personalissimo progetto “Abbi cura di te”, un giorno Alessandra si reca a fare una visita di controllo, ma le cose non andranno come previsto e il suo mondo verrà totalmente capovolto. Tutto perde di significato e in quel tutto lei perde la sua parte più intima, quella più femminile, che viene duramente messa alla prova.
Come potranno amarla gli altri se prima non imparerà ad amare di nuovo se stessa?
Il percorso di accettazione non sarà facile, ma le distrazioni in cui verrà coinvolta e la prospettiva di un’inattesa storia d’amore l’aiuteranno a far pace con la nuova lei.
Perché, se la bellezza è negli occhi di chi guarda, quegli occhi devono essere principalmente i tuoi.


La prima caratteristica che si coglie iniziando la lettura è l'ironia. L'ironia nella scrittura dell'autrice e soprattutto l'autoironia della protagonista, nonché ormai nostra amica a fine lettura, Alessandra. 
Alessandra Lesti lavora come assistente personale dell'avvocato penalista Lorenzo Frasse. Il suo capo è il classico arrogante, bello e vincente, e Alessandra è certa di odiarlo a morte.  
Lei è recentemente uscita dalla relazione con il suo ora ex-fidanzato storico e ancora non è sicura di poterlo veramente dimenticare. Ad aiutarla a distrarsi ci pensano due care amiche, anche se secondo lei si tratta più che altro di tentativi di sabotare le sue serate di binge watching su netflix (e chi non lo fa?!). 
Le sue giornate si dividono tra le cause dello studio legale milanese e le uscite con le amiche a Pavia, la sua città, ma si sa, la vita a volte ci pone davanti a difficoltà inaspettate e ci costringe a rivedere i nostri programmi. 
La lettura ci ricorda che, nonostante le apparenze, ognuno ha i suoi problemi nella vita privata, per questo è importante tenersi vicino le persone che tengono veramente a noi e non crearsi preconcetti su chi invece non conosciamo davvero. 

Il tratto principale di questo libro è l'ironia, ma non mancano gli argomenti seri, trattati con delicatezza e semplicità senza mai risultare pesanti. Niente è descritto in modo banale, e questa è una cosa che apprezzo moltissimo. 
Ho trovato ammirevole la forza di Alessandra nell'affrontare la malattia, il suo modo di reagire incoraggiante e la sua voglia di dare una svolta alle cose, in una direzione che magari non è quella più convenzionale o più facile.
Il titolo è azzeccatissimo e lancia un bel messaggio, qualcosa che non è scontato e che a volte abbiamo bisogno di sentirci dire. Ognuno è perfetto a modo suo e prima di essere accettati dagli altri, dobbiamo saperci accettare noi stessi, dobbiamo imparare ad amare i nostri difetti, i nostri cambiamenti fisici e mentali, la nostra unicità. 

Maida Bovolenta scrive davvero bene, la lettura è scorrevole e piacevolissima. Inoltre, anche esteticamente il libro è ben curato, cosa che non guasta. E all'inizio di ogni capitolo troviamo a introduzione dei brevi aforismi molto carini di Patrizia Kolombo.
Adoro quando i libri che non sono propriamente nella mia "comfort zone" mi sorprendono e mi catturano come ha saputo fare Perfetta a modo mio
Mi sento assolutamente tranquilla nel consigliarlo anche a chi non legge spesso questo genere, ed è anche il tipo di lettura che suggerirei come antidoto al temibile "blocco del lettore"! 

L'autrice utilizza le ultime pagine per parlarci di un progetto importante che mi sembrava giusto riportarvi qui brevemente: Pavia Donna ADOS, un'organizzazione di volontariato nata nel 2007 per sostenere pazienti operate al seno e per aumentare la prevenzione e la sensibilizzazione sul rischio di questo tipo di tumore. 

« "Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più rintronata del reame?", lo interpello prima di bagnarmi il viso con abbondante acqua fresca. [...] La mia skincare quotidiana è terminata, come da tutorial videoregistrato da Eva, ma il mio viso non sembra essersene accorto. Tutta colpa del risveglio traumatico. »

« C'è un momento in cui il nostro mondo crolla. Lo subiamo, ma non ne percepiamo la gravità. Siamo un po' come spettatori esterni, dove tutto gira in un letale slow-mo, e rimaniamo bloccati senza poter intervenire. Il botto lo sentiamo dopo. Ma arriva. Cazzo se arriva. »  

_Lisa_

giovedì 21 ottobre 2021

Segnalazione "Echo heads" - Simone Colombo

Buon pomeriggio readers!
Finalmente siamo riuscite a riprendere anche a segnalarvi e suggerirvi nuove letture. Oggi vi proponiamo il romanzo di Simone Colombo. L'autore lo descrive come un romanzo di fantascienza sui generis, che mescola visioni apocalittiche e distopiche del futuro a scenari di un mondo in rinascita, misticismo tecnologico e racconto di viaggio, mettendo al centro tematiche fondamentali come l’ecologia e il nostro ruolo di esseri umani in quanto specie. Noi lo leggeremo tra poco e ovviamente ve ne parleremo qui sul blog. 


Titolo: Echo heads
Autore: Simone Colombo  
Collana: Blackout, a cura di Gianluca Morozzi
Editore: Book Tribu  

Data uscita: 3 luglio 2021
Prezzo: € 18,00 cartaceo 




Trama

Immagina questo, se ci riesci. Immagina di vedere il tuo pianeta che esplode, immagina di non essere sorpreso dal fatto che stia accadendo e che fino a poco prima lo ritenessi inevitabile e persino giusto.

In un mondo ormai al collasso, un cyborg hackerato e costretto a sentire come un essere umano, Ati-Shiba, è suo malgrado custode del segreto del progetto Deus Genesis, dalle implicazioni apocalittiche. Nel futuro, dopo Catastrofi leggendarie di cui nessuno conosce le cause, un ricercatore in viaggio studio su Marte, Mihir, e una biologa della cyberfauna marina sulla Terra, Uma, seguiranno le voci nella loro testa fino alle inevitabili ripercussioni di un pericoloso gioco con lo spaziotempo. Un romanzo corale, dove le molteplici voci rimbalzano come un’eco attraverso i secoli e dove l’ossessione umana per la creazione è portata alle estreme conseguenze per arrivare al misticismo tecnologico. Sullo sfondo, la distopia di un mondo rinato dalle proprie ceneri alle prese con la sua seconda possibilità. 


Il libro
"Mi piace immaginare scenari che temo, ma che non vedo l’ora di esplorare. Echo Heads è nato così, portando alle estreme conseguenze l’ossessione umana per il dominio della creazione e la distopia di un mondo rinato alle prese con la sua seconda possibilità”. Simone Colombo anticipa con queste parole l’uscita del suo prossimo romanzo Echo Heads, edizioni BookTribu, in libreria da sabato 3 luglio. 
Simone Colombo dimostra una vera capacità narrativa in un romanzo corale dove l’ossessione umana per la creazione si spinge a tal punto da arrivare al misticismo tecnologico. Non solo fantascienza quando in un mondo ormai al collasso, un cyborg hackerato è costretto a sentire come un essere umano: l’approfondimento psicologico a confronto con una realtà catastrofica, porta il lettore a riflettere sul futuro che l’umanità sta costruendo. Sullo sfondo, la distopia di un mondo rinato dalle proprie ceneri alle prese con la sua seconda possibilità. E permangono sempre, al di là di ogni avvenimento e a possibili conseguenze apocalittiche, le radici nelle quali ci riconosciamo come esseri umani: l’amore e, soprattutto, la speranza.
Il libro è inserito nella collana Blackout, curata dallo scrittore Gianluca Morozzi che commenta: “Ogni lettore si può approcciare a un libro in maniere totalmente differenti. C'è chi vuole essere rassicurato, e chi vuole essere sorpreso. Chi legge sempre lo stesso genere, rimanendo su binari consueti e conosciuti, e c'è chi cerca strade nuove. Questo romanzo vi porta in territori inesplorati, prende la fantascienza, la macina e la rigira secondo un personale estro e vi conduce in mondi nuovi, oltre l'infinito. Non fatevi spaventare, fate come me: seguite l'autore". 
Simone Colombo, laureato in Storia dell’arte, fotografo per attitudine, vive a Bologna dove lavora nel campo della comunicazione. Si è occupato di recensioni di narrativa per la rivista Argo. Nel 2016 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Radio Heads, edizioni Il Foglio Letterario. Nel 2017 è presente nell’antologia Nel tempo e nello spazio, a cura di Gianluca Morozzi, con il racconto La strada più lunga. 



Biografia
Simone Colombo (1984), laureato in Storia dell’Arte, fotografo per attitudine, vive a Bologna dove lavora nel campo della comunicazione.
Si è occupato di recensioni di narrativa per la rivista Argo. Nel 2016 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Radio Heads, Edizioni Il Foglio Letterario. Nel 2017 è in buona compagnia nell’antologia Nel tempo e nello spazio, a cura di Gianluca Morozzi, con il racconto La strada più lunga. 
Lettore e spettatore onnivoro, crede nella contaminazione dei generi e nella fantascienza come forma di progettazione di futuri evitabili.

martedì 19 ottobre 2021

Recensione "Caramelle dai conosciuti" - Aldo Pagano

Titolo
: Caramelle dai conosciuti 
Autore: Aldo Pagano 
Genere: Giallo
Editore: Piemme 

Pagine: 311
Prezzo: € 19,50 cartaceo




C'è talmente tanta paura del futuro che la gente è disposta a rifugiarsi in un passato spaventoso per negoziare un po' di sicurezza e scappare dal casino del presente. 

Un cadavere rinvenuto nella Manifattura dei Tabacchi, una fabbrica abbandonata nel degrado del quartiere Libertà di Bari, il corpo massacrato di botte e la gola recisa con un colpo netto, chirurgico: è questo il nuovo caso che il sostituto procuratore Emma Bonsanti deve affrontare in una primavera che il virus rende diversa da tutte quelle che l'hanno preceduta. La vittima, Matteo Cardone, è un uomo difficile da collocare. Un benefattore, per alcuni, l'unico che è arrivato nei luoghi dimenticati dalle istituzioni già prima del lockdown, distribuendo cibo a tutto il rione. Un fascista, razzista e pure violento, per altri, tra cui sarebbe facile annoverare anche Emma, se non fosse. Se non fosse che è stato ammazzato brutalmente e tocca mettere da parte i pregiudizi e rimangiarsi le facili sentenze. Tutto si complica quando spunta la pista di un possibile indagato: si tratta di Samuel Saleh, compagno etiope della figlia del più stretto collaboratore di Emma. Poche ore prima del delitto, infatti, Saleh aveva minacciato Cardone e i due, proprio quella notte, si sono incontrati davvero. Oltre a tutto, Samuel ora ha fatto perdere le tracce, moltiplicando quelle voci che già lo vedono colpevole. Spetterà a Emma districare la matassa aggrovigliata di questo nuovo caso. Spetterà a lei andare al di là dei preconcetti e delle facili verità dell'una o dell'altra fazione. Spetterà a lei frugare tra gli indizi e raschiare il fondo più abietto della ferocia. Aldo Pagano, guardando al dramma con profondità e insieme ironico distacco, ci racconta un giallo perfettamente congegnato, ma ci mette anche davanti agli occhi tutte le contraddizioni e le false convinzioni di cui siamo vittime. Inconsapevoli? 


Appena ho saputo dell'uscita del nuovo romanzo di Aldo Pagano non ho saputo resistere. Avendo letto il suo precedente scritto, "Motivi di famiglia", non potevo non leggere anche questo. 

L'autore è un maestro nell'analisi sociale e riesce perfettamente, ogni volta, a far percepire e capire al lettore il contesto in cui si sviluppa la vicenda. L'autore dietro la morte di Matteo Cardone ci fa riflettere riguardo a tutti i problemi sociali che si stanno diffondendo come un virus tra la popolazione, un virus molto più letale di quello che in questi anni ha sconvolto la popolazione mondiale.

Un libro che fin dall'inizio mi ha incuriosita e in cui vengono messe nero su bianco tutte le contraddizioni che stiamo vivendo . 
L'autore ci descrive dettagliatamente la città di Bari, con le sue bellezze e i suoi mestieri, con sue le ricchezze e le sue miserie. Bari, come tutte le altre città italiane sta affrontando una dura guerra, quella contro il Covid, un virus che velocemente ha seminato paura e dubbi tra la popolazione, che ha messo in ginocchio tantissime famiglie. Una città in cui possiamo toccare con mano il disagio e il senso di abbandono da parte delle istituzioni. Una città che ormai si è smarrita. 
Una popolazione che è spaccata in due da una crepa molto profonda. Da una parte abbiamo chi, consapevole della situazione, ha deciso di rispettare tutte queste nuove norme e abitudini. Mentre dall'altra troviamo chi, con menefreghismo, continua a vivere come se nulla fosse. 

Ma, tra il popolo, si sta diffondendo già da molto più tempo un altro spaventoso virus, ancora più difficile da estirpare, quello del razzismo. L'autore, sempre attraverso l'omicidio di Cardone, vuol farci capire come in un paese mentalmente chiuso come può esserlo il nostro è consuetudine puntare il dito verso lo straniero, verso chi è di nazionalità differente. Gli stranieri come capri espiatori. Uno straniero che ha ucciso un italiano. Un problema che purtroppo viene amplificato dai media, che marciano su informazioni fasulle e pregiudizievoli. Telegiornali e giornali che diffondono notizie prive di fondamento e prove, notizie errate che mettono in grave pericolo l'equilibrio sociale in un paese in cui già la tensione è palpabile. In una società in cui la popolazione vive con gli occhi bendati è molto più facile manipolare le persone.  

Ma i problemi non sono finiti qua, l'autore ci descrive anche una città in cui il fascismo sta, pian piano, diventano una piaga difficile di curare. Una piaga che, soprattutto, dopo la pandemia ha fatto in modo di avvicinarsi sempre ad un pubblico maggiore, un pubblico fortemente legato agli ideali che esso propone. La tradizione, la famiglia, l'importanza della comunità sono alcuni dei principali ideali che hanno permesso al nostro protagonista, Cardone, di rendere unita la popolazione di Bari che, stremata della pandemia, ha totalmente perso fiducia nello Stato e nei suoi utopici aiuti. Cardone si è preso cura della sua comunità dando alle persone ciò di cui avevano bisogno, del cibo, dei vestiti, un tetto, un letto su cui dormire e la speranza di poter contribuire a rendere la loro città un luogo più sicuro e in cui nessuno deve temere il pericolo. Un uomo che tutti reputano generoso, che aiuta le famiglie a ritrovare la dignità che lo Stato gli ha tolto o negato. L'angelo custode del popolo. 

Un libro che racchiude veramente tante tematiche riflessive e tangibili. Tematiche che ci fanno rendere conto di quanto la nostra società stia lentamente cadendo in un baratro. Una vicenda che racchiude tutti i seri problemi del mondo che ci circonda, come la violenza sulle donne, lo stupro, l'usura, il potere delle famiglie più ricche, la mafia nigeriana. 
Una vicenda narrata con meticolosità, precisione e consapevolezza attraverso un linguaggio disinvolto e dettagliato. Attraverso svariati tipi di dialoghi, descrizioni, riflessioni e frasi in dialetto. Una combinazione veramente perfetta.

La protagonista principale è Emma Bonsanti, una magistrata intelligente e astuta. Capace di fronteggiare la situazione e cercare con sangue freddo di trovare l'assassino. Una donna forte e audace con una vita sentimentale incasinata quanto il mondo in cui cerca di portare pace. Una donna che, in un mondo di uomini, non si lascia mettere i piedi in testa, coraggiosa e testarda. Una figura femminile sicuramente di spicco in una società in cui i diritti sembrano non esistere. 

Una lettura veramente interessante che permette al lettore di conoscere la situazione socio-antropologica attuale e che mi sento di consigliare a tutti, anche a chi non apprezza il genere giallo.

È l’ansia delle persone, e la paura, che impedisce di leggere la realtà delle cose, e per questo motivo esistono partiti e interi sistemi economici che fabbricano ansia e paura. È quando hai paura che credi nei complotti, perché le ragioni della ragione sono difficili da spiegare ma semplici da distruggere, visto che è l’uomo che le ha costruite. I complotti, i misteri, le passioni e l’inspiegabile vivranno sempre proprio perché sono irrazionali e nessuna luce della ragione potrà mai arrivare a illuminare l’abisso dell’irragionevole.

Già, è questo il problema delle ideologie. Che ammazzano le domande perché ammazzano i dubbi, pensa.

Aldo Pagano
Nato a Palermo nel 1966, ha vissuto a lungo a Roma, Bari, Milano, Como. Ex giornalista ed ex sommelier, fra le tante altre cose che ha fatto gli piace ricordare gli anni nelle pubbliche relazioni e il lancio di un fichissimo chiosco da spiaggia.
La protagonista di Motivi di famiglia, il pubblico ministero Emma Bonsanti, è apparsa anche nel suo primo romanzo, La trappola dei ricordi, pubblicato nel 2015 da Todaro e in corso di ripubblicazione per Piemme.