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venerdì 29 luglio 2022

Recensione "Gray Manor" - Sara Vannini


Titolo: Gray Manor
Autore: Sara Vannini 
Editore: Ducale 
Genere: Horror 
Pagine: 176 
Prezzo: 17,00 € 
Link di acquisto: Amazon


Gray Manor scova la parte più recondita del tuo essere e se ne approfitta, facendoti credere che sia reale. La tua oscurità si avvera dentro a queste mura.

Un’antica tenuta abbandonata con un’orribile storia alle spalle, apre le sue porte ad un gruppo di cinque persone intenzionate a scoprire se le leggende che si narrano sono vere. Gray Manor, tuttavia, non è come tutte le altre case infestate. Ben presto i suoi nuovi ospiti dovranno fare i conti con le loro paure e i loro peggiori incubi. Francesca, lasciata da poco dalla donna che amava, dovrà affrontare i ricordi più dolorosi del suo passato e della sua infanzia, ritrovandosi faccia a faccia con la sua sindrome da personalità borderline. Kate, affetta da depressione, ne dovrà percorrere gli angoli più oscuri. Ad affiancarle ci saranno anche Jack, il fotografo, e i due coniugi Whitmore, esperti di paranormale. Fra presenze invadenti, incubi ad occhi aperti e strane visioni, il rapporto fra i personaggi si stringerà diventando più intimo, mentre un nuovo amore sboccerà per Francesca e Kate. È forse proprio grazie all’amore, che il gruppo riuscirà a scoprire la vera maledizione che perseguita la casa e, affrontando i proprio demoni interiori, riusciranno a spezzarla. 


Buongiorno a tutti, oggi vorrei parlarvi del romanzo horror dell’autrice Sara Vannini. Un romanzo che, agli amanti del genere, consiglio di leggere nel periodo di Halloween in modo tale da esaltare al massimo le atmosfere tetre di Gray Manor. Un romanzo horror che si distacca dai soliti fantasmi tipici del genere, va oltre i soliti fantasmi che indossano un lenzuolo bianco o spostano oggetti. I fantasmi di Gray Manor si trovano nella parte più profonda dell’animo umano. 

Come possiamo capire dalla trama i personaggi principali saranno limitati ad una ristretta cerchia, Francesca, Kate, Jack e i coniugi Whitmore. Protagonisti che si ritroveranno a vivere un’esperienza unica, indimenticabile e, al tempo stesso, spaventosa e destabilizzante. Tutti e cinque, dopo aver ricevuto una sorta di invito, si ritrovano in questa antica tenuta, Gray Manor, ormai abbandonata a se stessa. Una dimora imponente in stile vittoriano, con torrette che si ergono verso l’alto cercando di raggiungere il cielo e finestre scure e strette, così scure volte quasi a proteggere e celare i segreti custoditi all’interno. Una scalinata in pietra porterà i protagonisti davanti alla porta di ingresso, sormontata da massicce colonne che sorreggono statue somiglianti a gargoyles. Una dimora inglese che solo al suo cospetto sarà capace di far rizzare i peli della braccia. Gray Manor, considerata da anni infestata da presenze malvage, sede di eventi e segreti inquietanti e macabri, con una storia così orrida da essere diventata leggenda. Costruita da Lord Middlenton per la moglie Theresa e la futura figlia che, successivamente, vengono trovate misteriosamente morte dopo essere scappate. Una tragedia davvero drammatica che porterà Lord Middlenton a sprofondare nel baratro oscuro e profondo del dolore e della sofferenza, portandolo al suicidio e condannando il suo spirito a vagare tra quelle mura maledette senza mai trovare pace.   

I coraggiosi cinque dovranno passare i prossimi tre mesi in quel luogo spettrale per vivere e capire sulla loro pelle se ciò che si narra sia vero o solo frutto della fantasia al fine di spaventare ed impaurire. 

Francesca è la protagonista principale e anche la voce narrante dell’intera vicenda. Una giovane ragazza e scrittrice italiana dal passato difficile e turbolento che l’ha condotta al tenebroso maniero di Gray Manor. Un’esperienza accettata quasi d’impulso per scappare dal doloroso e pesante presente. Dopo essersi lasciata disastrosamente con la sue ex si è chiusa tra le mura di casa evitando qualsivoglia contatto esterno e, come se non bastasse, aveva inoltre perso il lavoro. Si ritrova single e disoccupata a vivere una vita in cui non riesce più a ritrovarsi. L’invito a Gray Manor è stato come un fulmine a ciel sereno, dandole la possibilità di lasciare la sua terra, i suoi ricordi e il suo dolore e partire per una nuova e sperata rinascita. Parte per l'Inghilterra, lasciandosi dietro l’infelice passato, pesante come un macinio, per dare inizio a questa avventura in cui il suo ruolo sarà mettere nero su bianco qualsiasi avvenimento si manifesti nella tenuta. Per di più, giusto per metterla un pochino più in difficolta, le hanno diagnosticato un disturbo borderline della personalità. 
Francesca è vera, sincera, a tratti ironica con il lettore, raccontando tutto in prima persona e rendendo ancora più concrete e autentiche le sue emozioni, i suoi dubbi, le sue insicurezze, la sua incapacità di superare il dolore e le sue paure. Francesca, come scritto prima, condividerà questa esperienza con altre persone ma, in particolare, instaurerà un forte legame con Kate.
 
“Tante volte ti chiedi perché la vita ti stia spingendo così tanto verso il basso e poi lo capisci col tempo. Non forzare le cose."

Ad affrontare i fantasmi del passato è anche Kate, una ragazza inglese, studentessa di psicologia, succube della sua depressione e della sua inettitudine nel relazionarsi con la famiglia. Anche per lei questa esperienza da brividi sarà una possibilità per lasciarsi tutto alle spalle e cercare di superare la sua patologia e i drammi interiori. Insieme a Francesca dovrà, anche lei, riportare in resoconti dettagliati tutto quello che succederà tra quelle mura spaventose e opprimenti. Il rapporto tra Kate e Francesca si sviluppa in parallelo alla vicenda, mescolando così amore e paura. Un rapporto che si intensifica sempre di più ma che, come tutti, sarà caratterizzato da alti e bassi. Un rapporto di amore ma anche di necessità, basato sul sostegno reciproco per superare, insieme, il dolore e per cucire le ferite che da tempo continuano a sanguinare. Le scene amorose si intrecciano alla perfezione con quelle horror, creando un mix piccante ma, al tempo stesso, terrificante e adrenalinico. Un mix decisamente ben riuscito all’autrice.  

Jack, invece, è un fotografo, incaricato di fotografare e filmare qualsiasi presenza spiritica. Un ragazzo di trent’anni, paranoico e desideroso di catturare, con i suoi strumenti professionali, un fantasma. Insieme a questi ragazzi ci saranno anche i coniugi Whitmore, Helen e Edmund, esperti del paranormale e noti demonologi. Una coppia con l’unico intento di portare a galla la verità e tutti gli inquietanti segreti che da anni incombono su quell’antica dimora.  

I personaggi, in generale, sono descritti alla perfezione. La minuziosità con la quale l’autrice ci descrive i tratti psicologici di ognuno è incredibile. Il lettore sente la loro sofferenza, riesce a comprendere le loro insicurezze e provare le loro stesse paure. Tramite queste curate e dettagliate presentazioni il lettore, anche grazie ai protagonisti, ha la possibilità di fare tesoro di alcune tematiche, come la depressione, i traumi infantili, la sofferenza, la difficoltà nel superare il passato, il lutto, la paranoia, l’omosessualità femminile, il peso dei demoni interiori e diversi disturbi della personalità. 
Il lettore, in particolar modo, avrà l’occasione di conosce più intimamente Francesca e Kate, provando le loro emozioni e vedendo quanto il loro vissuto possa influenzare terribilmente il presente ma, soprattutto, imparare una bellissima lezione: l’amore sconfigge i mostri e le paure, vincendo su tutto. L'unica arma per annullare la maledizione. 

Il male esiste, i demoni esistono e se non li combattiamo, se non impediamo loro di entrare nelle nostre teste, si impossesseranno delle nostre vite.

Vorrei dedicare qualche parola per apprezzare il significato che l’autrice conferisce ai fantasmi. Come scritto prima non si tratta di quelli classici con il lenzuolo bianco, ma di quelli interiori, conficcati nelle viscere dei personaggi. Fantasmi che annebbiano la mente, che nuotano nelle paure e nelle insicurezze, che si nutrono di odio e rabbia. Fantasmi che scovano i timori più reconditi, che si manifestano in incubi agghiaccianti e vividi, che mettono alla prova i protagonisti in una battaglia contro ciò che li spaventa di più. Strane visioni che confonderanno e terrorizzeranno i personaggi, in una lotto contro se stessi. Fantasmi diversi ma, al tempo stesso, insidiosi e infidi che si prendono gioco della loro psiche, che si fortificano con le debolezze delle loro vittime, pronti ad attaccare i loro punti deboli. Gray Manor, una tenuta spettrale che costringe i suoi ospiti ad una lotta all’ultimo sangue contro i demoni interiori, che li costringe ad affrontarli e a sconfiggerli per ritornare ad amare la vita. Una dimora che proietta nella realtà le debolezze più intime. 

Gray Manor scova la parte più recondita del tuo essere e se ne approfitta, facendoti credere che sia reale. La tua oscurità si avvera dentro a queste mura.

«Sta giocando con tutte le tue paure”, aveva detto Edmund, appoggiando una mano al muro sopra il caminetto. “E non solo le tue. Vuole coglierci alla sprovvista, farci fare cose orribili, ammettere che non abbiamo più il controllo di noi stessi”. Mi era parso preoccupato. E, a dire il vero, neanche l’espressione di Helen era rassicurante.  

Avevamo capito quale fosse il gioco di quelle entità, ma non il perché agissero in quel modo.

Ho apprezzato tantissimo i riferimenti a “L’incubo di Hill House” di Shirley Jackson, denotano la grande conoscenza dell’opera e stima da parte dell’autrice. Così come ho adorato le citazioni di personaggi legati all’horror, come Bloody Mary, Amityville e i coniugi Warren. 

“Gray Manor” è un horror davvero ben scritto, capace di tenere il lettore in costante allerta con i brividi a fior di pelle. Un romanzo che suscita paura e soggezione. E’ avvincente, surreale, oscuro e magnetico. Una combinazione perfetta tra amore, terrore, psicologia, leggende, mistero e presenze maligne. 

La narrazione ha un ritmo davvero molto incalzante, veloce, scorrevole e semplice, atto a angustiare il lettore ad ogni riga ma anche ad intenerirlo con i frammenti in cui l’amore sfoggia tutta la sua potenza. Completa perfettamente il tutto con descrizioni molto dettagliare e scrupolose. Un romanzo che consiglio a tutti, anche a chi non e amante del genere, per beneficiare dell’intenso significato che l’autrice vuole trasmettere attraverso questa oscura avventura.

 “Una casa è solo una casa. Comunque la si voglia vedere, da qualunque prospettiva, resta sempre una casa. Non si può avere paura di una casa, si può avere paura delle persone, delle situazioni, ma non di una casa. Le case non possono ferire la gente, o almeno, questo era quello di cui provavo a convincermi mentre guidavo in silenzio. Le ruote della mia auto producevano una continua vibrazione che mi faceva ronzare le orecchie, ed era quello l’unico rumore che mi ricordava qualcosa che avevo dimenticato da un po’: ero viva, ero ancora viva. E avevo ancora la mia macchina”.


Sara Vannini 
Nasce a Treviso il 6 ottobre 1993. Il suo approccio al mondo della scrittura inizia già all'età di 10 anni. Scrivendo dapprima brevi racconti fantasy, ed in seguito poesie e novelle sentimentali, diventa ben presto vincitrice di numerosi premi letterari nella categoria giovani.
Diplomata come perito tecnico per il turismo, lavora per sette anni come receptionist in una piccola catena di alberghi, senza però mai abbandonare l'amore per la scrittura. 
Il suo primo romanzo arriva nel 2018, intitolato "Una Storia che Non Sentirai", che verrà pubblicato tramite self publishing. Segue, a distanza di un solo anno, un secondo romanzo di genere sentimentale/lgbt "Miele tossico", a sua volta pubblicato in self. 
Nel 2020, a causa della pandemia, perde il suo amato lavoro e decide di dedicarsi a tempo pieno ai suoi romanzi, sfornando così "Gray manor", di un genere completamente diverso da quello che è abituata a coNoscere.

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