Visualizzazioni totali

13162

giovedì 6 febbraio 2020

Recensione "Scritto nelle ossa" - Simon Beckett

Titolo: Scritto nelle ossa
Autore: Simon Becket
Editore: Bompiani 
Genere: Thriller
Prezzo: 13,00
Pagine: 425 





E allora perché avevo la sensazione che mi stesse sfuggendo qualcosa?

Un cadavere incenerito viene trovato in un cottage a Runa, una delle isole sperdute delle Ebridi Estreme. Dopo aver raggiunto l'isola il dottor David Hunter dovrà immergersi nei segreti e nei misteri dell'isola.  Dovrà seguire il suo istinto e gli indizi per risolvere il caso. I suoi studi e la logica gli permetteranno di portare a galla una storia sconvolgente, a tratti drammatica. Una storia nata da un errore e tramutata in ossessione. 



Eccoci nella seconda indagine dell'antropologo forense David Hunter. Un'indagine che scaverà nei meandri della vita della popolazione di Runa, un popolo unito e apparentemente senza segreti. La conoscenza intima tra tutti gli abitanti sarà di intralcio a David in quanto rappresenta una sorta di barriera invalicabile. La base dell'indagine è, appunto, una storia ossessiva e tragica celata dietro azioni di estrema bontà. Ma, prima o poi, tutti i segreti vengono scoperti e grazie al dottor Hunter ne verrà risolto uno molto importante. Il libro presenta una scrittura fluida e scorrevole, il linguaggio è semplice ed essenziale. Le descrizioni sono ben dettagliate. La scelta dell'ambientazione è azzeccata, l'isola deserta rende ancora più inquieto il lettore che sente la lontananza dalla terra ferma come una minaccia. Inoltre, l'isolamento del personaggio, che deve agire con le proprie forze e con pochi strumenti, rende la storia ancora molto più intrigante mettendo in dubbio il successo dell'indagine. Come per tutti gli altri libri di Simon Beckett non posso fare a meno di consigliarvelo se siete amanti del genere. Nonostante non sia una storia di grande complessità vi stravolgerà fino all'ultima riga grazie a colpi di scena ben costruiti e nei punti giusti. 


Alla temperatura opportuna, tutto brucia. Vestiti. 
Persone. 
A duecentocinquanta gradi, la carne si infiamma. La pelle annerisce e si lacera. Il grasso ipodermico comincia a liquefarsi, come burro in una padella rovente. Alimentato da esso, il corpo inizia a bruciare. Dapprima, prendono fuoco le braccia e le gambe, fungendo da combustibile per la massa più compatta del corpo. Le fibre dei tendini e dei muscoli si contraggono, costringendo le membra incandescenti a muoversi in una ripugnante parodia della vita. Per ultimi, capitolano gli organi. Protetti dall'umidità, spesso resistono ancora quando gli altri tessuti morbidi sono stati consumati dalle fiamme. Per le ossa, invece, è qualcosa di estremamente diverso. Sopportano il calore, sempre - tranne quello più intenso. E persino quando il carbonio si è dissolto, lasciandolo inerte come pietra pomice, l'osso conserva la propria forma. Ma ormai è soltanto un inconsistente fantasma di se stesso, che si sfalda facilmente - l'ultimo bastione della vita ridotto a cenere. Si tratta di un processo che, con poche variazioni, segue inevitabilmente il medesimo andamento. 


Ed è quel che faccio io. Avrei dovuto immaginare che non sarebbe stato così facile. Perché il tempo, come la stessa Runa, stava serbando il suo lato peggiore. 


La mia attività è una commistione di patologia e archeologia che, comunque, va al di là di entrambe. Perché anche quando la biologia umana appare disgregata, quando ciò che un tempo era vita è ridotto a decomposizione, disfacimento e vecchie ossa rinsecchite, i morti possono sempre rendere una testimonianza. Possono ancora raccontare una storia - basta sapere come interpretarla. 



Simon Beckett                                                                        Beckett ha un passato da percussionista in un gruppo rock oltre ad essere un grande autore. Delle sue opere in Italia sono reperibili: 



- Scritto nelle ossa
- Acque morte
- Jacob
- Il rifugio
- Dove c'è fumo

Nessun commento:

Posta un commento