Autore: Delia Owens
Editore: Solferino
Genere: Narrativa
Pagine: 414
Prezzo: € 18,00
Quanto si è disposti a dare per combattere la solitudine?
Kya è una bambina di 6 anni, dolce, allegra e molto intelligente. Vive in un baracca nella palude vicino ad un piccolo villaggio di pescatori, Barkley Cove. Vive insieme alla sua famiglia, una mamma che le insegna molte cose, le prepara la colazione e la sostiene, un padre alcolizzato, violento e dipendente dal gioco e con dei fratelli e delle sorelle. Un giorno vede la mamma percorrere il viale di fronte casa con una valigia e, nella speranza che ritorni, la aspetta tutti i giorni. Da quel momento in poi, uno alla volta, i suoi fratelli e sorelle lasciano la casa per proseguire la loro vita lontano da quell'inferno. Rimasta sola Kya prova a sopravvivere con polenta e barbabietole e nel frattempo coltiva la sua passione per la palude. La natura e gli animali che popolano l'ambiente in cui vive diventano la sua famiglia e ogni giorno, sempre di più, la affascinano e la incuriosiscono. La solitudine però è dura da sopportare e da superare e con il crescere si renderà sempre più conto di quanto sia difficile essere da soli e sopravvivere. Ma con un po' di fortuna e di aiuto sarà in grado di riscattarsi e di farsi valere.
Una storia commovente e forte. Uno stile di scrittura scorrevole e accattivante. Non è una lettura semplice e mi ci sono voluti dei giorni per trovare il coraggio di scrivere questa recensione. L'autrice ci racconta del percorso di formazione e quindi della crescita della protagonista. La vicenda parte presentandoci questa bambina di 6 anni, così piccola e indifesa che è costretta a vivere da sola inizialmente al fianco di un padre violento e alcolizzato e poi, dopo la sua scomparsa, nella più totale solitudine. Una solitudine che negli anni diventa sempre più pesante da sopportare, che le corrode il cuore. Kya affronta le sue giornate tentando di sopravvivere con quello che è rimasto in casa e, nel mentre, la sua passione per la palude diventa sempre più grande. Il suo percorso di crescita è veramente sorprendente ma, al tempo stesso, duro e malinconico. Non è bello per il lettore vedere questa bambina abbandonata a se stessa, che soffre in silenzio, che viene giudicata e, ancora peggio, abbandonata dalla sua famiglia. L'abbandono è uno dei temi più presenti nel romanzo, un tema drammatico e attuale. L'abbandono è sofferenza ma anche forza e crescita, questo è quello che ci dimostra la protagonista, che ha fatto della sua sofferenza la sua forza, quella forza che le ha permesso di combattere per la sua vita in un territorio così ostile. Con territorio ostile non intendo solo l'ambiente fisico della palude ma anche il clima di ostilità verso gli abitanti della palude che aleggiava a Barkley Cove. Nel piccolo paesino i pregiudizi erano all'ordine del giorno, Kya veniva considerata un mostro, sporca e disgustosa mentre, in realtà, era solo una bambina di 6 anni. Con il crescere la protagonista sarà in grado di affrontare ogni difficoltà e riuscirà anche a superare la prova più difficile della sua vita, ovvero, quando verrà chiamata in tribunale. Una storia tosta che ci fa, in un certo senso, sentire in colpa perché non ci è possibile aiutare Kya. Un libro che parla anche di razzismo e di indifferenza verso coloro che hanno bisogno. Una storia di vita che probabilmente vi strapperà qualche lacrima, una storia che si insinua nel cuore del lettore e non lo lascia più andare. L'autrice è capace di farvi commuovere. Le descrizioni sono dettagliate e vi faranno comprendere perfettamente la situazione, l'ambientazione e i personaggi. In particolare l'autrice avrà una certa delicatezza nel descrivere le emozioni, gli stadi d'animo e pensieri di Kya. Una lettura affascinante e super consigliata, saprà scuotere la vostra sensibilità.
Ringrazio tantissimo Chiara di Bookrepublic per avermi dato l'opportunità di leggere questo libro meraviglioso.
«Signore e signori della giuria, sono cresciuto a Barkley Cove, e ho sempre sentito anch’io le leggende sulla Ragazza della Palude. Ma sì, usciamo allo scoperto: la chiamava- mo tutti la Ragazza della Palude, e molti la chiamano ancora così. Alcuni mormoravano che fosse in parte lupa, o l’anello mancante tra la scimmia e l’uomo. Che i suoi occhi scintillavano al buio. Ma in realtà non era che una bambina abbandonata, una ragazzina che ha dovuto cavarsela da sola in un pantano, tra freddo e fame, senza che nessuno di noi le abbia mai dato una mano. A eccezione del suo amico Jumpin’, in paese non c’è stata una chiesa né un gruppo d’aiuto che le abbia mai offerto un po’ di roba da mangiare o abiti da mettersi. Al contrario, l’abbiamo etichettata e respinta perché la ritenevamo diversa. Eppure, signore e signori, noi abbiamo emarginato la signorina Clark perché era diversa, o lei è diventata diversa perché noi l’abbiamo emarginata? Se l’avessimo accolta come una di noi... credo che oggi sarebbe proprio quello. Se l’avessi- mo nutrita, vestita e amata, se l’avessimo invitata nelle nostre chiese e nelle nostre case, non nutriremmo pregiudizi nei suoi confronti, e io sono anche convinto che lei non sarebbe qui, oggi, accusata di un delitto.
Più tardi Kya tornò sui gradini della veranda e attesa a lungo ma, mentre guardava verso la fine della strada, non pianse. La faccia era immobile, la labbra una fessura sotto gli occhi indagatori. Mamma non tornò neppure quel giorno.
"Da grande vedrai che lo capirai." Kya voleva ribattere che era piccola, è vero, ma non stupida. Sapeva che era papà il motivo per cui se ne erano andati tutti; tuttavia si chiedeva perché nessuno l'avesse presa con sé. Aveva pensato di andarsene anche lei, ma non sapeva dove e non aveva i soldi per l'autobus.
"Io non ho mai odiato nessuno. Sono loro che odiavano me. Loro mi ridevano dietro, loro mi hanno abbandonato a me stessa. Loro mi hanno tormentata. Loro mi hanno aggredita. Ed è proprio vero, sai: ho imparato a vivere senza di loro. Senza di te. Senza mamma! Senza chiunque altro!"
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E' coautrice di tre saggi bestseller sulla sua vita da naturalista in Africa. Ha vinto il John Burroughs Awards for Nature Writing e ha scritto, tra gli altri, per "Nature", "African Journal of Ecology", "International Wildlife". La ragazza della palude è il suo primo romanzo: in testa da mesi alle classifiche del "New York Times", diventerà presto un film prodotto da Resse Witherspoon per 20th Century Fox, ed è in corso di pubblicazione in 30 Paesi.
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