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mercoledì 13 aprile 2022

Recensione "L'impronta del diavolo" - Franco Casadidio

Titolo: L'impronta del diavolo
Autore: Franco Casadidio
Editore: self publishing 
Genere: narrativa storica
Pagine: 151
Prezzo: 10,00€




Germania, metà degli anni 'Ottanta. Joseph e Mirka, due ragazzi poco più che ventenni, si avvicinano gradualmente al mondo del terrorismo e dell'eversione finendo col diventare membri della Rote Armee Fraktion (R.A.F.) l'omologo tedesco delle Brigate Rosse italiane. “L'impronta del diavolo” racconta la loro storia, una storia fatta di ideali, speranze, paure, piccoli e grandi drammi personali, in un susseguirsi di intrecci e colpi di scena che segneranno indelebilmente le loro esistenze e quelle di un Paese ancora diviso tra Est e Ovest ma destinato - di lì a poco - a riunificarsi e diventare leader della nuova Europa. 


Questo breve libro racconta del progressivo avvicinamento da parte di due giovani ragazzi al mondo dell'estremismo armato. 
Mirka, 23 anni, occhi neri e viso pallido, è una bella ragazza di famiglia borghese che studia veterinaria all'università. È molto innamorata del suo fidanzato Joseph, studente di medicina ormai fuori corso da tempo, poco più grande di lei e non troppo di bell'aspetto, ma con abili doti oratorie. 
L'ambientazione è collocata in Germania, specialmente a Monaco, a metà anni '80. Durante gli spostamenti dei personaggi infatti abbiamo modo di conoscere le vie monacensi e visitare con loro alcuni monumenti, dettagli che ho apprezzato nel corso della lettura. 
Mirka e Joseph non sono uniti solo dall'amore che provano l'uno per l'altro, ma anche da ideali comuni che richiamano le proteste di fine anni '60-70. 
L'autore racconta, in modo breve ma chiaro e semplice, le vicende storiche di quel periodo, per spiegare come i due protagonisti ne siano influenzati e come mai a distanza di oltre un decennio si sia giunti a un così difficile contesto. I gruppi terroristici di quegli anni, che in questo caso promuovevano soprattutto la lotta all'imperialismo e al capitalismo statunitense, sono diffusi in vari Paesi: basti pensare alle Brigate rosse italiane o all'Armata rossa giapponese. In Germania poi, dove gli esponenti delle classi dirigenti spesso erano legati all'ex-Reich nazista, all'inizio degli anni '70 nasce il terrorismo di sinistra con la RAF, la temibile Rote Armee Fraktion. Il simbolo in copertina è legato proprio a questo gruppo terroristico, che si rese colpevole di numerosi omicidi in nome della lotta di classe.

I due giovani nel libro si avvicinano a tutto ciò tramite dei gruppi studenteschi radicali, per poi finire nelle trame di una cellula della RAF. Aderire a tali ideali comporterà scelte difficili, latitanza, limitazioni anche nel solo vedersi a piacimento. Ci sono ordini e gerarchie da rispettare, prove di fedeltà, identità false, pedinamenti. Intraprendono una strada pericolosa, ed è interessante che siano in due perché la loro storia ci permette di seguire l'evoluzione del loro rapporto in una situazione tanto estrema. 
Mirka, inizialmente, mi era parsa un personaggio molto ingenuo, ma nel corso della storia diventa la vera protagonista e si dimostra essere anche una donna determinata e coraggiosa. Joseph invece è decisamente più statico e fermo nelle sue convinzioni ferree. 

Fino a che punto l'uomo può essere disposto a togliere la vita di un altro, che non conosce e che magari ha famiglia, per i propri ideali? Può l'amore annebbiare la vista e le convinzioni personali di qualcuno tanto da spingerlo a seguire una causa in cui non crede veramente? E se, osservando quelli che si credevano essere i propri nemici, ci si accorge che anche loro sono umani e capaci di gesti di bontà?
Questa lettura lascia la speranza che, a volte, è possibile rimediare ed è giusto avere fiducia nella giustizia. Insegna anche quanto sia pericolosa l'indifferenza e quanto sia importante pensare sempre con la propria testa, anziché seguire ciecamente gli altri, anche quando sono persone care.
Ottima idea l'appendice finale con la biografia di alcuni personaggi, realmente esistiti, e alcune informazioni storiche legate alle vicende. 

Se volete saperne ancora di più potete trovare altre informazioni alla segnalazione dedicata a questo libro che abbiamo precedentemente pubblicato: segnalazione-l'impronta-del-diavolo. Ringraziamo l'autore Franco Casadidio per la lettura e per questa nuova collaborazione!

"In guerra? - proruppe la donna - in guerra dici? Ma in guerra si affrontano uomini che sanno di esserlo, sanno che gli altri sono lì per ucciderli e che se non spareranno per primi saranno loro stessi a morire. Questo significa fare la guerra, essere soldati. Noi ammazziamo la gente a tradimento, Joseph: questo vuol dire essere vigliacchi, non credi?"

"Una leggenda narra che un giorno il demonio fece una scommessa con i costruttori della cattedrale, sfidandoli a costruire una chiesa senza finestre. Quando, terminata la costruzione, si recò all'interno per verificarlo, fermandosi all'ingresso non notò alcuna finestra in quanto tutte coperte alla vista dalle enormi colonne della navata. Poi, però, facendo un passo in avanti, si rese conto di essere stato ingannato e, per la rabbia, pestò con tanta foga il piede da lasciare un'impronta sul pavimento."

_Lisa_

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