Autore: Roberto Vallerignani
Editore: Edizioni Dalietta
Genere: Giallo
Pagine: 281
Prezzo: € 15,00
Io ho visto tutto. Io vedo sempre tutto.
Due corpi vengono trovati in una stanza a Villa Paradiso, un uomo e una donna. La polizia corre sulla scena del crimine sperando di scovare più tracce possibili, ma la scena sembra essere immacolata. Nessun capello, nessuna impronta digitale e sul pavimento. L'arma del delitto sembra essere sparita. La polizia inizia a rintracciare ipotetici indiziati ma queste congetture sembrano non portare a nulla. Ma proprio quando tutto sembra perduto un'intuizione cambierà la situazione.
Può un assassino diventare un fantasma?

Questo giallo mi è piaciuto molto. La scrittura è scorrevole e il finale è inaspettato. La storia mette in luce le fragilità di un Paese: l'Italia, la sfiducia che i cittadini hanno nelle istituzioni e la poca organizzazione degli organi competenti. Quello che balza all'occhio del lettore sono anche le debolezze insite nell'uomo, tutte le paure e la follia che lo attanaglia. L'autore riflette su quella linea sottile che separa l'uomo dalla pazzia e su come l'uomo possa compiere azioni brutali nei confronti della sua stessa specie. Nel libro ci troviamo di fronte anche alla falsità di alcune persone, coloro che si nascondono dietro una maschera di benevolenza ma in realtà sono lupi famelici, che vogliono ottenere tutto quello che desiderano. E' facile cadere nelle loro grinfie, ti ingannano e ti seducono, e poi è difficile tornare indietro. Spesso alcune azioni vengono compiute da chi meno te lo aspetti, dai meno sospettabili.
Ma, spesso, l'apparenza inganna.
La particolarità di questo libro è l'alternarsi dei punti di vista, si passa dalla prima alla terza persona. I protagonisti narranti sono vari, ognuno racconta la propria vita e la propria realtà. Viene raccontata la vita tipica di un italiano: l'importanza della famiglia, la necessità di riposo e soprattutto le guerre con la burocrazia. Ho apprezzato molto questo tipo di narrazione, dà al romanzo un ritmo più incalzante rendendolo più curioso e particolare. La cosa che mi ha fatto riflettere maggiormente è come la società italiana sia piena di pregiudizi verso i clandestini, ottimi capri espiatori in caso di mancanza del vero colpevole, ottime persone da accusare in quanto sole e, spesso, di identità falsa o sconosciuta.
Ringrazio tantissimo Taccuino Ufficio Stampa per questa bellissima opportunità.
Cosa dormi in una notte così? Una volta esaurito il carosello di ricordi, non rimangono i rimpianti? Rimangono loro, con i loro maledetti "avrei potuto" e i loro bastardi "se". Tutti in fila, parcheggiati per bene, pronti a spuntar fuori. Rimangono quei silenzi atroci dove interroghi te stesso e ti maledici per la stupidità.
I pensieri hanno radici, un humus che li nutre e tante albe e tanti tramonti che segnano la loro crescita. Una sorta di fotosintesi clorofilliana...dei pensieri.
Quello che si non riusciva a spiegare in nessun modo era la totale assenza di sangue sul pavimento e la mancanza di orme. C'era il sangue colato dall'addome di lui, ma era tutto così irreale. Come un corse d'acqua che trova lo sbarramento di una diga. E che cazzo, pensò stravolto il dottor Cecchini, non è mica un quadro!
Vedi che l'amore eterno non esiste? Quante volte te l'ho ripetuto? Una volta, in macchina, litigammo pure pesantemente, ricordi? Se tu non credi nell'amore eterno allora non sei in grado di amare.
Roberto Vallerignani
Nasce e vive a Narni. Autore teatrale (La valle della speranza), musicale (Caramel Obsession, Nativity - il musical) e cinematografico (La sella del vento, E è subito sera, Conta il cielo) è alla sua seconda esperienza con il giallo dopo Angelo ingordo.
Bella recensione!
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