Visualizzazioni totali

venerdì 26 ottobre 2018

Recensione "L'altro" - Ryszard Kapuściński

Risultati immagini per l'altro kapuscinskiTitolo: L'altro
Autore: Ryszard Kapuściński                                               
Editore: Feltrinelli                                                                     
Genere: saggio                                                                                 
Pagine: 80
Prezzo: 7,00€


« "Fermati" sembra egli dire all'uomo che si affretta in mezzo alla folla in corsa. "Fermati. Accanto a te c'è un altro uomo. Incontralo: l'incontro è la più grande, la più importante delle esperienze. Guarda il volto che l'altro ti offre. Attraverso di esso non solo ti trasmette se stesso, ma ti avvicina a Dio." »  _Ryszard Kapuściński, L'altro.

Un breve, brillante saggio del reporter polacco Kapuściński (Pinsk, 1932 - Varsavia, 2007) sul significato che questo enigmatico "altro" riveste nell'esperienza di ciascuno. Il testo raccoglie quattro conferenze che sono una testimonianza dell'incontro-scontro con l'altro di cui Kapuściński è stato, per tutta la vita, interprete e narratore, viaggiando, osservando, ma soprattutto rispettando.  
L'autore osserva l'incontro con l'altro, un incontro dettato dalla necessità di spostarsi per sopravvivere alle guerre, alla povertà, alle persecuzioni - e spesso caratterizzato dallo scontro, quello che tutt'ora si manifesta, quando si vede l'altro come straniero, diverso, invasore, anziché persona costretta ad allontanarsi dalla propria patria e dalla propria gente. 
È una concezione storica, quella dell'altro come il diverso, il barbaro, il pagano, il primitivo.
È con l'illuminismo - Voltaire, Goethe, Rousseau - che si inizia a porre questo cosiddetto selvaggio sotto una nuova luce, una luce positiva, e con l'antropologia di B. Malinowski ad osservare la cultura dello scambio nata dallo studio sul campo delle relazioni e dei riti delle popolazioni che abitano le isole Trobriand. 
Emmanuel Lévinas - filosofo ritenuto da  Kapuściński emblematico e fondamentale, e ripetutamente citato dallo stesso - sottolinea l'importanza dell'apertura dialogica e della reciproca comprensione - Tischner aggiunge il dovere, la responsabilità che ne consegue. Chi è, dunque, oggi, l'altro per eccellenza, colui verso il quale abbiamo una responsabilità?   
La consapevolezza della diversità che, nonostante tutto, ci accomuna e resta un prezioso spunto per comprendere se stessi in primis, è forse l'unica possibile mediatrice nel dialogo e nell'incontro con coloro che l'autore chiama "extraeuropei non bianchi", per i quali a nostra volta noi siamo i fantomatici "altri". Ci riferiamo non solo a chi mostra un differente colore della pelle, ma anche una differente religione, o credo che sia, cultura, lingua, valori...  perché come ci ricorda l'autore, "la cultura, anzi l'uomo stesso, si crea al contatto con gli altri"
Kapuściński si è riconosciuto e formato solo dopo essere entrato in contatto con gli altri e si è reso conto di non aver mai pensato al colore della propria carnagione finché, durante uno dei suoi numerosi viaggi, non ha finalmente visto e conosciuto persone con un differente colore di pelle. È questo che, metaforicamente, ma neanche poi troppo, effettivamente accade nel momento in cui ci rendiamo conto di essere noi stessi, per un amico che ancora non conosciamo, "l'altro". 


« ...Un altro problema ancora è il carattere ambivalente del nostro primo impulso nei confronti degli altri. Da una parte l'uomo ha bisogno degli altri, li cerca, sa che non può vivere senza di loro. Ma, al momento dell'incontro, la sua prima reazione è di diffidenza, di insicurezza e di timore. 
Si tratta di sentimenti e stati d'animo refrattari a ogni tentativo di dominarli. » 
_Ryszard Kapuściński, L'altro.




Nessun commento:

Posta un commento