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mercoledì 8 febbraio 2023

Recensione "E' così che su muore" - Giuliano Pasini

 

Titolo: E' così che si muore
Autore: Giuliano Pasini
Editore: Piemme
Genere: Giallo/Thriller 
Pagine: 351
Prezzo: 18,90 



La distruzione non s'improvvisa. La distruzione richiede metodo.
Sono passati dieci anni dall'ultima volta che il commissario Roberto Serra ha dovuto seguire un'indagine a Case Rosse, borgo di mille anime arroccato sull'Appennino emiliano in cui ha avuto luogo uno dei crimini più brutali della sua carriera. Ha chiesto lui di essere assegnato di nuovo a quel minuscolo commissariato tra le montagne e i campi, perché lì pensava di poter sfuggire ai fantasmi che accompagnano le sue notti e provare a rimettere insieme i pezzi della sua vita. È un giorno di maggio uguale a tanti altri qua
ndo viene chiamato nella frazione di Ca' di Sotto per un incendio. Il cadavere di Eros Bagnaroli, detto il Burdigòn , lo scarafaggio, viene ritrovato carbonizzato in quel che resta della sua casa, ma sul suo corpo ci sono ferite che nessun fuoco è in grado di provocare: è stato sgozzato, come si fa da quelle parti col maiale. Inizia così la seconda indagine di Serra a Case Rosse, e un muro invalicabile di omertà sembra di nuovo circondarlo, mentre la Danza, il suo male oscuro, gli crolla addosso quando meno se lo aspetta. Questa volta, però, non è solo. Al suo fianco c'è l'esuberante, rissosa e fragilissima Rubina Tonelli, anche lei con la sua parte di fantasmi e cicatrici. Per entrambi, cercare la verità sarà un modo per salvarsi. O per condannarsi definitivamente. 


“E’ così che si muore” è una recente uscita firmata Piemme da non lasciarsi assolutamente sfuggire. E’ il primo libro che leggo dell’autore Giuliano Pasini e ne sono rimasta affascinata e molto soddisfatta. Non vedo l’ora di recuperare tutti i suoi scritti. 
Un libro che si apre in modo agghiacciante e turbolento, che inizia con un flusso di coscienza di un uomo che sta morendo, che sta esalando i suoi ultimi pensieri. Il lettore si trova bruscamente catapultato nei suoi ultimi pensieri, nel suo dolore e nella sua incredulità e confusione poco prima di essere divorato dalle fiamme. Un libro che rappresenta il ritorno a casa ma anche la fuga da un passato angosciante e drammatico. Un giallo mescolato al thriller, un mix di rabbia, emozioni, profumi, pietanze, dolore, musica, amore e una buona dose di ironia e di alcool. Un indagine che avrà luogo anche nel profondo dell’animo dei protagonisti, che dovranno affrontare i loro mostri e fantasmi interiori. 
L’ambientazione, Case Rosse, scelta dall’autore è molto suggestiva. Ci troviamo in questa piccola realtà, in un piccolo borgo dell’Appennino tra Modena e Bologna. Un paesino di poche anime, in cui tutti si conoscono e sanno tutto di tutti, in cui nulla sfugge o passa inosservato. Poche anime con una mentalità chiusa e ferma nel passato che non vedono di buon occhio le diversità, che guardano con timore e sospetto chi viene da fuori, gli stranieri, ed fòra, in dialetto. Sono incatenati alle usanze e alle credenze e non tollerano i cambiamenti sociali. Un'ambientazione che per l’autore ha un grande significato personale, la sua terra e la sua cultura, in cui decide di far tornare, dopo anni e un lungo peregrinare, il commissario Serra. L’attenzione dell’autore per le descrizioni dei luoghi e dei loro profumi e colori delinea e sottolinea l’amore e la passione di Pasini per quelle piccole e particolari realtà di campagna.  

“E’ così che si muore” è un indagine in cui il lettore si trova a dover indagare insieme a dei protagonisti che ho apprezzato e amato tantissimo. Sono perfettamente caratterizzati, con una personalità molto forte, così diversi ma, al tempo stesso, molto simili. Personaggi che lentamente ci mostreranno chi sono, cosa sanno fare e ciò che nascondono. Ci mostreranno le loro più intime paure ed insicurezze, i loro fallimenti, i loro vizi e pian piano ci riveleranno anche il passato dal quale scappano e cercano rifugio.  

Il commissario Serra è un uomo risoluto, attento e pronto a svolgere il suo lavoro. Scappa da avvenimenti passati, dalle vittime morte violentemente, dal dolore, dalla morte, vuole pace e tranquillità, vuole un posto in cui la vita sia sempre davanti alla morte. Ma il destino purtroppo non ha intenzione di realizzare i suoi desideri. 
Un uomo che fin da bambino ha dovuto fare i conti con la cattiveria umana, con la malvagità più spietata di chi ha deciso di portargli via i genitori. Vive una situazione familiare che lo mette sotto pressione, che lo rattristisce e addolora e tutto questo provoca in lui un grande disagio, un grande vuoto che riesce a colmare solo l’alcool. Un personaggio difficile da definire, difficile da capire, è riservato, è luce e ombra allo stesso tempo. Un uomo che ha sacrificato la sua vita e l'amore che lo circondava per dare sollievo e giustizia alle vittime. 
Si trova difronte a questo corpo carbonizzato e si domanda se chi seguirà il caso lo farà nel migliore dei modi, si chiede se avranno l'umanità di risolvere un caso che riguarda una persona poco conosciuta, amica di nessuno o se archivieranno il caso il prima possibile. Ma questa vicenda alla fine lo fagociterà totalmente e lui dovrà rimettersi in gioco. 

Fortunatamente non sarà solo, al suo fianco ci sarà Rubinia Tonelli, personaggio che reputo davvero molto speciale. 
Tonelli è un agente, donna, ironica, caparbia e al suo primo cadavere. Apparentemente forte ma che in realtà nasconde una grande fragilità e debolezza.
Amante delle macchine. Capace di ribellarsi quando non viene trattata da pari, quando nessuno crede nelle sue capacità. Anche lei, come Serra, sta fuggendo dall’opprimente passato, dai suoi errori e dalla sua sofferenza. Sofferenza che spesso ritorna a galla cercando di farla cadere nel baratro e che purtroppo affronta con altro dolore. Non ha solo ferite nel cuore ma anche sul corpo e la vista di un cadavere la farà vacillare e sentire più insicura. Una donna che sentendosi piccola difronte al mondo e alla realtà trova sfogo nell'autolesionismo e, spesso, anche nella droga. 
Due protagonisti vivi, reali, umani, con le loro forze e le loro debolezze, con le loro profonde e tangibili emozioni. Si fanno forza a vicenda, si confidano e si supportano e, insieme, sono una squadra pazzesca. 

Tranquillo, ne ho abbastanza dei miei. Sembriamo il giorno e la notte noi due, invece siamo uguali. Entrambi a disagio nella nostra pelle.

Ho apprezzato tantissimo anche il personaggio di Nives, una signora di una certa età così dolce e premurosa da intenerire e commuovere il lettore. Una sorta di nonna e di mamma per il commissario Serra. 

Mi è piaciuto molto l’alternarsi dei capitoli dedicati a Serra, a Rubinia e ai momenti in cui sono insieme, soprattutto durante le indagini. Capitoli che ci permettono di seguire passo per passo le loro azioni, anche fuori servizio. Credo sia una bellissima opportunità per il lettore per entrare sempre più in sintonia con protagonisti e il loro animo e per condividere quasi faccia a faccia con i loro subbuglio interiore. Mi sono divertita a leggere, soprattutto nei dialoghi, frasi o parole in dialetto. 
La narrazione e lo stile di scrittura sono coinvolgenti e scorrevoli, è veramente ben scritto. Uno stile perfettamente adatto alla storia che lentamente porta a galla la verità, la spaventosa realtà. Una realtà che, per assurdo, rappresenta il lato oscuro dell’amore. L’amore è come il veleno. Lo stesso amore che spesso porta a compiere azioni impensabili. Uno stile che appassiona fino alla fine, fino all’ultima parola. 
Mi è dispiaciuto tantissimo finirlo, infatti mi sono presa tutto il tempo per godermi ogni singolo capitolo, ho voluto farmi coinvolgere lentamente e totalmente da questa sorprendente indagine. Un libro che si è rivelato una piacevolissima sorpresa, consigliato assolutamente. 

Allora è così che si muore.Le gambe non reggono. Le braccia cadono. Cado an ch'io. Mi schianto a terra.Non fa male, è tutto morbido, dolce. Sotto la guancia sento caldo. È il sangue che esce da me, la mia vitaccia che se ne va. Tra poco manderò a fare in culo questo mondo schifoso.

Quando i cadaveri hanno un nome, tornano persone. Con una storia, dei legami, un passato. Un presente in cui qualcuno ha voluto la loro morte. In quel momento, Serra ha l'impressione che l'anima, o comunque la parte che ha lasciato quel corpo martoriato, gli tenda la mano in cerca d'aiuto. 

Non mi ero mai accorto che Eros Bagnaroli sedesse li. Ci sono persone che hanno il dono o la condanna dell'invisibilità.

"Cosa vuoi che ti succeda in un posto dove un poveretto è stato ammazzato come un maiale e hanno provato a dargli fuoco? Chi ha il coraggio di farlo una volta, varca un confine. Dopo, non ha più remore."

Siamo due naufraghi, io e te. Costretti ad aggrapparci a quello che possiamo. Anche uno all'altra, se non avessimo così paura.


Giuliano Pasini 
Nato a Zocca, è un orgoglioso uomo d’Appennino che vive in pianura, a Treviso. Socio di Community, una delle più importanti società italiane che si occupano di reputazione, è presidente del Premio Letterario Massarosa e in giuria di altri concorsi italiani e internazionali.
Il suo esordio, Venti corpi nella neve (ora Piemme), diventa subito un caso editoriale.
Seguiranno Io sono lo straniero e Il fiume ti porta via (entrambi Mondadori), tutti con protagonista Roberto Serra, poliziotto anomalo e dotato di grande umanità, in perenne fuga da sé stesso e dal male che lo affligge. È così che si muore ne segna il ritorno a Case Rosse dieci anni dopo il primo romanzo.

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