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mercoledì 15 febbraio 2023

Recensione "Arte al guinzaglio" - Roberto Nicolucci

Titolo: Arte al guinzaglio - Passeggiata semiseria tra quadri, copertine e fotografie
Autore: Roberto Nicolucci
Editore: Roberto Nicolucci editore
Collana: arti 
Pagine: 96
Prezzo: 18,00€


C’è quella dei Pink Floyd – la Mucca per antonomasia, la Signora Mucca, anno 1970, madre dal cuore atomico – e c’è il topo che sbuca nello studiolo umanistico di San Gerolamo. Ci sono i bracchi di Bassano: cani di vita che avrebbe accarezzato Pasolini e che, al Louvre, da decenni reclamano invano una carezza al lato della Gioconda. C’è il molosso di Velázquez e il cagnetto di Carpaccio. E c’è l’inesorabile lentezza della lumachina quattrocentesca di Cossa. Sono i migliori animali della nostra vita. Questo zoo portatile è sempre aperto: a un segnale compariranno il serpentello e gli asini ruttanti di Ribera, l’allocco di Bartolomeo Della Gatta, il cane scheletrico bronzeo di Giacometti sopravvissuto al disastro atomico, la scimmia al guinzaglio sul Lungosenna, i due levrieri bianco e nero, effetto Ringo, nell’affresco di Piero della Francesca a Rimini e il drago da passeggio, con annessa principessina timida, nel bioparco di Paolo Uccello. Animali veri o fantastici da conoscere nei loro principi. Basta entrare in un museo o dare un’occhiata a questo libro per cominciare a conoscerne alcuni.
Nicolucci sa guardare con occhio diverso e diverte per la ragione che è lui il primo a divertirsi, entrando e uscendo dalla porta scorrevole della rappresentazione degli animali. Tutta in maiuscolo la Storia dell’Arte si può raccontare dalla loro parte.
Qualcuno dirà: soprattutto. E sta’ a vedere che non sia questo l’osservatorio più proficuo per scovare, naso sulle opere, nuove strade e nuovi nessi. Oggi gli animali sono punto di partenza e arrivo. La scena è tutta per loro.
(dalla Prefazione I migliori animali della nostra vita di Stefano Causa)
                           

Nella prefazione Stefano Causa definisce questo libro uno "zoo portatile" e in effetti, dopo averlo anche solo sfogliato, mi sono subito resa conto che è proprio così. Si tratta di una raccolta di opere d'arte, soprattutto dipinti ma anche fotografie e una scultura, in cui i veri protagonisti sono loro: gli animali. I nostri amati cani, innanzitutto, ma anche gatti, mucche, allocchi, leoni, asini, ermellini, lumachine e, perché no, perfino draghi. Certo, vedere queste opere dal vivo dev'essere tutt'altra cosa, ma nell'attesa di poter fare il giro dei musei del mondo, direi che si può incominciare proprio da qui. 

Roberto Nicolucci ci presenta opere d'arte che vanno all'incirca dal XIV secolo fino agli anni Settanta del secolo scorso, in un mosaico di autori, luoghi, stili e intenzioni molto diversi tra loro. Per citarne solo alcuni: correte a cercare l'immagine della famiglia di Filippo IV di Velázquez, il quadro non è noto per il cane, che non è nemmeno in primo piano, eppure il molosso ha un'aria talmente infastidita e realistica che potrebbe diventare il vero protagonista. Sicuramente conoscete anche solo per sentito nominare la Dama con l'ermellino di Da Vinci, ma l'abbiamo mai osservato davvero? Avete mai notato quanto l'animale somigli alla dama nei loro tratti raffinati? 
I dipinti che personalmente ho preferito, in verità, sono altri due, anche se probabilmente meno noti: Ritorno dalle corse, di Giuseppe De Nittis, in cui una disinvolta signora parigina tiene al collare un cagnolone, che pare controllare con circospezione che nessuno si avvicini alla sua protetta, e l'Autoritratto con cane nero di Courbet, che mi sembra la perfetta dimostrazione che i cani assomigliano davvero ai loro padroni!
E come non citare la fotografia di una semplice e insospettabile mucca che è finita sulla copertina del disco Atom hearth mother dei Pink Floyd, tanto geniale quanto bizzarra come scelta per uno dei capolavori della rock band.

Questo gioiellino ci mostra insomma una particolare sfaccettatura della storia dell'arte, quella legata alla rappresentazione degli animali, a volte soli, a volte con i loro padroni, a volte in primo piano, altre apparentemente di sfondo, all'interno o all'esterno delle abitazioni, in paesaggi naturali o in momenti sacri (è il caso del gatto che irrompe nell'Annunciazione di Lorenzo Lotto), realistici, fantastici, o futuristici, cani di strada o cani di razza, bracchi maculati o simpatici barboncini. 

Un volume molto ben curato, con le illustrazioni a piena pagina accanto alle relative descrizioni. Quello che più ho apprezzato è come l'autore ci parla di queste opere e dei loro personaggi: non ne fa una descrizione scolastica e puramente tecnica, ce li presenta invece in modo interessante, semplice e spiritoso, catturando la nostra attenzione su dettagli che altrimenti trascureremmo, stupendoci e senza mai annoiare. Un viaggio che mi ha fatto scoprire artisti che non conoscevo, e mi ha convinta a prestare meglio attenzione ad altri che invece conoscevo già. Una lettura simpatica, alla portata di tutti, adatta anche a chi non è solito dedicarsi alla storia dell'arte, l'importante è essere amante degli animali ed essere curiosi!
Ringraziamo di cuore l'editore Roberto Nicolucci per averci fatto scoprire questo mondo nel mondo, questo aspetto dei mille volti dell'arte. E state pronti perché leggeremo anche un altro libro dello stesso editore, questa volta tornando ai romanzi: Scala a San Potito e Le Pareti Bianche di Luigi Incoronato. Non vediamo l'ora, a presto! 



_Lisa_

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