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martedì 5 aprile 2022

Recensione "Ricatto a Central station" - Giulia A. E. Santilli

TitoloRicatto a Central Station 
AutoreGiulia A. E. Santilli 
Genere: Giallo
Editore: Bookabook

Pagine: 207
Prezzo: € 15,00 cartaceo




Andrea, esperta di psicologia criminale, è una donna forte, un lupo solitario abituato a vivere secondo le proprie regole. Un imprevisto incontro con la morte la trascina però fuori da territori sicuri. Rimane coinvolta in un evento sanguinoso e inspiegabile: alla Grand Central Station tredici persone si tolgono la vita nello stesso momento, senza apparente motivo. Un attentato? Un inquietante rito collettivo? Un suicidio di massa orchestrato da una mente manipolatrice? La polizia annaspa tra le teorie e Andrea, testimone involontaria di qualcosa di cruciale, presta alle indagini la sua determinazione e il suo istinto, accettando però di rievocare così lontani traumi che credeva di aver sepolto per sempre. 



"Un ricatto a Central Station" è il romanzo d'esordio dell'autrice Giulia Anna Ersilia Santilli, che ringraziamo tantissimo la per collaborazione. E' un giallo che fin dalle prime pagine è riuscito a conquistarmi e intrigarmi, al punto da non riuscire più a fare altro se non continuare a leggere. 
Un'indagine accattivante che tiene il lettore costantemente incollato alle pagine. 

Fin dall'inizio il lettore avrà modo di conoscere la protagonista, Andrea, una donna di polso, concreta, razionale e sempre lucida, poco incline a lasciarsi travolgere dalla tormenta delle emozioni e a perdere il controllo di se stessa. Una donna con un passato triste e ingiusto, abbandonata dalla madre da bambina, scaricata davanti all'abitazione del padre, destinata a girovagare per l'Italia senza mai riuscire a trovare un posto da chiamare casa. Una donna libera, senza limiti e senza radici, che ricopre il ruolo di professoressa di Psicologia criminale alla New York University. Una professoressa di cuore, molto attenta ai bisogni e alle difficoltà dei suoi studenti. Una donna capace di mostrarsi forte anche nei momenti più fragili e delicati. 
Andrea è un'italiana trasferita in America, un'italiana che si trova ad affrontare una cultura diversa da quella conosciuta, il pessimo caffè americano annacquato e la vita frenetica di un popolo che non riesce mai a fermarsi. Un'italiana che, come tale, difende con ragione le proprie origini, esaltando i pregi di una cultura attenta anche ai dettagli e alle piccole cose, come una partita a carte con i vecchietti del paese che l'autrice stessa definisce "pura poesia". 
Andrea, con il passare dei giorni, si è abituata alla sua routine, alla quotidianità e alla sua nuova vita, la stessa che condivide con Rudy, sua coinquilina e più grande amica ma, non sa che deve ancora arrivare un grandissimo colpo di scena. 
Stava solo accompagnando Rudy alla stazione dei treni quando improvvisamente si trova catapultata in un incubo spaventoso, in una tragedia indimenticabile. Tra urla, grida, spari, sangue e una folla terrorizzata che scappa verso l'uscita tredici persone si tolgono la vita nel medesimo istante. Un suicidio di massa che scorre lentamente davanti agli occhi di Andrea, gli stessi che vedranno quei tredici cadaveri riversi sul pavimento. Una scena terrificante che non si riesce a spiegare. Perché lo hanno fatto? Cosa hanno in comune tutte quelle persone? Gli stessi occhi con la quale lei, dopo questa vicenda spiazzante, non riuscirà più a vedere il suo viso come quello di una vittima riflesso nello specchio ma quello di una sopravvissuta che farà di tutto pur di trovare la verità. Con la sua esperienza ed intelligenza riuscirà a partecipare alle indagini sull'accaduto al fianco di Jack, un agente e un uomo che ha scelto di stare dalla parte del bene e della giustizia. Un personaggio che conoscerete insieme ad Andrea e che saprà sicuramente conquistarvi. 

"Un ricatto a Central Station" è un giallo che si sofferma a far capire al lettore come, per molte persone, sia difficile poter vivere in balia dei sentimenti per paura di essere controllati da essi, per paura che prendano il sopravvento sulla vita e sulla razionalità, magari impedendo loro di fare la scelta giusta e di far entrare nella loro vita la persona sbagliata portatrice di ulteriore sofferenza. Un giallo che esamina anche le conseguenze del vivere una vita in una grande città americana, come New York, di una forsennata quotidianità e della mancanza di pause che impediscono all'uomo di creare relazioni vere e durature, di integrarsi nella società ma capaci solamente di annullare l'individuo, che si aliena da se stesso diventando parte del tutto, servo della produttività. Un giallo che pone l'attenzione anche su un dilemma molto attuale: c'è giustizia in questo mondo?  Una domanda alla quale è difficile rispondere, ma sicuramente ci fa riflettere. 
L'autrice ci pone difronte anche ad altre questioni, porgendo domande al lettore anche attraverso la voce e la narrazione di chi ha causato quel terribile suicidio di massa. Perché alcune persone devono vivere una vita miserabile accontentandosi delle briciole e altri invece, senza il minimo sforzo e sofferenza, vivono una vita felice e appagante?  
Un romanzo che coinvolge e sconvolge, una trama veramente molto ben costruita capace di intrigare e incuriosire il lettore che non avrà tregua dai colpi di scena, un'indagine accattivante tra passato e presente, tra bene e male, tra morte e amore, tra felicità e una profonda sofferenza. Un finale aperto che vi lascerà comunque sconcertati e senza parole. Un giallo reso ancora più avvincente grazie ad una scrittura ben curata ma, al tempo stesso, semplice e serrata. Una lettura che consiglio a tutti coloro che vogliono essere convolti e partecipi di un'indagine davvero carica di suspense.

La sua mente era abituata a ragionare razionalmente, non aveva mai preso di pancia una decisione o compiuto una scelta dettata dalla passione, aveva sempre organizzato la sua vita nei minimi dettagli, sviscerando ogni problema, 
analizzando ogni possibile soluzione. L'unica volta in cui aveva utilizzato il cuo re era stata con la madre, e la pugnalata che le aveva inferto era stata troppo forte per farle commettere lo stesso errore di nuovo. 

Una volta lesse da qualche parte che stai veramente bene con qualcuno quando con quella persona riesci a restare in silenzio senza imbarazzo, perché significa che è parte di te e non c'è bisogno di sprecare le parole, si sa già tutto. 
Ecco, lei e padre sarebbero potuti rimanere in silenzio per ore. 


Piccolo estratto
L'inferno è qui 
Andrea osservava i suoi studenti uscire dall’aula in maniera chiassosa e disordinata, non riusciva a smettere di pensare che solo pochi anni prima lei era al loro posto, giovane e piena di sogni. A questo pensiero un sorriso le si aprì sul volto: era fiera di se stessa perché era stata capace di tradurre in realtà tutte quelle aspettative che aveva da ragazza, e in un certo qual modo la sua posizione di docente della cattedra di Psicologia criminale alla New York University era la conferma delle buone scelte che aveva preso. Fin da bambina aveva manifestato una forte attrazione verso qualsiasi tipo di enigma, per questo quando i suoi amici la chiamavano per giocare in strada lei li ignorava, preferendo starsene rintanata in camera, immersa negli eccitanti romanzi gialli che i suoi genitori le regalavano. Furono proprio questi libri a farle scoprire una passione ancora più forte, quella per il crimine e per ciò che di più oscuro si cela dietro l’essere umano. 

Giulia A. E. Santilli
Classe 1992, è cresciuta a Pratola Peligna, un piccolo paese dell’entroterra abruzzese. Terminati gli studi scientifici si è trasferita a L’Aquila, dove al momento risiede, e nel 2017 ha conseguito la laurea in Lettere. È attualmente impegnata nel corso magistrale di Studi letterari e culturali. Le sue passioni più grandi sono quelle per la letteratura, per la cinematografia e per la scoperta di nuove culture. Nel 2018 un’esperienza nelle maggiori città degli Stati Uniti le ha fornito un bagaglio di suggestioni così ampio da ispirarla per la creazione del suo romanzo d’esordio: Ricatto a Central Station.

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