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martedì 29 marzo 2022

Recensione "Posso abbracciarti?" - Francesco Nugnes

Titolo: Posso abbracciarti?
Autore: Francesco Nugnes
Editore: Officina Milena
Genere: poesie
Pagine: 80
Prezzo: 15,00€ 




Avremmo mai pensato di chiedere a qualcuno: «Posso abbracciarti?» Il solo domandarlo interpone una distanza. Distanza nei luoghi di un Paese malinconico e mai così solitario, in un anno di promontori in cui ostenta sicurezza ma rivela fragilità. Distanza tra natura e uomo, cornice e firma nell’angolo, all’interno di un quadro dove una foglia, alunna della vita, volteggia e si posa per giacere per sempre nell’autunno della nostra esistenza. Questa silloge è dedicata ai gesti che ci emozionano e che più ci sono mancati. La poesia invita il lettore a un abbraccio clandestino, che lo tiene sospeso tra tentazione e speranza.


La prefazione di questo libriccino mi ha molto colpita, perché innesca una riflessione particolare e sincera: chiediamo mai a noi stessi il permesso di fare qualcosa? Di prenderci del tempo per noi, per uscire dalla monotonia quotidiana e riprendere a vivere appieno, senza attendere l'approvazione altrui. Concediamo a noi stessi di amare sempre? Per certi gesti, non serve chiedere il permesso. 

Il titolo della raccolta è l'emblema di ciò che più profondamente ci è mancato durante la pandemia negli ultimi due anni. Abbracciare gli altri e lasciarci abbracciare da loro, tra speranze e incertezze. Il contatto di un abbraccio può essere tenero, caloroso, nostalgico, comprensivo, rassicurante, passionale, e sì purtroppo a volte anche freddo, distaccato, soffocante. Stringersi è una forma di comunicazione, gli abbracci parlano, esprimono emozioni che a parole si fa fatica a tirar fuori.  

Unica materia prima, il cuore.
Unico artigiano, il cuore.
È un gesto di una madre verso il figlio.
È l'umile lavoro del padre per la sua famiglia.
È silenziosa scultura,
figlia di sommi artisti del sentimento.
[...]

La prima sezione del libro è composta dalle poesie, mentre nella seconda le parole vanno a braccetto con immagini e fotografie, ispirate ai versi o comunque accompagnate da essi. Sono piazze, monumenti, paesaggi, scorci di città e di natura. 
Premetto che non sono particolarmente esperta dal punto di vista tecnico-stilistico, posso però dire che mi sono piaciute molto le immagini che alcuni versi hanno evocato nella mia immaginazione mentre leggevo. 
Alcune poesie sono più metaforiche, altre più dirette, alcune lunghe e altre più brevi, ma il linguaggio resta espressivo ed eloquente. In molte poesie l'autore parla rivolgendosi a qualcuno, che sia la persona amata o un conoscente, e instaura un dialogo. In alcune vediamo anche un'esplicita personificazione del nostro Paese, come fosse una dedica all'Italia e un augurio a superare definitivamente il periodo buio del virus e del lockdown. Penso che i titoli di ciascun componimento siano utili come chiavi di lettura, per inquadrare meglio il tema. 
Per quanto mi riguarda, mi piace sia seguire semplicemente il suono dei versi e delle parole scelte dall'autore, sia fermarmi qualche attimo in più a riflettere sul significato, che a volte è immediato e a volte invece va scoperto strada facendo. Inoltre, le foto rendono le poesie più immediate anche per chi è più amante dell'effetto visivo. Per questo penso che la raccolta possa adattarsi un po' a tutti.

Penso che l'autore abbia preso spunto da momenti o esperienze vissute, da sé o da qualcuno che ha conosciuto, o dai luoghi visitati, unendo nella raccolta le sensazioni che queste cose gli hanno suscitato. 
Un breve libro di poesie che chiede di ridurre la distanza, per tornare a braccia e mani che si stringono, per abbandonarsi in un abbraccio amico, come le dolci scimmie in copertina, che vedete anche qui sopra, scolpite da Francesco Marinaro. 

Il ricordo sa anche sorridere
La mancanza sa cosa vuol dire piangere
Il rimpianto non si sa perdonare
Ora sei qui, posso abbracciarti?

_Lisa_

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