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mercoledì 5 maggio 2021

Recensione "L'umano errante" - Luciano Candita

Titolo: L'umano errante
Autore: Luciano Candita 
Editore: Independently published
Genere: poesia
Pagine: 137
Prezzo: € 12,48




Tempo indefinito, luogo sconosciuto. La vita sembra essere scomparsa in ogni angolo dell'universo, la speranza è solo un lontano ricordo. Ma c'è un sopravvissuto: un essere umano, anch'esso indefinito, che vaga disperato nell'etere spaziale senza alcuno scopo, fin quando non scorge un piccolo pianetino in mezzo al nulla. Approdando su di esso in cerca di aiuto, sarà sottoposto alle forze opprimenti del cosmo e costretto a ricordare ciò che è accaduto. Giungerà ad un bivio e dovrà prendere una decisione che cambierà il destino suo e dell'universo intero.

Quando ho iniziato questo libriccino non sapevo cosa aspettarmi, ma si è rivelato essere una bella sorpresa! Mi ha subito incuriosito e ne sono rimasta affascinata fino alla fine. 
La storia inizia con un prologo in forma narrativa che descrive, con un pizzico di amara comicità, il tipico risveglio in cui tutti ci possiamo immedesimare. 
L'imprecisato protagonista riflette sull'avanzamento tecnologico di una sorta di megalopoli del futuro, un futuro non troppo distante, e il degrado che l'accompagna, altra faccia della stessa medaglia. Riflette sui suoi sogni di ragazzino, scontratisi con la dura realtà, e sulla sua disillusione nelle relazioni umane, in un mondo in cui ogni traccia di verde è ormai sparita. Ateismo e scienza hanno preso il sopravvento, i robot si sostituiscono alla vita biologica e la luna è diventata una colonia umana. 
Il protagonista riceve poi una chiamata allarmante, che anticipa uno scenario apocalittico a seguito del quale lui sembra essere il solo sopravvissuto.
E arrivata a questo punto, avevo già il sospetto che la lettura mi sarebbe piaciuta. Sono bastate poche pagine per attirarmi, e le note aggiuntive che spiegano brevemente alcuni corpi celesti e fenomeni astronomici vari sono molto interessanti.

La parte principale del libro è in forma poetica. Le poesie sono "intitolate" con i segni zodiacali e sono comunque molto legate tra loro, insieme raccontano una storia. 
È una sorta di viaggio, metaforico e non, nel cosmo e anche nei ricordi dell'"umano errante" che riemergono dall'oblio. In questi ricordi prevale una donna, e l'uomo sembra dialogare con lei per poi rivolgersi anche al lettore. Ma l'umano dialoga in primis con sé stesso, con la propria anima e le proprie nostalgiche riflessioni. Parla dell'umanità e delle contraddizioni della contemporaneità, della vita e della morte, dell'amore e della speranza, del razionale e dell'irrazionale. Non mancano brevi riferimenti scientifici, religiosi, storici e letterari, sempre chiariti nelle note. 
Ci tengo a precisare che nonostante si tratti di un poema, i versi hanno una tendenza molto narrativa ed è una caratteristica che ho davvero apprezzato perché rende la lettura più facilmente godibile per tutti.

Il dubbio è una costante in quest'opera: tutto è indefinito e relativo, nonostante le immagini evocate appaiano ben chiare nell'immaginazione del lettore. 
Mi è apparso come un meraviglioso vagabondare ai limiti dell'assurdo, mi sono sentita un po' come il piccolo principe che vaga di pianeta in pianeta senza sapere bene a cosa andrà incontro.
Questa lettura ci ricorda quanto l'uomo sia minuscolo rispetto all'universo. Siamo tutti degli umani erranti, nello spazio, nel tempo e nella nostra interiorità.
Una lettura particolare, affascinante e originale, che consiglio a tutti, soprattutto a coloro che sognano di galassie, astri e buchi neri. Mi ha lasciato qualcosa, qualcosa di altrettanto indefinito e sfuggevole.
Mi sento di poter dire che è uno dei migliori libri che ho letto ultimamente, e penso proprio che lo rileggerò in futuro. 
 
Così sorsero le comete: 
sono i tuoi versi d'amore non letti
che si bruciarono con le stelle
e rimasero a navigare senza meta
in tutto l'universo.


_Lisa_

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