Titolo: La donna della porta accanto
Autore: Lorena Franco
Editore: Piemme
Genere: Thriller
Pagine: 455
Pagine: 455
Prezzo: € 18,90
Data uscita: 6 aprile 2021
E se di là da quel muro ci fosse tutto ciò di cui hai sempre avuto paura? A volte la porta accanto alla tua è proprio quella a cui è meglio non bussare. È il 24 marzo del 2015 e, mentre i cieli europei sono sconvolti dalla tragica vicenda del volo 9525 della Germanwings, che si schianta sulle Alpi provenzali uccidendo tutti i passeggeri a bordo, un'altra follia sconvolge la quotidianità di un elegante condominio di Barcellona. Una donna, Elisa Solano, viene trovata morta, apparentemente suicida. Poco dopo, si scoprirà che suo marito, Santiago López, si trovava su quel volo maledetto. Ma López aveva anche altri segreti: nessuno, infatti, sembra averlo mai visto nel condominio e, a parte il suo nome in quella lista di passeggeri sfortunati, non ci sono molte altre tracce della sua esistenza. Quando Isabel Morgado, agente della polizia di Barcellona in congedo per un lutto, si ritrova coinvolta nell'indagine insieme all'inseparabile collega Joel Sanz, capisce immediatamente che l'identità di Santiago è solo uno dei tanti lati di questa storia che non quadrano. A cominciare dalle modalità del "suicidio" di Elisa, ricalcato fin troppo da vicino su quello raccontato in un romanzo di Gustavo de la Cruz. Il quale, neanche a dirlo, abita anche lui nello stesso condominio. Ma è soprattutto l'attuale proprietaria del palazzo ad attirare l'attenzione della poliziotta: la vedova Sara Mendieta. Una donna con troppi segreti, che diventerà una vera e propria ossessione per Isabel. Un'ossessione che la porterà fin troppo vicina alla verità sconvolgente che si cela dietro la morte di Elisa Solano. Lorena Franco ci regala una nuova storia di suspense, tensione e inganno, che scava a fondo nelle nostre paure più nascoste. E in quelle più vicine.
"La donna della porta accanto" è un thriller che ho scelto di leggere tra le proposte delle nuove uscite della casa editrice Piemme. Casa Editrice che ha pubblicato la maggior parte dei thriller che ho letto e amato, quindi non potevo lasciarmelo sfuggire.
Un libro che rappresenta l'intreccio di tre storie, di tre vite e di tre passati di donne molto differenti tra loro, e in cui il lettore ha il piacere di incontrare tre protagoniste femminili principali.
La prima è sicuramente Isabella, una donna che ha dedicato la sua vita a sconfiggere il male, che ha visto e toccato con mano la cattiveria dell'uomo e ha avuto prova concreta delle brutalità della vita. È una donna forte e sensibile allo stesso tempo e non riesce a riprendere in mano la sua vita da mesi dopo la morte di una persona molto importante.
Lavora per la polizia di Barcellona, anche se momentaneamente in congedo, e questo caso per lei rappresenta una nuova sfida, una nuova possibilità di tornare alla normalità. Una caso a lei particolarmente vicino per via del suo passato. Un passato duro, crudele per una bambina, un passato che ha segnato il suo futuro portandola ad incanalare il suo dolore per fare giustizia a tutte le vittime della brutalità umana.
La seconda è Elisa, una donna egoista alla quale il destino a riservato una triste e, forse, meritata fine. Una donna che ha abbandonato sua figlia perché non accettava la sua sindrome di down, una madre che ha rinnegato la figlia della quale non vuole sentire nemmeno parlare. Una bambina che è stata soggiogata dalla malvagità della madre, dalla quale è stata salvata solo con la morte della stessa. E un padre che, purtroppo, non ha avuto la forza di andare oltre l'amore e vedere il vero mostro, quel mostro che ha rovinato l'esistenza della figlia.
La terza, Sara, è una donna ambigua, l'emblema del male e della follia. Quel male e quell'odio che è cresciuto prepotentemente in lei fin da piccola, da quando suo padre la definiva un mostro, uno sbaglio e qualcosa di indesiderato. Dalle parole è passato poi alle botte, quelle stesse botte che le hanno spezzato il cuore e annullato tutta la sua umanità. Una donna cresciuta nelle grinfie di un padre che non possiamo chiamare tale e che, anche nel presente, riporta i danni di quel passato violento. Sara è cresciuta con molte insicurezze, le stesse che l'hanno portata a vivere nella miseria, a fidarsi delle persone sbagliate e a credere in colui che l'ha distrutta e manipolata per la seconda volta, Marco. Una donna costretta a prostituirsi dal suo stesso marito in cambio di soldi, maltrattata e malnutrita, rinchiusa in una stanza e in una vita senza via di fuga. Il suo equilibrio mentale, come lo chiama lei, è stato messo a dura prova molte volte. Una bambina che più volte è stata abusata dalle uniche persone che avrebbero dovuto amarla e proteggerla. Una bambina e, poi, una donna che ne ha passate di tutti i colori e, ora, si sente più forte che mai per essere sopravvissuta all'inferno, una donna capace di qualsiasi cosa.
Il primo personaggio maschile è, appunto, Marco un uomo manipolatore, bugiardo e folle. Un uomo che provoca al lettore solo ribrezzo, nato per rovinare vite e distruggere l'identità delle sue vittime. Una persona che non vorremmo mai incontrare in quanto personificazione chiara e tonda del male più perverso.
Il secondo è Joel, anche lui lavora per la polizia e apparentemente sembra essere la persona più giusta e amorevole. Ma l'apparenza inganna e su di lui ci verranno rivelate verità davvero inquietanti che scoprirete voi stessi.
L'autrice, mentre ci racconta del crudo passato di Sara, critica il sistema scolastico ed educativo, che, spesso, risulta essere cieco davanti a tali mostruosità senza muovere un dito per aiutare tutti quei bambini in difficoltà, costretti a vivere nelle condizioni più disumane.
Lorena Franco ci parla di abusi sessuali tra i minori ma anche tra ragazze ormai maggiorenni che, con la promessa di un futuro migliore, hanno lasciato la famiglia e la terra natia per poi essere obbligate a vendere il proprio corpo in cambio della vita, quella vita che è appesa ad un filo veramente sottile.
Parla di violenza su minori, picchiati duramente e senza rimorso e di questi poveri bambini che si trovano a dover affrontare da soli tutto questo dolore, sia fisico sia, soprattutto, mentale. Bambini e adolescenti che spesso incorrono nell'autolesionismo per superare il dolore interiore, per distrarsi dalla realtà che il destino ha scelto per loro.
Tutte e tre le protagoniste sono legate da un passato crudele e ingiusto, un passato che nessun bambino dovrebbe essere destinato a vivere.
Una thriller che fa viaggiare il lettore nel tempo, tra passato e presente, un viaggio necessario per capire ciò che è stato e di conseguenza dare spiegazioni riguardo ai comportamenti delle tre donne.
Comportamenti discutibili ma che hanno il loro significato, frutto di ciò che hanno vissuto.
Una vicenda ingarbugliata, che procede lentamente senza correre e confondere il lettore, l'autrice si prende tutto il tempo necessario per farci conoscere le protagoniste per raccontarci la loro triste storia. Ma proprio quando la vicenda sembra essersi acquietata, il lettore si trova a dover affrontare una serie di scioccanti colpi di scena che, uno dopo l'altro, fanno salire ansia, angoscia e tensione.
Un'angoscia palpabile ci accompagna dall'inizio alla fine aumentando sempre di più. Una storia turbolenta resa tale anche dalle tantissime rivelazioni inquietanti che troviamo tra i capitoli.
Una scrittura fluida, veloce e dinamica. Descrizioni accurate e dettagliate e protagonisti che riusciamo a conoscere talmente bene che sembrano persone già conosciute da tempo.
Una vicenda basata su bugie, inganni, su scie di sangue, prostituzione, denaro e sete di potere.
Una lettura che consiglio a lettori forti di cuore, che riescono a sopportare gli argomenti trattati e l'atmosfera che l'autrice è riuscita a creare. Un'atmosfera cupa e terrificante in cui la morte sembra essere l'unica costante.
Ma per me "papà" è stato chi ha ignorato la mia esistenza dai primi vagiti fino ai due anni. Chi, dai due anni ai cinque, me le suonava e mi insultava perché, sono parole sue, mi odiava. Per lui io ero un'indesiderabile, l'indesiderabile che gli aveva strappato ciò che più amava: sua moglie. Iniziò con qualche schiaffo a caso, e la cosa non fece che peggiorare: a tre anni andavo all'asilo con gli occhi gonfi e lividi dappertutto. Nessuno interveniva mai in mia difesa, del resto la maestra d'asilo non era a sua volta contraria alle maniere forti, nonostante fossimo solo dei bambini. Bambini di 3 anni.
L'amore rende ciechi, e non riconosci i difetti dell'altro fino a quando non è troppo tardi, ormai, anche se magari in tanti avevano provato a metterti in guardia.
《Fidati del mondo. Abbiamo bisogno di credere nelle persone》mi ripete ogni volta che la saluto con un bacio. Io annuisco, emozionata, reperimento l'impulso di dirle che per colpa del mio lavoro non è facile avere fiducia nel mondo, tanto meno credere nelle persone. [...] La cosa bella di mia nonna, nonostante la nostra storia condivisa, è che continua a credere nella bontà dell'essere umano. Io, invece, ho smesso di crederci a nove anni. C'è forse qualcosa di più triste?
Con il suo primo thriller, La ragazza che guardava fuori, pubblicato con successo in diversi Paesi, è diventata una delle autrici di narrativa più importanti del panorama spagnolo contemporaneo. A quello di scrittrice affianca il lavoro di attrice per il cinema e la televisione. Ha 35 anni e vive a Barcellona.
Contatti: www.lorenafranco.net
Nessun commento:
Posta un commento