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domenica 19 aprile 2020

Segnalazione "Ti avrei chiamata Nina" - Caterina Falchi

Buongiorno readers,

Altra segnalazione per voi! Ci fa davvero piacere avere l'occasione di presentarvi tutte queste nuove storie da scoprire. Chissà... magari vi aiutano, o meglio ci aiutano, a meravigliarci con un po' di bellezza in queste giornate malinconiche, e ad ampliare la nostra wishlist già infinita. 
Questa storia inoltre ci sembra davvero toccante e intensa, e vi invitiamo a leggere anche la biografia dell'autrice per coglierne meglio il profondo significato.
Buona lettura!





Titolo: Ti avrei chiamata Nina
Autrice: Caterina Falchi
Editore: Alcheringa 

Collana: Le ametiste
Pagine: 52
Prezzo: € 9,50 (cartaceo)













Sinossi:
Supponiamo che tu sia una ragazza media italiana di poco più di 30 anni. 
Hai terminato gli studi, hai un lavoro, dopo qualche storia sbagliata hai trovato l’uomo della tua vita, te lo sei sposato e non vedi l’ora di metter su famiglia con lui.  Direi che c’è tutto. 
Iniziate la caccia alla pennuta ma, ahimè, qualcosa si inceppa.
La pennuta non ne vuole sapere di volare sopra la vostra testa e consegnare alla vostra porta uno zuccheroso boundle of joy.
I mesi passano, nulla succede, la tua vita cambia, il dolore si impossessa di te. 
Un turbinio di emozioni e di sentimenti fino ad ora sconosciuti ti sconquassano per bene il cuore e ti stropicciano l’anima. Quel fagottino non vuole arrivare, nonostante i tentativi mirati, nonostante le cure ormonali, nonostante le preghiere silenziose bagnate da lacrime calde.
E tu ti senti tremendamente sola e tremendamente inutile come donna.
Il tuo utero piange, è vuoto.
Con un estremo rispetto verso la vita ma con un tocco di ironia che fortunatamente mi ha salvata in più di un’occasione, ho voluto mettere su carta la mia esperienza di “Donna di coppia diversamente fertile”.
Un’esperienza forte, a volte lancinante, a volte anche divertente, ma che mi ha cambiata per sempre.
L’ho scritta come terapia, ho sentito l’esigenza di parlarne per guarirne, ho dovuto farlo per salvarmi.
E con me tutte le altre donne che di questa cosa non ne parlano, che per questa cosa soffrono e si sentono sole nel loro dolore di donne a metà.
Perché il diventare madre, nonostante tutto, non è assolutamente scontato.






Biografia autrice:

Nata quarantanove anni fa nella provincia di Gorizia, ho in tasca una laurea in lingue e letterature straniere e lavoro nell’ufficio vendite di un’azienda locale.
Una vita apparentemente tranquilla, condita da libri, musica, danza, fotografia e un’irresistibile voglia di scoprire sempre cose nuove.
Inizio a scrivere nei primi anni duemila. 
Scrivo favole per bambini che vengono pubblicate on line nel sito di Mammafelice (www.mammafelice.it). Con “La saponetta magica” partecipo nel 2009 ad un concorso indetto dalla casa editrice Edigiò che vinco e mi aggiudico la pubblicazione del testo.
Due favole vengono pubblicate nei progetti di raccolte natalizie di Barilla (2011 e 2012) e alcuni miei articoli vengono pubblicati nel sito che si occupa di libri, Zebuk (www.zebuk.it).
Inizio a frequentare corsi di scrittura creativa e dalle favole passo a racconti che vengono inseriti in diverse raccolte edite da Alcheringa Edizioni (2013, 2014, 2015), e da Delos Books (2013 e 2014).
Vicende familiari mi fanno infine arrivare a questo lavoro nato proprio per cercare di guarire da una mancanza profonda con la quale devo convivere. 
Come già scritto nella sinossi, la scrittura, specialmente in questo caso, è per me terapeutica e se non avessi messo su carta le mie emozioni, molto probabilmente starei ancora parecchio male.
Ho scritto per me, ma ho anche scritto per tutte quelle donne che si sono trovate nelle mie stesse condizioni e si sono sentite sole, perché di gravidanza  si parla moltissimo, ma di mancata gravidanza non se ne parla, a mio avviso, ancora abbastanza.
A tratti ho scritto con leggerezza, a tratti con profonda tristezza perché un percorso di questo tipo è fatto da mille emozioni, da grandi speranze e purtroppo da pesanti fallimenti.
Sta a noi trovare la chiave per superare un’esperienza del genere o almeno per conviverci quasi serenamente dando fondo a tutte le nostre risorse emotive senza perdere la voglia di scoprire cosa ci sarà ancora per noi lungo il cammino. 


Contatti social:
Su Facebook sono presente con la pagina “Ti avrei chiamata Nina”
In rete sono presente con il mio sito www.caterinafalchi.com 

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