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martedì 24 marzo 2020

Intervista a Nick Ragazzoni

Buongiorno a tutti voi lettori e lettrici!
Ieri abbiamo pubblicato sul blog la recensione dello scritto di Nick Ragazzoni, Tha darck side of the sun. Un libro che mi ha fatto emozionare e riflettere su varie tematiche. Una lettura che consiglio anche per conoscere informazioni sul luogo di ambientazione, il Giappone.
Abbiamo deciso di proporre all'autore un'intervista per conoscere meglio sia lui sia il suo romanzo. Vi invitiamo a leggere la recensione per saperne di più a riguardo. 

Ma chi è Nick Ragazzoni? 
Prima di iniziare vediamo un po' di conoscere meglio l'autore. 




Nicola Ragazzoni (Nick) 
Nato a Carpi nel 1982 e lavora in una cooperativa del settore energetico. Ha pubblicato: con Rapsodia The idol (2016) e Scommessa nel Bronx (2017) e con la Giovane Holden Rated R. Il palazzo dell'amore (2017) e Rated R. Le cronache di Wang (2018) , entrambi finalisti del Premio Letterario Nazionale Bukowski. 









1) Da dove è nata l'idea di scrivere un romanzo di questo genere?

- L'idea è nata dalla volontà di cimentarmi col genere noir, fondendo però tale genere con un certo tipo di letteratura prettamente sociale, che tratta problematiche relative all'emarginazione, alla solitudine e alla povertà di determinate classi sociali costantemente bistrattate da una società ingiusta e non paritaria, che tuttora non ha ancora raggiunto un equilibrio tale da essere considerata giusta e corretta nelle sue politiche e nei suoi comportamenti. 

2) Perché ha deciso di ambientare la vicenda in Giappone?

- Benché non abbia ancora avuto la possibilità di visitare di persona il Giappone, ma essendomi informato parecchio su molti aspetti giudiziari e sociali, trovo che quella nipponica sia una società in un certo senso molto criptica e non del tutto esposta verso l'esterno, pertanto ho desiderato mostrare un lato oscuro e celato di tale società per mettere in luce gli aspetti più controversi di un sistema solo in apparenza perfetto e incorruttibile.

3) Cosa la affascina di più della cultura giapponese?

- Decisamente la coesistenza fra tradizioni antichissime ed estrema modernità presenti nella società nipponica, collegate fra loro da un ponte invisibile in grado di amalgamare aspetti della vita quotidiana che altrimenti parrebbero incompatibili e del tutto estranei, agli occhi degli osservatori esterni.

4) Che opinione ha lei del suo stesso personaggio, Nagai?

- L'ispettore Nagai è un personaggio problematico, sofferto, nettuniano nelle abitudini e nei comportamenti, scisso interiormente dai demoni della sua giovinezza, incapace talvolta di accettare di essere il prodotto dell'unione di due diverse culture, ma che troverà riscatto nell'applicazione della giustizia. Certamente Nagai non è stato pensato come un personaggio del tutto positivo e senza macchia, ma queste sue apparenti mancanze, credo che lo rendano un elemento più umano e verosimile, capace d'inserirsi nell'animo del lettore e talvolta, capace anche di renderlo partecipe delle sue stesse sofferenze. 

5) Ha concepito il libro con l'obiettivo di fare una critica sociale?

- Sì, il libro è stato concepito anche con quell'obiettivo. Ovviamente, anche l'indagine raccontata all'interno del romanzo serve da collante per quella che è la sottotrama e la giudico importantissima, così come è fondamentale cogliere l'aspetto sociale contenuto nel testo, in funzione di completamento e arricchimento dell'opera. 

6 ) Ha già in mente un suo ipotetico prossimo romanzo? 

- Ho completato la stesura di un romanzo distopico ambientato nel 2027 all'interno di un castello norvegese. È un romanzo che combina al suo interno elementi thriller, horror, splatter, ma anche politici e storici, che ripercorrono tragici fatti di storia contemporanea, interrogando il lettore sulla strada politica e sociale che l'umanità ha ormai intrapreso da anni in modo forse irreversibile. È un romanzo spietato, ma che lascia aperto ugualmente uno spiraglio di speranza. L'obiettivo sarà pubblicarlo nel prossimo futuro, cercando di mantenere buoni riscontri. 

7) Lei reincarna la stessa volontà di Nagai nel voler annientato e sconfiggere il male e combattere per la giustizia?

- Ammetto di aver sempre voluto combattere per la giustizia, anche se col tempo mi sono reso conto che a volte, risulta impossibile costruire qualcosa di realmente concreto per sconfiggere quelli che sono i soprusi e le avversità contro cui dobbiamo lottare ogni giorno. Quando non riesco a lottare fisicamente, cerco di trasferire su carta quelli che sono i miei più reconditi desideri, sfogando in questo modo il bisogno di rendere reali situazioni che spesso al contrario risulterebbero inaffrontabili-

8) Cosa rappresenta per lei la parola scritta? Quale potere le conferisce?


- Il potere della parola scritta rappresenta la possibilità di costruire mondi, di ribaltare l'ordine prestabilito e di riscrivere storie che si sono purtroppo concluse nei modi peggiori immaginabili. E' il potere di ricreare ciò che ci colpisce per affondarci e attraverso la fantasia, aiutarci a riemergere e a risollevarci per trovare riscatto fra le pagine immortali di un romanzo. E' il potere più grande che esista e per nostra fortuna, è un potere che non ha come obiettivo quello di sottomettere il prossimo, ma di ergerlo a protagonista e renderlo partecipe degli infiniti mondo che la fantasia è in grado di partorire.

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