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mercoledì 12 giugno 2019

Recensione "Il Morbo di Haggard" - Patrick McGrath

Risultati immagini per il morbo di haggardTitolo: Il morbo di Haggard
Autore: Patrick McGrath           
Editore: Adelphi
Genere: romanzo psicologico                          
Pagine: 208

Prezzo: € 10,00


« Odiarla, mi dicevo, sarebbe stato più facile che continuare ad amarla così. Ma non ci riuscivo. Perché no? [...] Nessuna bellezza è così perfetta da non poter essere resa grottesca sotto una certa angolazione, sotto una certa luce, e il potere di effettuare tale trasformazione appartiene a colui che guarda... Perché no? »

Edward Haggard è un promettente chirurgo dall'animo passionale, quando inizia un morboso rapporto con la bellissima Fanny Vaughan, moglie di un affermato anatomopatologo del St. Basil, dove lavora anche lo stesso Haggard. La sofferenza e le difficoltà di una relazione segreta portano all'allontanamento da parte di Fanny, seguito da un incidente a causa del quale Edward non può separarsi dalle fiale giornaliere di morfina. Tutto precipita fino a un altro tragico evento, dopo il quale sembra riaccendersi una piccola fiamma di speranza, incarnata in un giovane pilota della RAF... 
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Un romanzo decisamente in stile McGrath, molto simile a Follia in quanto ad ambientazione e tematiche. Ritroviamo il contesto medico, la relazione extraconiugale di una donna, soffocata dal lavoro del marito e in cerca di una fonte di passione, di vita. 
Haggard sviluppa, nei confronti di Fanny, una vera e propria ossessione, un sentimento smisurato che si riversa tanto sullo spirito quanto sul corpo, e che continua gelosamente anche dopo l'inevitabile fine della loro relazione. 
La scrittura di McGrath è sublime come sempre, scorrevole e incalzante, suggestiva (in un certo senso mi ricorda i poeti maledetti, tormentati un po' alla Baudelaire). 
Il punto di vista della narrazione è quello del dottor Haggard, che racconta eventi e sentimenti come se stesse lasciando una confessione al giovane James, coraggioso e fragile pilota di Spitfire, figlio dell'ex-amante. Il medico vede in James l'opportunità di redimersi, una sorta di reincarnazione della donna che ancora ama, e vede in lui una malattia che si sente in dovere di curare. 
La patologia è sempre un tema fondamentale negli scritti dell'autore, e in questo caso è ambientata in Inghilterra agli inizi della seconda Guerra Mondiale, come sfondo la minaccia dell'invasione nazista e la disperata speranza riposta sulle spalle dell'aviazione inglese. 
In primo piano, rispetto all'imminente catastrofe storica, vi è il dolore di Haggard, personificato in "Spike" e nella romantica casa lasciatagli in eredità, Elgin. Il suo dolore, il suo morboso culto dell'amante perduta, la sua tragedia interiore sembrano cancellare qualsiasi altro reale male esterno.      

« Ormai ho capito che l'amore, l'amore romantico, adulto, è una sorta di appassionata devozione a un ideale. Tua madre rappresentò per me un ideale, l'incarnazione stessa della grazia. »

« Il tempo, pensavo, avrebbe acquietato  questi fantasmi interiori, e lasciando la città in cui ci eravamo amati avrei di certo agevolato l'opera del tempo, aiutandolo a guarire la ferita più sanguinante, a lenire il dolore più feroce, brutale e implacabile che avessi mai sofferto. »

« La stanza aveva un tappeto folto e spessi tendaggi, la circondava di calore, di sicurezza e di agio, ma le dita del pericolo le serravano la gola... e questo le piaceva, mi disse, le piaceva e la faceva sentire viva. »

« Di fronte a un ascesso in suppurazione vedevo la pelle morbida e bianca del seno di tua madre; togliendo una medicazione sporca e scoprendo subito sotto una chiazza nera di tessuto necrotico, immaginavo di baciarle dolcemente il ventre; davanti alla morte mi veniva in mente lei, stretta a me e ansimante di piacere sulla panca in fondo all'atrio dell'ospedale. Ovunque si posassero i miei occhi, ovunque vedessi malattie, ferite, o morte, trovavo anche fugaci visioni di bellezza, e la difficoltà stava nel mantenere l'attenzione sulla patologia mentre la mia anima reclamava a gran voce l'amore. »


Patrick McGrath (Londra,1950) è cresciuto in Inghilterra e vive tra Londra e New York. 
Tra le sue opere una raccolta di racconti, Acqua e sangue (1988), e vari romanzi, i primi dei quali Grottesco (1989), Spider (1990), Il Morbo di Haggard (1993), e Follia (1996).


                                                                                                                                                     -Lisa

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