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venerdì 19 aprile 2019

Recensione "Spider" - Patrick McGrath

Titolo: Spider
Autore: Patrick McGrath                     
Editore: Bompiani                                                 
Genere: Romanzo psicologico                                          
Pagine: 218
Prezzo: € 14,50




Mi sbaglio, mi illudo con l'idea di essere libero, di avere il controllo, di poter agire. Non è così. Sono una loro creatura. 
Dannis Cleg è un uomo tormentato, divorato dalla sua stessa follia. Una follia nata da ragazzo quando si è trovato a vivere una condizione famigliare davvero difficile. Le condizioni sociali del tempo hanno pesato enormemente sulle spalle di Dannis. Un ragazzo che ha sofferto, che ha dovuto mettere da parte la sua personalità, il suo sé per difendersi dalla realtà, per difendersi dalla sua stessa vita. Lui ora è adulto, ma il passato l'ha cambiato profondamente, ha modificato la sua persona, non è più lo stesso, è un altro Dannis. La sua vita prosegue grazie ad un quaderno e ad una penna che lo spingono, almeno per poco tempo, a rivivere il suo incubo nella speranza di superarlo. 

Un libro fantastico e angosciante. Un tormento continuo, non solo per il protagonista ma anche per il lettore, che si trova catapultato in una realtà traumatica e dolorosa. La scrittura è perfetta, incalzante e diretta. E' un libro impegnativo per quanto riguarda i contenuti, non sono facili da assimilare. Il lettore riesce ad immedesimarsi nel protagonista, riesce a vivere le sue angosce, le sue paure, i suoi timori e le sue sofferenza. Il lettore vive insieme a Dannis tra follia e disagio. Una follia iniziata durante la gioventù e peggiorata con il passare del tempo a causa di continue situazioni spiacevoli. Dannis era solo, non aveva amici, la sua migliore amica era sua madre. Dannis era diverso dagli altri ragazzi, a lui interessava leggere, era affascinato dalla cultura, dalla conoscenza, dal sapere e solo con sua madre riusciva a condividere questa sua passione. L'autore ci parla di un Dennis bravo e tranquillo che poteva essere se stesso, leggendo e parlando, soltanto con la madre, magari davanti a una tazza di te. In famiglia non aveva un buon rapporto con il padre, che lo derideva e lo intimoriva, lo faceva sentire una nullità. 
Nel romanzo possiamo vedere un netto cambiamento del protagonista. Dopo un'evento tragico egli diventa cattivo e violento, diventa un fantasma, una cosa morta, diventa l'oggetto di sfogo della frustrazione del padre e della sua amante. Dennis non era più quello di prima, era diventato un'altra persona. 
Un altro elemento positivo del libro è la sua forma di diario, infatti la vicenda viene narrata da un Dennis adulto, ormai anziano, un Dennis paranoico che rivive ogni giorno l'incubo della sua vita. Un incubo terrificante e reale che ogni giorno lo terrorizza, lo rende schiavo della paura e della follia. Il protagonista intraprende la scrittura di questo diario, gelosamente nascosto, per superare la pazzia. 
Consiglio assolutamente la lettura di questo libro. Lo dovete leggere. Sono rimasta talmente colpita da questo autore che non ho potuto fare a meno di recuperare anche altri suoi titoli. 
Se vi interessa l'autore e la recensione vi ha incuriosito potete trovare sul blog anche la recensione di Follia, scritta da Lisa.

Mi sentivo meglio, molto meglio, quando chiusi il quaderno e lo rimisi sotto il linoleum. Penso che dipenda dall'aver parlato di mia madre, o almeno delle ore che ho passato da solo con lei. Era diverso quando mio padre era presente; allora aleggiavano tensioni e brutti silenzi, e nessuno di noi due poteva essere davvero se stesso. 


Col tempo i miei sentimenti cambiarono, la disperazione e l'urgenza furono sostituite da un dolore cronico e da un lancinante senso di assenza, di vuoto, che mi lasciarono curiosamente vulnerabile difronte al disprezzo sostenuto che Horace e Hilda rivolgevano verso di me.


 E' notte fonda mentre scrivo queste cose e non so se riuscirete a comprendere l'ansia che provo nell'affidare i miei pensieri alla carta. 


Oh, butto la matita disgustato.Non sono tenero o malinconico o sdolcinato, ho un pessimo umore, e questi ultimi giorno sono stati un vero inferno: non riesco a dormire, non riesco a mangiare e non riesco a sfuggire alla sensazione costante, pervasiva, quasi paralizzante, che tutto intorno a me stia diventando silenzioso e vuoto e morto. L'aria stessa sembra piena di morte!

                                                                                                                                Buona lettura,
                                                                                                                                Linda

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