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mercoledì 28 novembre 2018

Seconda giornata "Quattro blog per un autore" - Marko D'Abbruzzi, Le Cronache di Ansorac

Buongiorno lettori!
Eccoci come ogni mercoledì all'appuntamento con la rubrica  Quattro blog per un autore!
Il nostro nuovo ospite è l'autore Marko D'Abbruzzi. Buona lettura a tutti. 
Ah! Oggi doppia sorpresa, sul blog troverete un altro post e un altro autore da scoprire.























L

Genesi - Inferno & Paradiso. Le cronache di Ansorac:

In una società ignara delle proprie origini e del proprio destino si muove la storia di Ansorac. L'incredibile sogno di un bambino diventato uomo darà inizio a un'appassionante avventura ai confini con la realtà. Combattimenti, intrighi, amicizie e ambizioni girano intorno a un unico fattore chiave: la ricerca della verità.


Link d'acquisto: www.ibs.Le%20Cronache%20di%20Ansorac&query_seo  

Link pagina Facebook: https://www.facebook.com/MarkoDAbbruzziAutore/





“LA VITA DIVERTENTE DI UN AUTORE”


Ci sarà sicuramente un aneddoto divertente legato alla stesura del tuo romanzo. Raccontaci un po’ del lato comico legato al tuo libro o magari legato alle tue prime presentazioni davanti a un pubblico.

💬  Ah, beh, ce ne sono di aneddoti divertenti, sia prima che dopo l'uscita del romanzo! 
Finii di scrivere il terzo volume di Ansorac mentre lavoravo ancora come pizzaiolo, quindi la maggior parte del testo è stato scritto tra una pausa e un'altra, seduto su dei sacchi di farina. Il principale, all'oscuro del mio lato scribacchino, si vantava con i clienti dicendo che “scrivevo le ricette segrete delle mie ottime pizze” – e in effetti sono veramente bravo come pizzaiolo – ma in realtà stavo scrivendo scene di morte e distruzione! Dopo l'uscita di Ansorac ho ricevuto numerosi apprezzamenti, anche da chi, secondo me, non ha ben compreso il messaggio dell'opera. Una signora, per esempio, direi in là con gli anni, mi inviò una mail facendomi molti complimenti e una sola critica: secondo lei il modo in cui avevo descritto la Chiesa di Manowar all'interno della saga era troppo simile alla storia del Cristianesimo e trovava inopportuno svelare alcuni retroscena caduti nel dimenticatoio comune – come ad esempio lo sterminio dei Catari al grido “Massacriamoli tutti, Dio riconoscerà i suoi – o i giochi di potere del papato ai tempi dei Medici. La mia risposta è stata semplice; “Signora, la ringrazio dei complimenti, ma se lei ha scorto dei parallelismi fra una Chiesa immaginaria e un'istituzione millenaria realmente esistente... beh, non è colpa mia se la nostra storia nasconde bene le atrocità di una Chiesa che brucia ciò che illumina”. 
Altro aneddoto: durante una fiera un signore mi chiese di spiegargli di cosa parlasse la saga. Alla fine del discorso mi guardò e mi chiese: “Quindi l'hai scritto tu?”. Io rimasi un attimo basito, poi annuii. Lui continuò: “E sai anche come finisce?”. Allibito, annuii ancora. “Lo hai letto tutto?”. Non sapevo che pensare. Con un mezzo sorriso gli risposi di sì. Continuò con domande assurde fin quando, non capendo se facesse sul serio o meno, gli risposi “Signore, guardi, in realtà il romanzo l'ha scritto la scimmia che ho in garage. Sa, avevo troppo da lavorare!”. 



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