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venerdì 28 settembre 2018

Recensione "Il fruscio lieve della gioia: ricordi, rapina e fuga" - Riccardo E. Grassi

Titolo: Il fruscio lieve della gioia: ricordi, rapina e fuga
Autore: Riccardo E. Grassi
Editore: Infinito Edizioni 
Genere: Poesia
Prezzo: 11,90 (cartaceo), 5,99 (e-book)
Pagine: 96
Formato: Ebook




C'è una felicità sempre possibile dentro un battere d'ogni istante, me ne accorgo adesso.

Un viaggio incredibile tra i ricordi d'infanzia del protagonista. Un ritorno al passato pieno di sfumature e ricco di emozioni. Un passato felice che scorre contemporaneamente con la crudeltà e la sofferenza del presente. Un presente che trova espressione in una rapina e in una fuga. Passato e presente si mescolano tra sangue, sirene e ricordi. 


Un libro emozionante. Che tratta di svariati temi come l'amicizia, il rapporto con i genitori, con i nonni, i primi amori, le avventure e le curiosità della giovinezza. Il protagonista ci parla del rapporto con il padre, una convivenza difficile e ostile che porta alla separazione. 

Ho a lungo sperato che venisse fuori un pochino di amorosa curiosità per il brulichio della mia minuscola vita. Non che volessi essere sul palco del suo universo, ma neanche solo, in un angolo. Così non è stato, il vuoto l'ho conservato. I miei gusti erano infantili, a priori fatui; quello che scelgo non ha mai contato che poco. Dovevo essere diverso da quel che ero, sì, così poteva accettarmi. E questo è diventato dentro di me un pensiero costante, io che d'istinto rincalco il capo nelle spalle, intimorito, inadeguato. 

Si passa poi al rapporto con la nonna, un gentile vecchietta destinata ad abbandonare la sua casa, i suo ricordi, per approdare all'ultima fase della sua vita: il suo soggiorno all'ospizio. Per il protagonista l'allontanamento della nonna rappresenta un brutto evento, ovvero la separazione da quelle mura che custodivano gelosamente i suoi ricordi d'infanzia. 

E' andata per il meglio anche la trattativa con l'antiquario: una camera chippendale completa, molto ben conservata come questa, otteneva un buon riscontro con gli Stati Uniti. Avrebbe provveduto lui, con la sua organizzazione, a caricarla dal camion e a imbarcarla per l'oceano; nessun rimpianto di mia nonna:"Sono scelte che si devono fare", ha detto accettando l'assegno di vendita. Irremovibile, invece, s'è dimostrata con i libri : guai a toccaglieli; via, tutti con lei, ben ordinati nei cartoni, spediti a Villa Peonia: "Al limite, se proprio volete, ve li presto...", ci aveva ammonito.

E' un libro interessante, che ci permette di crescere insieme al protagonista, di ricordare con lui e di vivere simultaneamente le sue emozioni. Successivamente viene presentato il suo rapporto con la società, in particolare il suo interesse verso Penat, un uomo molto importante. Uno dei temi centrali è quello dell'amicizia, specialmente quella con Emilio. Un bambino curioso e particolare che susciterà emozioni fortissime nel protagonista, che lo aiuterà durante la sua infanzia e insieme vivranno momenti indimenticabili. 

L'Emilio mi sembrava simpatico, mite e probabilmente timido; per questo ero convinto che in qualche modo m'assomigliasse. Lo osservavo dai vetri del tinello che tentava di correre da un punto all'altro del ballatoio, frenato da quella pancetta che lo obbligava a ondeggiare, malfermo sulle gambette che, viste a distanza, sembravano ancor più esili nei calzoni corti e incapaci di reggere quell'omino. Quel giorno però mi colpo lo sfogo astioso di quel nostro compagno che, allontanandosi e passando accanto al Gugìn, digrignò: - Che schifo di gente, non gioco più! Non val la pena. 

Emilio, in un sussurro che mi trapassò il cuore, disse: - Ne vale la pena ... magari toccasse a me, un po' di questa felicità. Un sussurro che credo se ne sarebbe volato via nel caldo di quel pomeriggio se non fossi stato casualmente alle sue spalle, cogliendo come si fa con un fiore e, più tardi, seccandolo nella mia memoria come fra le pagine d'un libro. 

Un'altra tappa fondamentale è quella dei primi amori, dei primi impulsi. 

Una brunetta dai polsi e dalle caviglie sottili era all'epoca la preferita. Anzi, rappresentava la mia tentazione quotidiana: per carità, probabilmente ero io un po' su di giri, precoce forse più del dovuto, eppure il suo visetto dolce e lievemente affilato, marcato dagli zigomi alti e il nasino alla francese, mi si erano rapidamente infilati dritti dritti nel cuore. Ben presto ne era scaturita una situazione davvero curiosa: quando cadevo giocando o mi facevo male, interveniva premurosa [...] Ero arrivato addirittura al punto di pensare che forse lei si augurava qualche piccola disgrazia più del sovente, così da poter spalancare le porte alla sua anima crocerossina piuttosto che profondersi in dolcezze e teneri ammiccamenti che, contrariamente ai miei istinti, evidentemente manco la sfiorava. [...] Durò poco. [...], avevo presto dirottato il mio cuore alle altre due amiche. Tuttavia non fu semplice: vivevi ruminando il mio vecchio amore, ma pure considerando le alternative. 

Ad ogni modo, nonostante le floride premesse, né l'una né l'altra ebbero il tempo di diventare amori prolissi e io non feci molta strada come seduttore seriale: è tutta paglia, a quell'età.

Alla fine il protagonista prenderà una decisione importantissima, preparerà la valigia e se ne andrà verso il suo futuro. Sarà quello che ha sempre desiderato? 

"Ogni persona si costruisce il suo destino": ecco il riassunto dei mie ultimi vent'anni. Rimastico sempre questa frase perché mi piace, suona bene, mi fa sentire intelligente. O forse perché mi serve una giustificazione. A furia di ripeterla, l'ho innalzata a verità. 

Me ne sono andato via veloce con la valigia già preparata nel baule e il borsone nero afferrato all'ultimo momento, mentre ci salutiamo con gli altri quattro amici, rimbalzandoci tra voci e gesti l'impegno di rivederci. Via, senza esitare, ormai era deciso: qualche giorno al mare sembrava l'unica cosa che avesse senso. 

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