Genere: narrativa
Pagine: 103
Prezzo: 10,00€
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È una giornata come tante quella in cui il signor Pai prende il treno. Salito sulla carrozza numero nove, si imbatte però nel piccolo Jimmy, il figlio del macchinista, e il suo viaggio diventa qualcos’altro: un succedersi di aneddoti e riflessioni che solo un bambino può regalare. Jimmy ne ha di cose da raccontare, grazie a tutte le persone che ha incontrato nei suoi viaggi: il signor Barbalunga, un maestro alla scoperta del mondo; Paola, una ragazza che non si separa mai dalla sua dolce cagnolina Clarabella; Andrea, un ragazzo in fuga dal suo passato; Gianni, Ginevra e il loro gattino Tiro e infine un musicista, Momo. E così, storia dopo storia, Jimmy e il signor Pai si interrogano sulla musica, sull’amore, sulla felicità e, alla fine, anche sull’essenza stessa della vita.
Giovanni, detto Jimmy, è un bambino curioso e intelligente, piuttosto maturo per la sua età, e io me lo immagino con uno sguardo vispo e affamato di nuove esperienze. Ѐ il figlio del macchinista del treno sul quale è in viaggio anche il signor Pai, pronto a godersi un sonnellino nella carrozza numero nove. Quando Jimmy irrompe nella sua carrozza, tra i due inizia un dialogo giocoso ma riflessivo. Come tutti i bambini Jimmy si annoia facilmente e per passare il tempo inizia a raccontare al signor Pai, che prontamente sta al gioco, alcuni dei suoi precedenti incontri a bordo del treno.
Dal maestro Barbalunga alla stramba Paola con la sua cagnolina Clarabella, il corvino Andrea e Gianni con il suo gattino, a Momo con la sua ocarina... Ognuno viaggia per una ragione differente, per imparare, in vista di una vacanza, per fuggire o per tornare a casa, ma ognuno ha qualcosa da insegnare al piccolo Jimmy, e lui assorbe come una spugna tutto ciò che gli viene donato.
«Sembra tutto così facile.»
«Non dovrebbe esserlo?»
«No, perché con gli adulti è sempre tutto complicato.»
Jimmy colleziona storie, sorrisi o sguardi tristi, risposte alle sue domande. E in cambio restituisce nuovi punti di vista agli altri. Ricorda agli adulti che anche loro sono stati bambini e che non devono vergognarsene, perché nei bambini c'è saggezza, vitalità e una sincerità disarmante. Caratteristiche che spesso, crescendo, perdiamo o trascuriamo.
Può sembrare un libro per bambini ma non fatevi ingannare, non lo è! Un po' come il capolavoro di Saint-Exupéry che sicuramente conoscete, anche solo per sentito dire: Il piccolo principe, libro a cui sono molto affezionata e che mi è subito venuto alla mente leggendo la trama de Il bambino della carrozza numero nove. Leggendo poi quest'ultimo e la biografia dell'autore ho confermato il legame tra i due, e da amante del piccolo principe non posso che apprezzare. I due libri sono comunque molto diversi tra loro ovviamente e non c'è alcun elemento "copiato", l'autore ha saputo prendere delicatamente ispirazione per creare una storia originale e personale.
La lettura è stata super scorrevole e mi è piaciuta moltissimo, delicata e appassionante, 100 pagine che sanno essere leggere e intense al tempo stesso, proprio come la sincera curiosità del piccolo Jimmy.
Aggiungo solamente che non mi aspettavo il colpo di scena finale, che capovolge tutto quanto.
Insomma, una lettura che vi consiglio calorosamente. Complimenti e grazie all'autore.
«Perché tu lo sai? Tu sai cosa significa essere felice?»
«In realtà a me interessa poco essere felice: io voglio essere! Posso essere felice, triste, arrabbiato, spaventato... voglio sentirmi vivo! E su questo treno ne ho viste di persone morte.»
Gian Piero Marchisella nasce a Pesaro il 26 febbraio 1985. È laureato in Scienze della Comunicazione e in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Grazie agli studi universitari, riscopre il piacere della lettura e intuisce di avere un certo feeling con la scrittura. Queste due passioni lo spingono, nel 2016, a scrivere le prime righe de Il Bambino della Carrozza Numero Nove, un omaggio a Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, libro a cui è molto legato.
_Lisa_
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