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giovedì 2 dicembre 2021

Review Party "Dress Code. Rosso sangue" - Marina Di Guardo

Buon pomeriggio a tutti lettori! 
Siamo tornate con un nuovo Review Party per un thriller edito Mondadori uscito il 19 ottobre 2021. Un thriller con una copertina che a noi piace davvero molto e una trama che ci ha incuriosite fin da subito. Fateci sapere se lo avete già letto! 

Titolo: Dress Code. Rosso sangue
Autore: Marina Di Guardo 
Genere: Thriller
Editore: Mondadori 
Pagine: 324
Prezzo: € 18,50




Perché la sua vita si era conclusa in  maniera così sinistra e il suo corpo era stato ritrovato in quella cascina malfamata? 
Cecilia Carboni ha venticinque anni e per buona parte della vita si è ritrovata a seguire, suo malgrado, i diktat imposti dal padre Alberto, uno dei più quotati avvocati milanesi. Proprio per volere suo, si è laureata in Giurisprudenza e ha iniziato il praticantato nello studio legale di famiglia. Il suo futuro sembra già delineato, quando un giorno le viene rivolta una proposta allettante: lavorare nel prestigioso showroom di Franco Sartori, uno degli stilisti più celebri al mondo. Lei, da sempre appassionata di moda, per una volta non ha esitazioni, e sceglie di darsi finalmente la possibilità di decidere da sola della propria vita, senza tener conto del parere degli altri, compreso quello del fidanzato Andrea, avvocato a sua volta e collaboratore di Alberto. La scelta si rivela azzeccata: Cecilia è brava, chiude contratti importanti, tanto che brucia le tappe, fino ad assumere un ruolo di rilievo alla Maison Sartori, nonostante Georgette Lazare, direttrice dello showroom, le remi contro. Ma il destino ha in serbo per lei amare sorprese. Franco Sartori viene trovato assassinato in un cascinale in rovina. È chiuso in una custodia di seta dei suoi abiti da sera, ha una croce rovesciata incisa sul petto e, circostanza ancora più sconvolgente, il suo corpo è collocato dietro una sorta di altare allestito con gli inconfondibili elementi di una messa nera. Per Cecilia è l'inizio di una caduta verticale agli inferi. Sono le convulse settimane delle vendite primaverili, e lo showroom si popola non solo di clienti, ma anche di poliziotti, misteri, segreti insospettabili e purtroppo anche di nuove vittime, ancora in contesti inquietanti. Chi c'è dietro gli omicidi? E se fosse proprio Cecilia la prossima nella lista? L'abisso è pronto a inghiottirla, svelando verità che mai avrebbe immaginato. Con il suo nuovo thriller, Marina Di Guardo questa volta ci porta tra le mille luci (e ombre) del jet set milanese, dentro ai locali più esclusivi e ambigui della città della moda e giù in fondo al cuore, a volte nerissimo, dei suoi protagonisti. 


"Dress Code. Rosso sangue" è il primo libro che leggiamo di questa autrice e dobbiamo ammettere che ci ha lasciate davvero sorprese, è stata veramente una bellissima scoperta, per questo ringraziamo Mondadori per questa bellissima opportunità. 

Attraverso omicidi, sangue, amore, amicizia, menzogne e segreti, l'autrice intesse una trama dalla mille sfumature. Sfumature che riguardano la nostra realtà, il mondo della moda, la cattiva influenza delle famiglie tossiche, l'omosessualità e le organizzazioni criminali.
 
Purtroppo viviamo in un mondo pieno di illusioni, in cui la realtà non è mai quello che sembra, in cui è facile essere ingannati. Una realtà distorta dalla crudeltà dell'uomo. L'autrice ci presenta una delle tante realtà, il mondo della moda, che purtroppo, a volte, è solo uno dei vari mezzi per nascondere il marcio che piano piano si diffonde nella società. Una facciata per nascondere l'orrore, l'illegalità, il sesso e la droga. Un mondo in cui, sfortunatamente, vengono ingannate e truffate tantissime ragazze giovani che, con la promessa di un proficuo futuro, di soldi e fama, si lasciano trascinare in situazioni losche e poco dignitose. 

Ci sono vari protagonisti che arricchiscono la trama e, a differenza di molti altri thriller, abbiamo la possibilità di conoscerli tutti in modo abbastanza approfondito. Personaggi che l'autrice ha saputo rendere veri, umani e sensibili. 

Il primo personaggio di cui vogliamo parlarvi è Cecilia, una donna forte ma, al tempo stesso, fragile. Una donna che ha dovuto prendere in mano la sua vita per non cadere nel baratro. Cresciuta in una famiglia che aveva già programmato la sua vita e che ha sempre preso decisioni per lei. Ma, un bel giorno, decide di dire stop a tutto questo e intraprendere la sua strada a prescindere dall'opposizione della famiglia. Una famiglia che capiamo essere stata totalmente assente per Cecilia, una famiglia tossica e oppressiva che, nonostante gli anni passati e i rari contatti, le provoca ancora dolore. Un dolore forte e lancinante che attanaglia il cuore, una ferita così aperta che è difficile da ricucire. Il dolore di una vita in cui chi avrebbe dovuto amarla, confortarla, sostenerla e incoraggiarla, ha deciso di tagliarle le ali prima che iniziasse a volare. Una donna sensibile che si è sempre sentita inadeguata ed inferiore, bisognosa di qualcuno che la proteggesse dal dolore che ormai le appartiene. Cecilia è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi, ma proprio quando le cose sembravano andare per il meglio un omicidio terribile e inquietante sconvolgerà la sua vita, quello di Franco Sartori. 
Cecilia ci mostrerà la sua fragilità, la vedremo spesso vulnerabile e piccola difronte alla dura realtà che la circonda. Quella stessa realtà appesantita con la morte di Sartori. 
Cecilia ha un fidanzato, Andrea, un uomo diligente, serio e fin troppo razionale. Un avvocato che non passa di certo inosservato, un fidanzato che tutte invidiano, ma la sua serietà nasconde un qualcosa di ambiguo. Un uomo a nostro parere manipolatore che a tutti i costi vuole avere il controllo, soprattutto sulla vita di Cecilia. 
Al fianco di Cecilia conosciamo anche Fabio, un amico di vecchia data che per lei è indispensabile, il suo angelo custode, la sua spalla su cui piangere, il suo angolo sicuro. Fabio è omosessuale e il suo personaggio ci fa rendere conto di quanto sia difficile affrontare questa tematica nella nostra società, di quando l'amare lo stesso sesso non sia ancora concepito e accettato, nemmeno dai suoi genitori. Un uomo che ha dimostrato grandissima lealtà e amore nei confronti di Cecilia, non l'ha mai abbandonata ma stretta a sé per darle la forza di sopportare tutto il dolore e la tremenda situazione. Un uomo buono e fedele, pazzo e intelligente, un amico e alleato. 
Abbiamo poi Remo, l'ispettore che deve risolvere il caso. Un uomo affascinate che attira numerosi sguardi. Capace di svolgere il suo lavoro, un segugio sulle tracce dell'assassino. 

Come detto all'inizio questa lettura ci è piaciuta davvero tanto e speriamo di recuperare al più presto i precedenti scritti dell'autrice. La sua scrittura è rapida e veramente scorrevole, un susseguirsi di rivelazioni, omicidi e di verità angoscianti. Un'indagine costruita su segreti e bugie, su paura e morte, un'indagine che scava fino a trovare tutto il marcio che si nasconde tra le splendide vie di Milano. Le descrizioni sono abbastanza articolate, soprattutto quelle che riguardano le scene del crimine ma anche quelle che delineano gli stati d'animo dei protagonisti, le loro sofferenze sono palpabili. La narrazione prosegue dall'inizio alla fine senza intoppi rivelando attentamente e lentamente piccoli particolari del caso, piccoli indizi che il lettore deve mettere insieme e far combaciare. Una sorta di gara tra il lettore e l'ispettore Remo per scoprire il vero colpevole.  

Suo padre sin da quando era bambina aveva esercitato un’influenza sottile ma inesorabile in ogni sua scelta: le scuole da frequentare, lo sport da praticare, persino le amicizie da coltivare. La sensazione di non essere libera di prendere alcuna decisione, nemmeno quella più insignificante, l’aveva accompagnata fino a quel giorno. Sua madre, troppo occupata a presenziare eventi benefici, frequentare corsi di yoga e organizzare aperitivi con le amiche, non l’aveva mai difesa dalla coercizione paterna. D’altronde, suo padre sin da ragazzo aveva cullato l’ardente desiderio di un figlio maschio, ma non era mai stato accontentato. Dal matrimonio era nata solo Cecilia, unica figlia della coppia. Su di lei, l’avvocato Carboni aveva proiettato tutte le speranze e le aspirazioni. Un futuro già delineato che la ragazza non aveva condiviso in alcun modo, adattandosi a fatica a tutte le imposizioni sperimentate sin dall’infanzia.  


Forse, più che scoprire chi l’aveva assassinato, Cecilia sentiva l’urgenza di comprendere le sue angosce più profonde, i suoi affetti più sinceri, i suoi abissi più insondabili.


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