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martedì 7 dicembre 2021

Recensione "L'angelo con le rughe" - Manuel Santagati

Titolo: L'angelo con le rughe
Autore: Manuel Santagati 
Editore: Dialoghi
Genere: narrativa
Pagine: 300
Prezzo: 15,00 €




Un battito d’ali per raccontare una storia che attraversa più di una generazione. Nel 1999, Aldo Bonaventura è un anziano e distinto signore che si è guadagnato l’appellativo di “Angelo” grazie alla propria umanità. Svolge infatti attività di volontariato nel reparto di pediatria dell’ospedale di Montigliano. La sua storia incuriosisce Daniela Altieri, brillante giornalista del quotidiano locale che sta vivendo un periodo difficile: a causa di un problema alle ovaie, rischia di vedere infranto il sogno di diventare madre. Quando la giovane donna gli propone un’intervista, l’uomo è titubante, poi si rende conto che è l’occasione giusta per rievocare i propri ricordi, a partire dalla difficile infanzia passata in orfanotrofio fino all’incontro con Margherita, la donna della sua vita. Anni difficili, nei quali Aldo ha scoperto di possedere, oltre a un animo buono, anche un autentico dono da dover padroneggiare per poter cambiare la propria esistenza e quella degli altri. 


Di questa lettura si percepisce subito la delicatezza e la profondità. 
L'ambientazione principale è un parco, dove ci troviamo in attesa, seduti su una panchina nel 1999. Il signor Aldo Bonaventura ha 82 anni e sta per raccontarsi a un'entusiasta giornalista di 24 anni, Daniela. Leggendo, veniamo sbalzati dalla panchina immersa nel verde sulla quale i due stanno chiacchierando ai ricordi della vita di Aldo, una vita intensa e ricca sia di amore che di dolore. 

Ho trovato molto azzeccata la scelta di riportare parti del racconto come fosse un vero e proprio nastro della registrazione dell'intervista, dando un effetto flashback sul passato del protagonista. 
Il nostro Aldo si svela con parole e fotografie, riportando a galla ricordi che vanno dalla sua giovinezza alle difficoltà affrontate al fianco della sua amata moglie Margherita, che rivive attraverso lui e il sentimento che ancora li lega. Nessuno dei due ha avuto un passato facile, lei nata in una famiglia che voleva un maschio, lui passando la sua infanzia in orfanotrofio, ma dopo un incontro quasi casuale i loro destini si sono intrecciati per non separarsi mai più, nemmeno con l'età o la morte. Lo stesso Aldo ci parla della vita chiamandola la "stronza", ma nonostante tutto continua, a ottant'anni inoltrati, a fare del bene e a conservare gelosamente le sue memorie.  
L'autore dedica spazio anche a Daniela, giovane giornalista ma ancor prima giovane donna. Daniela sta vivendo un momento di difficoltà nella sua vita privata, e l'anziano misterioso signore che ha deciso di intervistare sembra accorgersene senza alcuno sforzo. Aldo sembra saper scrutare dentro di lei e ascoltare le sue parole sarà un momento terapeutico, di rivelazione e riflessione per la giornalista come per noi lettori. Soprattutto un momento di confronto tra generazioni diverse, quindi con difficoltà e sensibilità differenti.   

Un dettaglio inaspettato ma gradito in questa lettura è stata la deriva quasi paranormale, seppur in modo sottile e restando fedele al resto della storia, che ha reso le cose più interessanti. Da ragazzino infatti, Aldo deve fare i conti con sé stesso e prendere atto di avere un dono speciale. Dono che, una volta accettato e accolto, porterà speranza ad altre giovanissime vite. Aldo sarà un angelo che veglia su di loro, un nonno che tutti vorremmo avere, un angelo con le rughe.   

Il libro ha una struttura particolare, i capitoli sono brevi e scorrevoli, veri e propri frammenti tra il presente, mentre il protagonista sfoglia il suo album fotografico, e il passato che quelle fotografie incarnano. Il linguaggio è poetico, le parole hanno un peso, ma anche i gesti e i silenzi nascondo significati importanti.  
Questa storia mi ha ricordato l'importanza di vivere il presente senza mai dimenticare il passato e coloro che ne hanno fatto parte, facendo del bene ogni qualvolta sia possibile. E l'importanza di ciò che lasciamo, soprattutto di non materiale, alle altre persone. 
Una bella lettura, una metafora del senso della vita e dei ricordi, delicata e intima, che giunge in punta di piedi per lasciare qualcosa al lettore.  

«Alla sua età riconosce perfettamente l'importanza della parola amore - così come l'importanza della parola ricordo - ma comprende altresì che se la prima non la si può guardare negli occhi, la seconda non la si può nemmeno imprigionare.»

«In che modo le persone si incontrano? C'è qualcosa dentro di loro che li muove per fare i medesimi passi, la stessa strada, gli stessi respiri? O sono forse guidate dal nulla più totale?» 


Manuel Santagati è nato a Milano nel 1986. Appassionato di letteratura, arte e cinema, nel 2012 ha pubblicato il racconto Girasoli (Casa editrice Pagine) inserito nella collana Nuovi autori contemporanei. Nel 2017 ha esordito con il romanzo Il luogo del solenne ciao (Europa Edizioni), mentre nel 2020 ha pubblicato il racconto Quello dell’arcobaleno (Tempra Edizioni), presente nella collana Emblema narrativo. L’angelo con le rughe è il suo secondo romanzo.

_Lisa_

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