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lunedì 31 maggio 2021

Recensione "Ladro di Poesia" - Michele Piramide

Titolo: Ladro di poesia
Autore: Michele Piramide
Editore: Independently published
Genere: poesia
Pagine: 60
Prezzo: 5,99 € 




L’arte scorre libera e forte in ognuno di noi, ma in pochi possono vederla. Scrivo poesie, non mie, ma nostre: te le ho rubate in punta di piedi, calandomi nei tuoi sogni. Ho patito il tuo dolore e goduto della tua bellezza, c’è un filo rosso che ci unisce: tu sei il poeta e io il ladro.


La raccolta è suddivisa in sei serie di poesie. 
In 'Passione' ho trovato alcuni versi strazianti, che raccontano di mancanza, di confusione, di amori in fuga e di lacrime. 
La caducità, dell'uomo, delle relazioni e della vita, è un tema costante nella raccolta ed è ripreso infatti nella sezione 'Sabbia nella clessidra'. Qui il protagonista è il tempo, con tutte le sue sfaccettature e il suo scorrere inesorabile. 
In 'Martire' c'è una certa amarezza, ci si sente liberi e prigionieri al tempo stesso, come spesso accade nella realtà quotidiana. 
Si può essere un eroico cavaliere o un nemico esiliato assetato di vendetta, accettare il proprio destino come una condanna o come una conseguenza delle proprie scelte. 
Nel gruppo di poesie 'HշO' ci sono la solitudine e la desolazione che si celano nel mondo contemporaneo, ma anche le brevi consolazioni che offrono uno spiraglio di speranza. 
Con '2021' siamo più esplicitamente nell'oggi, nel tempo del consumo di massa, dell'alienazione e, tristemente negli ultimi tempi più che mai, della perdita. 
Effimero ed eterno, vicinanza e distanza, si scontrano anche in 'Estasi', che è carne e pensiero assieme. 
Questa ovviamente è la mia interpretazione ma, come accade quasi sempre con la poesia, ciascun testo nasconde una miriade di significati e sono sicura che, rileggendolo in futuro, scoprirò nuovi punti di vista e dettagli che mi sono sfuggiti! 

I titoli dei componimenti sono spesso nomi di personaggi mitologici o letterari. Questo, insieme al lessico, fa sì che sembri di leggere epiche gesta dei tempi antichi, mentre invece ci rendiamo subito conto che l'autore parla della nostra quotidianità. 
Questo mischiare arte e realtà, passato e presente, è bellissimo e incuriosisce ancora di più il lettore.  
Già nel titolo si intuisce che il poeta è un ladro di emozioni e di esperienze, e le vittime del furto siamo proprio noi, le poesie sono il racconto del dolore che ci è stato "rubato". 
Esteticamente il libriccino è piuttosto lineare e essenziale, e per una raccolta di questo tipo la trovo una caratteristica assolutamente positiva, non avrebbe potuto essere altrimenti. 
I testi sono accompagnati solo da piccoli disegni in bianco e nero (come quello che avete visto qui sopra, che si trova sulla copertina) realizzati dall'autore stesso. 
Ci tengo anche a precisare che trovo il prezzo decisamente accessibile, cosa che non è affatto scontata.  

È una raccolta che parla di tormenti tipicamente umani, con poesie intense e mai banali, e una musicalità incantatrice. 
Il mio consiglio è: prendetevi del tempo per leggerla e, se serve, rileggerla. 
Portatevela con voi in borsa, durante un viaggio in treno o poggiatela sul comodino prima di dormire, dopo aver letto qualche verso. Ne varrà la pena.  

« [...] Dove sei?
Lontana. 
Mai mia, non più.
Mai amato.
Toccami un'altra volta, 
strappami le membra.
Divorami.
Ti prego guardami,
in te solo io esisto. »


_Lisa_

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