Titolo: Correndo... Tra i miei pensieri
Autore: Massimo Baldi
Editore: Mnamon
Genere: Biografia
Pagine: 85
Prezzo: € 10,40
Questa è un’opera sul podismo, analizzato con ottiche diverse, quella di chi vi si dedica con passione, senza pretendere dallo sport più di quanto sia disposto a concedergli, e quella del dottor Massimo Baldi, cardiologo, che avverte i lettori dei benefici e delle insidie che nella corsa si preparano per chiunque voglia praticarla seriamente.
Massimo Baldi analizza la corsa in tutte le sue sfumature, creando così una sorta di autobiografia del suo rapporto con essa.
Parte dal passato per poi arrivare al presente più prossimo, inizia a raccontarci del suo ruolo ai tempi dei greci, quando i corridori, detti emerodromi, erano atleti fondamentali per la consegna di messaggi da una città all'altra, fino ad arrivare alle limitazione del giorno d'oggi a causa dell'emergenza sanitaria.
Analizza, inoltre, i tantissimi benefici che apporta all'uomo, sia a livello fisico che psichico e personale, tutti quei benefici che l'autore ha sperimentato in prima persona sulla sua pelle. La corsa aiuta ad abbassare la pressione arteriosa sistemica ma anche a lottare per spingersi oltre i propri limiti per scoprire il mondo ma, soprattutto, noi stessi.
La corsa è come un viaggio senza meta, un viaggio che ci insegna a capire chi siamo e quando possiamo essere forti e resistenti, forma la nostra personalità e il nostro carattere.
Questa attività viene considerata dall'autore pronta all'uso, in quanto veloce da organizzare e soprattutto da imparare perché innata nell'uomo. Per correre bastano un paio di scarpe comode, dei pantaloni e una maglietta e si è subito pronti a partire. Una volta scesi in strada, la corsa diventa un modo per confrontarsi, socializzare, unire e integrare. Quando si corre si è tutti uguali, non ci sono distinzioni.
Massimo Baldi è un runner che si diletta a correre nel tempo libero, soprattutto nel fine settimana e che, in passato, ha partecipato a vari eventi podistici. In questo libro vediamo anche come la mentalità dell'autore sia cambiata nel tempo così come la sua percezione della corsa. Massimo ha iniziato a correre con il fratello per sfogarsi e liberarsi dallo stress, per farsi due risate e passare del tempo in compagnia, arrivando, poi, a partecipare a gare podistiche.
Inizia a partecipare alle maratone più brevi per curiosità fino a considerarle delle vere e proprie sfide da superare. Lo vediamo concentrato e determinato a raggiungere il traguardo, ad andare oltre se stesso e ad iscriversi anche ad eventi con distanze veramente molto lunghe, 100 chilometri.
L'autore si confida con noi parlandoci del suo infortunio al ginocchio e di come, con molta pazienza, sia riuscito a superarlo. Analizza anche le varie tipologie di corsa, quella su tratti brevi, quella su tratti più lunghi, quella sulla strada e quella immersa nella natura.
E' bellissimo vedere come consideri la corsa anche come un qualcosa che porta delle risposte, come un momento in cui chi corre può riflettere e meditare, come se la corsa fosse un momento di pace in cui risolvere i propri dilemmi interiori.
Mi è piaciuta davvero tanto la scelta dell'autore di inserire nel testo citazioni di persone importanti come filosofi e scrittori, per esempio Schopenhauer e Murakami e riferimenti a corridori del passato come Owens e Forrest Gump. Dopo un percorso storico e personale, Massimo, ci parla delle difficoltà di un runner un questa situazione di emergenza, in cui tutti gli amanti della corsa sono costretti a rinunciarvi per stare in casa, una situazione in cui la libertà delle persone è stata negata e annullata.
Una lettura che mi ha fatto riflettere e scoprire cose nuove, che mi ha fatto apprezzare molto l'autore come persona e come scrittore. Una storia raccontata con sincerità e, forse, con un po' di nostalgia. La scrittura è semplice, lineare e diretta verso un lettore molto curioso di scoprire sempre di più. Un lettore che inizia, pian piano, a conoscere l'autore e la sua personalità.
La gioia di una scoperta, in questo caso il camminare, spinge il bambino ad esplorare fin da subito nuove opportunità, la corsa appunto, ma più in generale in desiderio della perenne ricerca, che ci spinge a non accontentarsi mai, a pretendere, prima di tutto da noi stessi, sempre qualcosa di più e spingersi verso i propri limiti, in perenne sfida. Per me il bello della corsa è sempre stato quello di esplorare, di vedere posti nuovi e diversi.
Per intendersi non potrei mai correre in una pista di atletica o comunque compiere uno stesso tragitto più e più volte, per me si perderebbe il senso del mio peregrinare. Sì, peregrinare, poiché sempre si è trattato di questo, correre per "viaggiare".
Questa in parte potrebbe considerarsi costituzionale, ovvero alcune persone sorridono alla vita anche nei giorni più cupi, mentre altre hanno una naturale inclinazione alla infelicità. Tuttavia risulta altrettanto vero che in una quota parte la felicità possa e debba essere ricercata, ritrovando così la serenità dell'animo. Ecco, in tal senso la corsa mi aiuta , ossia ritengo che sia per me necessaria al fine di contribuire alla mia serenità interiore.
Nato a Pistoia nel 1977, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Firenze nel 2003 con il massimo dei voti e lode, per poi specializzarsi in Cardiologia presso lo stesso Ateneo nel 2008. Ha svolto attività di ricerca clinica, essendo anche autore di scritti scientifici di rilievo internazionale e tuttora, più limitatamente, è impegnato in tal senso, dedicandosi in particolare allo studio della cardiologia dello sport. Nel 2018 ha conseguito il Master universitario di secondo livello in Cardiologia dello sport, presso l’Università degli Studi di Padova. Qui però lo possiamo trovare in una veste assolutamente inedita, alla sua prima esperienza di scrittore.
In un periodo buio come quello attraversato (Èra Covid), Massimo ha cercato di volare via con le ali della fantasia immaginandosi un mondo migliore, fatto di piccoli gesti del quotidiano vivere, che ancora possano esprimere momenti di felicità, una felicità ritrovata.
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