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giovedì 15 aprile 2021

Recensione "Stella acuta notturna" - Ilaria Fulle

Titolo: Stella acuta notturna 
Autore: Ilaria Fulle
Editore: Intrecci
Pagine: 256
Prezzo: 15,00 €
Pubblicazione: 15/04/2021




In una piccola cittadina della pianura padana, Luca, infermiere del reparto di oncologia della Clinica Caritas Angeli Dei, si innamora di Alex, dottoressa dell’ospedale locale. Fedele ai dieci comandamenti quanto a ridicole superstizioni, nel momento in cui la storia si chiude, inizia ossessivamente a elaborare un piano di rivalsa. Luca però non si vede come uno stalker né si rende conto che il suo è un amore malato; per lui, pianificare la vendetta è un gioco, un passatempo con cui tenere a bada il suo desiderio di punirla, conscio di non avere il coraggio di metterlo in pratica. Senonché uno psichiatra smanioso di successo, per dimostrare una nuova teoria medica, innesca, suo malgrado, un meccanismo che lo porterà a realizzare quanto immaginato.


Luca è un bell'uomo, apparentemente gentile e premuroso, sul lavoro come a casa, a dispetto del suo fisico massiccio. Nasconde in realtà una mente disturbata, soggetta a violenti scatti d'ira e facile alle ossessioni. 
Alex lavora in radiologia, è una donna vitale e piena di umorismo, testarda nonostante tutte le sue insicurezze. Quando Luca, dopo un breve periodo di frequentazione, viene lasciato dalla donna, inizia a nutrire un risentimento immotivato nei suoi confronti. Rancore che si trasforma in un progetto di vendetta quando Alex trova un nuovo compagno, Fulvio, con il quale aspetta un bambino. 
Luca ha dei comportamenti ambigui e isterici: dice di amare Alex e la cura subito dopo essere stato lui stesso a ferirla, sembra non importargli nulla della madre ma ricorda costantemente i suoi insegnamenti e teme i suoi rimproveri, è uno stalker ma sembra non rendersene conto. È convinto di essere nel giusto, ed è proprio questo, insieme alla droga, a renderlo ancora più pericoloso. 
Dopo il rapimento, sarà la forte determinazione di Alex ad aiutarla a fare il possibile per resistere durante la prigionia, per sé e per il bimbo che porta in grembo. 
Oltre ai protagonisti, ci sono due personaggi che ci vengono presentati solamente come due loschi fratelli, di cui uno è succube e complice dell'altro. Agiscono nell'ombra inviando misteriose lettere anonime a Luca, che da manipolatore diventa manipolato. Solo alla fine scopriamo la vera identità e lo scopo dei due fratelli.  

Lo stile è semplice e diretto, si fa più incalzante negli ultimi capitoli, che sono una disperata corsa contro il tempo nel tentativo di salvare la donna. 
La narrazione si alterna infatti tra la dottoressa rapita, la vita di Luca e le indagini per la ricerca di Alex che nel mentre prendono avvio dai sospetti dei suoi amici e del fidanzato. 
Non è una storia complicata ma affronta, più o meno direttamente, temi delicati come la salute mentale e la violenza sulle donne. Luca, a tratti, è quasi ridicolo nel suo folle piano e sembra un ragazzino che gioca a fare il killer, eppure è proprio questa sua apparente ingenuità a renderlo estremamente instabile e angosciante. Nasconde anche un forte maschilismo e il rifiuto di accettare l'indipendenza dell'ex amata. 
Forse mi sarebbe piaciuto che fosse più approfondito l'aspetto dei due fratelli e del loro esperimento, mentre mi ha sorpreso molto il collegamento finale con il misterioso inizio del romanzo! Un elemento che, nonostante le vicende, mi ha fatto sorridere, è Baloo, fedelissimo e ingenuo come solo un cane sa teneramente essere.
È stata una lettura davvero piacevole e la consiglio soprattutto agli amanti del genere giallo-psicologico. 

Immaginandola inerme, scoppiò in una sonora risata, accompagnata dalla certezza che quell’avventura avrebbe avuto lo stesso epilogo di quando, ragazzino, seviziava e uccideva le lucertole: superato quel misto di vergogna e pentimento, non ci avrebbe più pensato. 

I sacri testi di psichiatria erano pieni di casi di squilibrati con reazioni analoghe e tutti i luminari concordavano che esistesse un punto di non ritorno, e quel punto il Devoti l’aveva superato da un pezzo, trasformandosi in un’arma letale, un individuo completamente sconnesso che si rifiutava persino di ascoltarlo.


Ilaria Fulle, medico chirurgo, nata a Pavia nel 1964, vive a Torino, dove lavora e cerca di far funzionare la sua numerosa famiglia. Da sempre appassionata lettrice, ha esordito nella scrittura a novembre 2019 con un racconto: Io, Artemisia, contenuto nella raccolta La violenza è una vecchia storia per Intrecci Edizioni.

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