Autore: Ginevra Blue
Editore: self publishing
Genere: narrativa biografica
Pagine: 100
Genere: narrativa biografica
Pagine: 100
Prezzo: € 10,40 (gratis con kindle unlimited)
"Mi chiamo Elisa e la mia vita è iniziata solo qualche anno fa quando l'incubo di un ricordo
ha bussato alla mia mente dando origine alla vita stessa."
Questa è la storia vera di una ragazza che, ritrovando un suo diario, ripercorre la sua vita parlando d'amore, d'amicizie ma anche di abusi, stupri e solitudine. Un'esperienza di vita che risveglia ricordi ma porta anche alla luce aspetti che cerchiamo spesso di nascondere.
La protagonista si mette a nudo sotto ogni aspetto diventando lei stessa un diario vivente.
ha bussato alla mia mente dando origine alla vita stessa."
Questa è la storia vera di una ragazza che, ritrovando un suo diario, ripercorre la sua vita parlando d'amore, d'amicizie ma anche di abusi, stupri e solitudine. Un'esperienza di vita che risveglia ricordi ma porta anche alla luce aspetti che cerchiamo spesso di nascondere.
La protagonista si mette a nudo sotto ogni aspetto diventando lei stessa un diario vivente.
La narrazione parte da un incubo, che come un vaso di Pandora scatena una serie di spiacevoli ricordi taciuti troppo a lungo. L'autrice torna indietro nel tempo, riparte dalla sua infanzia e ci racconta il suo percorso con estrema sincerità.
Elisa non ha di certo avuto una vita facile. Gran parte della sofferenza è attribuita alla famiglia, e alla mancanza di amore e accettazione da parte di quest'ultima. Senso di inadeguatezza, infelicità, delusione, abuso… tutta una serie di vicende costringono la protagonista a crescere in fretta e senza supporto.
Arrivano in soccorso l'amicizia, l'amore e la speranza, che tuttavia saranno spesso messe a dura prova.
L'autrice non ci racconta le peripezie di un'eroina o le sfide affrontate da un personaggio di finzione, ma tratti della vita di una bambina, e poi una donna, di oggi. Leggere un testo autobiografico è sempre un po' più complicato rispetto a un romanzo, proprio perché la sensazione è quella di curiosare in qualcosa di intimo e confidenziale.
Il linguaggio infatti è molto semplice e informale.
Il diario rappresenta un confidente, uno sfogo con effetto catartico e terapeutico, ed Elisa ci si affida totalmente per poi affidare questo diario a noi.
Affronta il tema dell'importanza delle radici, ricorda la necessità di rispetto e fiducia in una relazione, parla delle difficoltà e della forza che stanno dietro a una maternità. E infine dell'importanza di lasciarsi aiutare, quando necessario, da una figura competente.
Ho apprezzato il messaggio di rinascita e catarsi, la forza di affrontare i traumi passati per poter vivere appieno il presente e il messaggio di solidarietà femminile lanciato dall'autrice.
"Ecco, essere madre mi ha aperto gli occhi; amare più della mia vita una creatura innocente che non ha scelto di venire al mondo e che va tutelata e amata all'inverosimile, mi ha fatto aprire memorie che avevo voluto sopire o semplicemente eventi che non avevo voluto considerare e questo è stato il primo passo verso quell'incubo."
Bella recensione!
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