Visualizzazioni totali

venerdì 22 gennaio 2021

Recensione "L'idea che hai di me" - Marilena Uliana

Titolo: L'idea che hai di me
Autore: Marilena Uliana
Editore: Bookabook 
Genere: narrativa
Pagine: 156
Prezzo: € 13,00




Thomas è all’ultimo anno delle superiori; poco propenso a preoccuparsi per gli studi e la vita dopo la maturità, passa le sue giornate ascoltando musica e rispondendo alle insistenti domande dei genitori. Appena adolescente, ha vissuto il brutto divorzio di Paolo e Caterina e da quel momento qualcosa di lui si è perso: il legame con la famiglia, con le radici, con il passato.
Quando conosce Riham, una ragazza marocchina che frequenta il suo stesso istituto, la quotidianità di Thomas subisce una rivoluzione: lei, con le sue difficoltà e con i suoi profondi occhi neri, lo costringerà a confrontarsi con le differenze culturali e religiose e lo aiuterà a capire che chi non sa da dove è partito non può sapere nemmeno dove sta andando.
Ho letto "L'idea che hai di me" tutto d'un fiato, e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa! 
Una lettura preziosa e attualissima. Preziosa, perché ci porta alla scoperta degli altri e, attraverso loro, di noi stessi. Attuale, perché parla di diversità.
È stato molto facile entrare in empatia con il protagonista, Thomas, con le sue preoccupazioni e, al tempo stesso, il suo distacco dal mondo. Nei primi capitoli infatti ci avviciniamo alla sua vita scolastica e famigliare, e le relative difficoltà che accomunano molti ragazzi a quell'età: problemi nella comunicazione con i genitori, paura del giudizio degli amici, incertezza per il proprio futuro... 
Un particolare che mi ha fatto sorridere è il rapporto di Thomas con la nonna, per l'affetto e il profondo legame che spesso unisce queste due generazioni così diverse.
Lo sguardo apatico del protagonista inizia a cambiare quando incontra Riham, una ragazza marocchina di religione musulmana. Lei gli permette di riflettere sul tema dell'immigrazione, della fede e delle radici da un nuovo punto di vista. 
Entrambi hanno paura, ma sono anche affascinati, dalle diversità delle rispettive culture, dei modi di vivere e pensare, e grazie a lei Thomas avrà modo di imparare a dare più valore alle proprie origini.
Il protagonista avrà anche modo di immedesimarsi nello "straniero", diventando lui stesso vittima di disprezzo e indifferenza.
La lettura trasmette al lettore l'importante messaggio di provare sempre ad andare oltre le diversità, e cercare invece le somiglianze. Diversità che spesso è la società, o siamo noi stessi, a imporre come limiti quando invece potrebbero essere una ricchezza.
Un libricino che consiglio di cuore, perché fa riflettere ma con leggerezza.

«Ritornava verso casa e ascoltava musica, cercando se stesso nelle parole di altri, nelle storie della sua famiglia: lui, in mezzo a migliaia di esistenze simili ma mai uguali. Qual era il suo ruolo? Qual era il posto di un ragazzo come lui?»

«Thomas guardava Riham e pensava che avrebbe potuto chiamarsi in milioni di modi: Paola, Maria, Evelyn, Ketty, Corinne... che importava? Lei era lei e bastava il suo sorriso a rasserenarlo.»

«In quei giorni capì che ci si poteva sentire a casa in qualsiasi posto al mondo se eri accettato e se accettavi di conoscere i modi di vivere locali, il cibo, la lingua e le sue espressioni...»


Marilena Uliana vive a Ceggia in provincia di Venezia. Nel 2005 si è laureata in Lettere moderne all’Università Cà Foscari di Venezia. È impegnata da alcuni anni nel promuovere la multiculturalità attraverso progetti di inclusione sociale diretti anche a persone straniere presenti nel suo territorio. Questa esperienza le ha ispirato la trama di L’idea che hai di me, il suo terzo romanzo dopo Fratelli (2009, Libero di scrivere, 2009) e Anna e il prato dei soffioni (2011, Davide Zedda Editore).

_Lisa_

Nessun commento:

Posta un commento