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sabato 5 dicembre 2020

Recensione "De Opale Raptus" - Gavriel Sevrin

Titolo: De Opale Raptus
Autore: Gavriel Sevrin
Editore: Youcanprint
Genere: fantasy
Pagine: 673
Prezzo: € 19,90




«E io che mi lamentavo di quanto fosse monotona la vita del bibliotecario. Non avrei mai pensato di rimpiangerla... si disse con nostalgia.»

Per l’apprendista bibliotecario Francesco Caldomartello sembra un giorno come tanti altri: l’ostilità dei compaesani nei confronti di un sospetto eretico come lui, il ritardo al lavoro condito dall’immancabile ramanzina da parte del vecchio e burbero bibliotecario Guglielmo Scudieri e un’infinità di noiose mansioni da svolgere tra gli amati libri. Tuttavia, quell’agrodolce quotidianità non è destinata a durare: l’Inquisizione è stata sguinzagliata alla ricerca di eretici tra la popolazione e, proprio quel giorno, un misterioso individuo sta consultando i volumi della biblioteca. L’identità del visitatore sconvolge profondamente il bibliotecario, ma ciò è solo il preludio del folle viaggio il cui il giovane Francesco verrà trascinato. 


Innanzitutto, per un'amante dei libri cosa può esserci di meglio di un protagonista che di lavoro fa il bibliotecario e di un'avventura che parte proprio da una ben fornita biblioteca?!
Nella prima parte del libro, quando Francesco si trova ancora nel suo mondo, ho trovato molto curiosa e interessante la scelta dell'ambientazione storica medievale. 
Francesco è un personaggio ingenuo, ma anche intelligente e perspicace. La cultura gli ha donato una mente aperta e libera dai dogmi, e questo nel periodo e nel luogo in cui vive lo porta a essere escluso o preso di mira.
La narrazione è in terza persona, ma vengono accuratamente riportati anche i pensieri, le riflessioni e le paure del protagonista. 
Da questa difficile realtà il bibliotecario, e il lettore insieme a lui, viene poi catapultato in un cosmo sconosciuto, e così inizia un viaggio tanto inatteso e pieno di insidie quanto spettacolare. 
Trovandosi in questo mondo fantastico, il nostro giovane scriba entra in contatto con specie diverse da quella umana, e il suo viaggio è pieno di paura mista a curiosità. Elphi, nani, fate, minotauri... ma anche tra queste creature non sembra regnare la pace e Francesco si troverà, suo malgrado, coinvolto in antichi rancori. 
L'umano e le creature fantastiche impareranno a conoscersi a vicenda, e scopriranno di avere molto in comune. Una cosa che ho apprezzato molto, infatti, è che il viaggio si rivela essere anche quello di crescita personale di Francesco.
Esteticamente, mi piace il fatto che i pensieri del protagonista siano riportati in corsivo per distinguerli meglio dal racconto degli avvenimenti, e soprattutto il dettaglio del capolettera su modello medievale a inizio di ogni capitolo.
La cosa che più mi ha colpito è la creazione tanto dettagliata e ben strutturata della realtà fantasy della Caverna Conservationis, della sua storia e dei suoi abitanti, che l'autore ha saputo narrare con grande capacità espressiva.
L'unica nota "negativa" che mi sento di indicare, è che le descrizioni minuziose a volte possono rivelarsi un'arma a doppio taglio. Ho trovato un po' troppo lunga la parte subito successiva all'arrivo di Francesco nel mondo sotterraneo, ma la lettura si è comunque ripresa poco dopo tornando a essere scorrevole. Inoltre mi rendo conto che probabilmente era una parte necessaria a illustrare nel modo più accurato possibile la nuova realtà al lettore. 
Detto questo, si tratta ovviamente di un mio personale e breve intoppo nella lettura che non influenza il parere finale sul libro, che come avrete capito è decisamente positivo!
Consigliato.

«[...] le sue iridi rosso rubino guizzavano con la forza di tizzoni roventi nel cerchio di buio tracciato dalle spesse occhiaie. Quello sguardo di sangue guizzò in ogni direzione in preda a una febbrile bramosia... finché non si fermò nell'intrecciarsi con quello di Francesco.»

«Sai cosa significa il suo richiamo, la sua tentazione. Le emozioni con cui ti seduce sino a imprigionarti nella sua trappola... ma conosci solo questo, giusto? Non hai mai provato quella brama cieca, disperata, bruciante. Che ti spinge a fare qualunque cosa, persino la più atroce, pur di avere in cambio anche solo una goccia del nettare d'estasi che hai imparato ad adorare ancora più di te stesso.»

_Lisa_

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