Buonasera a tutti lettori!
Abbiamo avuto il piacere di partecipare al Review Party dedicato a questa nuova uscita, I truffatori di Jim Thompson. La HarperCollins ci ha infatti riproposto questo romanzo in una nuova edizione, in vendita dal 6 agosto 2020.
E fra pochi giorni, come potete vedere dal banner qui sopra, ci sarà una nuova sorpresa per voi, sempre in onore di Jim Thompson!
Titolo: I truffatori
Autore: Jim Thompson
Editore: HarperCollins
Genere: Giallo/Noir
Pagine: 288
Prezzo: 15,00 euro
Risentito, si considerava una vittima del dispotismo di Kaggs. Quell’uomo lo aveva di nuovo preso al laccio, come il primo giorno. Ma le cose non stavano proprio così. Per la precisione, era vittima di se stesso, schiavo di se stesso. Aveva fatto della personalità una professione, si era creato una carriera vendendosi. E non poteva allontanarsi troppo, o troppo a lungo, da quel se stesso che si era costruito da sé.
Nel calcolo delle probabilità, l'imponderabile va sempre messo in conto. Ecco perché il trucchetto oliato e utilizzato un'infinità di volte con successo da Roy Dillon, truffatore spregiudicato e senza scrupoli, si dimostra un'arma a doppio taglio: il negoziante che lo smaschera non ci pensa due volte e gli assesta un colpo tremendo allo stomaco con una mazza da baseball. Da questo momento, Dillon è costretto a nascondersi nella camera d'albergo di una località della California del sud e a leccarsi letteralmente le ferite. Almeno una cosa saggia l'ha fatta: ha cambiato residenza continuamente, per sfuggire alla rabbia delle vittime dei suoi raggiri e anche per eludere la sua giovane madre Lilly, che non vede da tempo. È proprio lei a presentarsi a sorpresa e a mettere a lui e alla sua odiosa fidanzata Moira i bastoni fra le ruote. È forse un modo per salvare il figlio da se stesso e da quella fidanzata che lei detesta? L'ambiente dei biscazzieri è malsano e le insidie si celano ovunque. Malavitosi spietati, femmes fatales e miserie umane fanno il paio con una scelta di vita perennemente in bilico tra la legalità e un disperato bisogno di normalità. Da questo romanzo nel 1990 Stephen Frears ha tratto il film "Rischiose abitudini", con John Cusack, nei panni di Roy, Anjelica Huston, in quelli di Lilly, e Annette Bening, che interpreta Moira.
I truffatori è stata una lettura che mi ha lasciata confusa. L'ho apprezzata, ma non completamente. La storia è ben sviluppata e coinvolgente. La scrittura è fluida e poco volgare, caratteristica che ho apprezzato parecchio. L'autore rimane sempre attento a mantenere un linguaggio professionale, non lasciandosi andare a termini provenienti dal gergo quotidiano.
Ci troviamo intrappolati nella vita del protagonista, Roy Dillon. Un personaggio che non ha avuto un passato tranquillo, non ha ricevuto la nostra stessa educazione a causa della sua condizione familiare. È cresciuto ed è diventato un truffatore, un uomo, se così si può definire, viscido e vile. Un uomo che si prende gioco degli altri per soddisfare i propri bisogni, il sesso e il denaro. Una persona senza scrupoli né rimorsi.
A Roy viene data l'opportunità di cambiare vita, di diventare un uomo onesto e rispettoso.
Saprà coglierla?
Truffe, falsi amori, e omicidi, un mix perfetto.
Come protagonisti secondari abbiamo la madre di Roy, Lilly, e la sua fidanzata, Moira. Due donne non molto diverse da Roy, se non peggio!
Due donne e un uomo che, molte volte, hanno avuto la possibilità di cambiare, ma non hanno mai colto l'attimo, lasciandosi trasportare dall'odio, dall'egoismo e dal passato che li ha resi quello che sono.
Roy, Lilly e Moira, non mi sono piaciuti tantissimo. L'autore li caratterizza bene, soprattutto il loro modo di essere ma, purtroppo, mi sono sembrati sempre piatti e senza mai notare miglioramenti.
Sempre in bilico tra giusto e sbagliato.
Un libro che procede lentamente, con qualche colpo di scena, ma che pian piano ti trasporta allo choc finale. Quello che mi ha letteralmente lasciato spiazzata e senza parole, giusto quello che ci voleva per una chiusura spettacolare.
I temi principali sono la disonestà, le continue truffe per denaro e sopravvivenza, passati e infanzie dolorosi, senza genitori alle spalle e continue pugnalate alla schiena da parte della vita. Un vita difficile fin dalla nascita, che non ti dà via di scampo, che non ti lasciare crescere come meriteresti.
Una lettura consigliata per chi vuole una vicenda movimentata ma senza esagerazioni.
Era molto, molto felice di essere vivo.
Ora che, a quanto pareva, era fuori pericolo, comunque, una sola cosa gli dispiaceva: che fosse stata Lilly a salvargli la vita. Proprio alla persona di cui desiderava non essere debitore, ora doveva tutto; mai avrebbe potuto sdebitarsi.
Perché i truffatori, a quanto pareva, erano affetti da un bisogno irresistibile di battere i loro colleghi. C’era poca gloria a fregare un fesso… Diamine, i fessi erano fatti apposta. Ma incastrare un professionista, anche se alla lunga ti costava, ah, era una bella lustratina per l’orgoglio.
Jim Thompson, all'anagrafe James Myers Thompson (Anadarko, 27 settembre 1906 – Hollywood, 7 aprile 1977), è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense di genere noir.
Autore: Jim Thompson
Editore: HarperCollins
Genere: Giallo/Noir
Pagine: 288
Prezzo: 15,00 euro
Risentito, si considerava una vittima del dispotismo di Kaggs. Quell’uomo lo aveva di nuovo preso al laccio, come il primo giorno. Ma le cose non stavano proprio così. Per la precisione, era vittima di se stesso, schiavo di se stesso. Aveva fatto della personalità una professione, si era creato una carriera vendendosi. E non poteva allontanarsi troppo, o troppo a lungo, da quel se stesso che si era costruito da sé.
Nel calcolo delle probabilità, l'imponderabile va sempre messo in conto. Ecco perché il trucchetto oliato e utilizzato un'infinità di volte con successo da Roy Dillon, truffatore spregiudicato e senza scrupoli, si dimostra un'arma a doppio taglio: il negoziante che lo smaschera non ci pensa due volte e gli assesta un colpo tremendo allo stomaco con una mazza da baseball. Da questo momento, Dillon è costretto a nascondersi nella camera d'albergo di una località della California del sud e a leccarsi letteralmente le ferite. Almeno una cosa saggia l'ha fatta: ha cambiato residenza continuamente, per sfuggire alla rabbia delle vittime dei suoi raggiri e anche per eludere la sua giovane madre Lilly, che non vede da tempo. È proprio lei a presentarsi a sorpresa e a mettere a lui e alla sua odiosa fidanzata Moira i bastoni fra le ruote. È forse un modo per salvare il figlio da se stesso e da quella fidanzata che lei detesta? L'ambiente dei biscazzieri è malsano e le insidie si celano ovunque. Malavitosi spietati, femmes fatales e miserie umane fanno il paio con una scelta di vita perennemente in bilico tra la legalità e un disperato bisogno di normalità. Da questo romanzo nel 1990 Stephen Frears ha tratto il film "Rischiose abitudini", con John Cusack, nei panni di Roy, Anjelica Huston, in quelli di Lilly, e Annette Bening, che interpreta Moira.
I truffatori è stata una lettura che mi ha lasciata confusa. L'ho apprezzata, ma non completamente. La storia è ben sviluppata e coinvolgente. La scrittura è fluida e poco volgare, caratteristica che ho apprezzato parecchio. L'autore rimane sempre attento a mantenere un linguaggio professionale, non lasciandosi andare a termini provenienti dal gergo quotidiano.
Ci troviamo intrappolati nella vita del protagonista, Roy Dillon. Un personaggio che non ha avuto un passato tranquillo, non ha ricevuto la nostra stessa educazione a causa della sua condizione familiare. È cresciuto ed è diventato un truffatore, un uomo, se così si può definire, viscido e vile. Un uomo che si prende gioco degli altri per soddisfare i propri bisogni, il sesso e il denaro. Una persona senza scrupoli né rimorsi.
A Roy viene data l'opportunità di cambiare vita, di diventare un uomo onesto e rispettoso.
Saprà coglierla?
Truffe, falsi amori, e omicidi, un mix perfetto.
Come protagonisti secondari abbiamo la madre di Roy, Lilly, e la sua fidanzata, Moira. Due donne non molto diverse da Roy, se non peggio!
Due donne e un uomo che, molte volte, hanno avuto la possibilità di cambiare, ma non hanno mai colto l'attimo, lasciandosi trasportare dall'odio, dall'egoismo e dal passato che li ha resi quello che sono.
Roy, Lilly e Moira, non mi sono piaciuti tantissimo. L'autore li caratterizza bene, soprattutto il loro modo di essere ma, purtroppo, mi sono sembrati sempre piatti e senza mai notare miglioramenti.
Sempre in bilico tra giusto e sbagliato.
Un libro che procede lentamente, con qualche colpo di scena, ma che pian piano ti trasporta allo choc finale. Quello che mi ha letteralmente lasciato spiazzata e senza parole, giusto quello che ci voleva per una chiusura spettacolare.
I temi principali sono la disonestà, le continue truffe per denaro e sopravvivenza, passati e infanzie dolorosi, senza genitori alle spalle e continue pugnalate alla schiena da parte della vita. Un vita difficile fin dalla nascita, che non ti dà via di scampo, che non ti lasciare crescere come meriteresti.
Una lettura consigliata per chi vuole una vicenda movimentata ma senza esagerazioni.
Era molto, molto felice di essere vivo.
Ora che, a quanto pareva, era fuori pericolo, comunque, una sola cosa gli dispiaceva: che fosse stata Lilly a salvargli la vita. Proprio alla persona di cui desiderava non essere debitore, ora doveva tutto; mai avrebbe potuto sdebitarsi.
Perché i truffatori, a quanto pareva, erano affetti da un bisogno irresistibile di battere i loro colleghi. C’era poca gloria a fregare un fesso… Diamine, i fessi erano fatti apposta. Ma incastrare un professionista, anche se alla lunga ti costava, ah, era una bella lustratina per l’orgoglio.
Jim Thompson, all'anagrafe James Myers Thompson (Anadarko, 27 settembre 1906 – Hollywood, 7 aprile 1977), è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense di genere noir.
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