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giovedì 2 luglio 2020

Review Party " Fondazione anno zero" - Isaac Asimov


Buongiorno a tutti! 
Come procedono le vostre letture? 
A noi molto bene, in questo periodo stiamo leggendo veramente tanto. Ogni lettura è una nuova scoperta, così come lo è stato Asimov.  
Come accennato nel primo post, dedicato alla recensione del primo libro, nel mese di luglio saremo impegnate a leggere tutte le 7 opere raccolte nel Ciclo della Fondazione. 
Questo secondo libro è stato pubblicato nel 1993 ed e composto da 5 parti.  
Vi lasciamo le date di tutte le 7 tappe: 
Primo libro: Preludio alla fondazione (30 giugno)
Secondo libro: Fondazione anno zero (2 luglio)
Terzo libro: Prima fondazione (6 luglio)
Quarto libro: Fondazione e impero (11 luglio)
Quinto libro: Seconda fondazione (14 luglio)
Sesto libro: l'orlo della fondazione (18 luglio)

Settimo libro: Fondazione e Terra (22 luglio)

Titolo: Fondazione anno zero 
Autore: Isaac Asimov 
Editore: Mondadori 
Genere: Fantascienza
Pagine: 370





L'Impero Galattico rischia la rovina: al suo centro la città di Trantor, capitale e cuore dell'Impero percorso da venti di rivolta, vacilla. é l'ultima battaglia per Hari Sheldon, il creatore della Psicostoria, l'unico strumento scientifico in grado di prevedere il fututro ed eventualmente correggerlo. é l'ultima battaglia per il misterioso Demerzel, mitico robot umanoide che da ventimila anni agisce sotto svariate identità nella Galassia per aiutare il pacifico sviluppo del genere umano. Una battaglia in cui non si possono più commettere errori. 


Anche questa seconda lettura è stata molto significativa. Asimov ormai mi ha letteralmente conquistato. Adoro il suo modo di scrivere, di spiegare concetti e di criticare. Apprezzo molto il fatto che, in ogni capitolo, l'autore fornisca nozioni di vario genere, che spaziano dalla cultura, alla matematica, alla politica e alla sociologia, Asimov accultura il lettore. 

Seppur le sue vicende si svolgano in circostanze ben diverse dalla nostra realtà, e come già ho scritto nella recensione di Preludio alla Fondazione, le tematiche affrontate sono molto vicine a noi. Il mondo attorno si è evoluto, così come la tecnologia, ma la società umana è sempre rimasta bloccata, non ha mai compiuto progressi. Anche qui emerge l'egoismo umano, la desidero frenato di avere il potere e la ricchezza, di dominare e sottomettere. 

Hari Seldon è rimasto lo stesso astuto e simpatico matematico. Ormai diventato parte della cerchia universitaria ha avuto modo di dedicarsi alla psicostoria, di procedere con gli studi e avvicinarsi al suo obiettivo. La psicostoria incomincia a prendere forma lentamente e gradualmente e il lettore inizia ad assimilare tutte le informazioni per stare al passo. 
In questo secondo libro ci sono delle bellissime novità. Seldon non è solo, Dors è rimasta al suo fianco. Insieme hanno preso decisioni, affrontato avventure e pericoli, hanno anche scelto di continuare a stare insieme e, perché no, di adottare un figlio. Seldon ora ha una famiglia, una famiglia che deve proteggere da chi, assetato di potere, brama la sua psicostoria per predire il futuro. 

La psicostoria è fondamentale per il lettore, grazie ad essa il lettore riesce a comprendere sempre di più sulla situazione socio-politica dell'Impero. Il lettore osserva e rimugina sulle analogie e sulle differenze, si proietta all'interno di quel nuovo mondo, cerca di capirlo e farlo suo. 

Rispetto al primo libro, in cui era solo accennato, traspare sempre di più l'imminente declino, le spaccature e la fine di tutto. Tocchiamo con mano le diversità sociali e il desiderio di ogni uomo di migliorare la sua condizione. Basta pensare alle condizioni sociali a Dahl, in cui gli uomini, chiamati cisternisti, vengono considerati meno di zero. Ci si deve addirittura vergognare a parlare con loro. Ogni cisternista vorrebbe condizioni di vita migliori. Ma ogni fine potrebbe essere, invece, un nuovo inizio. 


L'Imperatore e Il Primo Ministro devono occuparsi di un'intero Impero. Non possono concentrare i loro sforzi solo su Trantor. Per Joranum è facile parlare di uguaglianza, perché lui non ha nessuna delle loro responsabilità. Se si trovasse seduto al posto di comando, scoprirebbe che i suoi sforzi verrebbero diluiti da un Impero di venticinque milioni di pianeti. 

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