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martedì 19 maggio 2020

Review Party "Hunger Games - Il canto della rivolta" - Suzanne Collins






Buongiorno carissimi lettori,
con grande piacere ecco la terza tappa del review party dedicato a Hunger Games.
Cosa significa?! Che il prossimo e ultimo appuntamento sarà la recensione del prequel in uscita proprio oggi!! 
Da oggi potete infatti trovare "Ballata dell'usignolo e del serpente" già in vendita negli store e, se avrete ancora qualche giorno di pazienza, ve lo presenteremo anche noi qua sul blog.

Vi lasciamo anche i link per la recensione dei due volumi precedenti (onde evitare spoiler):  
Hunger Games (vol.1) 
Hunger Games (vol.2) - La ragazza di fuoco



Hunger Games 3 – Il canto della rivoltaTitolo: Hunger Games (vol.3) - Il canto della rivolta
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Genere: fantascienza/distopia

Pagine: 432
Prezzo€ 13,00





"E se noi bruciamo, voi bruciate con noi!"

Chi mai poteva immaginare che Katniss sarebbe sopravvissuta all'arena una seconda volta?
Gli Hunger Games sono stati bruscamente interrotti, e questo imprevisto a danno di Capitol City potrebbe averle salvato la vita... oppure potrebbe mettere ancora più a rischio lei e le persone che ama. La ragazza di fuoco era diventata la fiammella della speranza per i Distretti di Panem, ora la ghiandaia imitatrice è il fuoco che divampa e la guerra è alle porte.

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Con "Il canto della rivolta" siamo giunti all'ultimo capitolo della trilogia, e ci siamo arrivati con il fiato sospeso. 
Katniss, Peeta e tutti i loro alleati hanno pagato a caro prezzo le conseguenze delle loro azioni. Sfidare Capitol City e il tanto detestato presidente Snow, sempre più dispotico e spietato dall'alto dei suoi privilegi, ha causato disperazione e morte nei Distretti di Panem e nell'arena dei settantacinquesimi Hunger Games. Ma fuori dall'arena la sommossa si è ormai trasformata in una vera propria rivolta, e quest'ultima rischia a sua volta di causare una guerra.
Katniss è stata salvata dai ribelli che la vogliono come simbolo e leader della ribellione, vogliono che sia la loro ghiandaia imitatrice. Sarà disposta a assumersi la responsabilità e i rischi di un tale ruolo? Ne avrà la forza? 
Come si suol dire, Katniss passa dalla padella alla brace. Tutto per lei è cominciato come un nobile sacrificio per salvare la sorella Prim, ora invece si trova a fare una scelta: contribuire a scatenare una guerra massacrante o arrendersi e cercare di proteggere coloro che ama. 
Ma se qualcuno a cui tiene fosse già in pericolo? La risposta è semplice, farebbe tutto il possibile per salvarlo.
Gale, Haymitch, Finnick e nuovi alleati saranno fondamentali per accompagnarla nella pericolosa missione che li attende. 
C'è inoltre un'altra decisione che attende la nostra Katniss, chi sceglierà il suo cuore?
Come per i volumi precedenti, anche questa volta la lettura è intrigante e coinvolgente, con sempre maggiore azione, suspense e struggimento. La tragedia è al culmine, impossibile non entrare in empatia con i personaggi principali e disperarsi per la loro sorte. 
Il lettore si schiera a fianco dei ribelli e, con loro, prova disprezzo per Snow e per il sistema che rende schiavi i Distretti, spera nella salvezza del suo favorito e nella riuscita della rivolta. 
Ho apprezzato moltissimo anche il finale, che a molti ha lasciato anche un certo amaro in bocca per quella che sembra essere l'ennesima ingiustizia di questa fittizia e futuristica società creata dalla Collins.
A proposito di quest'ultima, ho pensato di lasciarvi una curiosità che forse non ancora tutti conoscono. 
Il romanzo è ambientato in Nord America (reinterpretato in chiave post apocalittica) e la Collins ci ha lasciato lo spunto da cui ha tratto la storia! La scrittrice statunitense avrebbe infatti dichiarato che l'idea per Hunger Games è nata in seguito a un momento di zapping televisivo, "quando il confine fra un reality show e le notizie di guerra ha iniziato ad apparire realmente difficile da stabilire", e che il servizio di suo padre nella guerra del Vietnam l'ha aiutata a immedesimarsi nella protagonista e comprendere la paura di poter perdere una persona amata. Avrebbe anche nominato il mito greco di Teseo, nel quale giovani uomini e donne ateniesi venivano inviati a Creta per essere divorati dal Minotauro, e il film svedese The Gladiators, in cui per impedire una guerra si introduce la tradizione di una terribile sfida mortale che diventa una sorta di reality show (beh, che dire, i riferimenti sono più che evidenti, no?!).

« Quello di cui ho bisogno è il dente di leone che fiorisce a primavera. Il giallo brillante che significa rinascita anziché distruzione. La promessa di una vita che continua per quanto gravi siano le perdite che abbiamo subito. [...] Così, quando sussurra: – Tu mi ami. Vero o falso? – Io gli rispondo: – Vero. »


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