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giovedì 16 aprile 2020

Recensione "Le elezioni del colpevole" - Alessio Giannullo

Titolo: Le elezioni del colpevole 
Autore: Alessio Gianullo
Editore: Bookabook
Genere: Giallo
Pagine: 281
Prezzo: € 15,00 (cartaceo)




Ci sono persone come lui nel mondo, persone per cui vale la pena di continuare a vivere. 

Ci troviamo a Porto Blu, chiamato anche lo Scoglio essendo una piccola isola in balia del mare. Proprio qui vive il nostro protagonista Marcello, il quale trascorre la sua vita nella monotonia della sua semplice quotidianità. La gente lo evita, lo ignora, lui è un emarginato, lui non fa parte della società. Ma a Marcello va bene così, accetta di essere un fantasma per passare in osservato e godersi la sua esistenza. A Porto Blu, però, siamo in piene elezione e il paese diventa campo di battaglia tra le due fazioni che si contengono il trono di sindaco, il Grande e il Benefattore. Ma come in ogni battaglia, inevitabilmente, ci sono sempre delle vittime, così sotto la Grande Quercia viene trovato un cadavere. Tutti li si conoscono e la vera domanda è: chi tra i compaesani può aver mai commesso un crimine così efferato?



Una lettura davvero sorprendente. Ho amato questo libro al punto da aggiungerlo alla lista dei miei preferiti. Una storia ben scritta, ben strutturata, con una notevole quantità di dettagli e descrizioni. La narrazione avviene sotto forma di diario personale scritto proprio da Marcello. I protagonisti sono geniali, perfetti per questa avventura. La scrittura è semplice ma molto scorrevole, ricca di ironia e verità. Una verità malinconica e così vicina a noi, quella di una vita basata sulla sopravvivenza e sullo scorrere del tempo. E' così che Marcello vive, se la sua può essere chiamata vita, girovagando nel paese tra viuzze e piazze, tra il molo, la sua vecchia casa e quella in cui vive. Il tempo passa e gli anni scorrono davanti ai suoi occhi ma lui, ormai, ha accettato la sua condizione. A lui piace che gli altri non lo vedano, che lo tengano lontano, a lui piace essere uno spettro irrequieto che vagabonda per Porto Blu. 
Gli piace vivere nella sua solitudine, nella sua alienazione e nella sua eterna tranquillità. Sa di essere un emarginato ed è fiero di esserlo, dopotutto si è dimenticato come vuol dire amare ed essere amati, è apatico e incapace di provare emozioni, forse per abitudine o per paura. In fondo in passato, il destino, non sempre gli ha permesso di abbandonasi a questo sentimento e di credere nell'essere umano. 
Il protagonista viene chiamato Marcello-marcio-cervello in modo dispregiativo, ma non è il suo vero nome. E' un uomo che ha passato le pene dell'inferno, segnato da traumi mai superati che per anni ha cercato di reprimere e cancellare. Ma il passato torna a prenderlo e così la narrazione salta tra passato e presente attraverso flashback in cui il protagonista perde i sensi talmente è forte ciò che prova e ciò che rivive. 
La storia dell'omicidio passa in secondo piano e attraverso questa inumana vicenda l'autore vuole proporci temi molto attuali ed importanti. La morte, in questa storia, porta alla rinascita del protagonista che la vive la vicenda in prima linea. Scopre segreti avvincenti e nascosti, tesori celati all'uomo e personaggi del passato che ritornano. La sua quotidianità viene messa da parte per dare sfogo alla sua curiosità, per capire e chiarire quell'atroce e bizzarra faccenda. 
La condizione sociale e i traumi passati provocano nel protagonista una sofferenza e un dolore profondo che sfocia in droga, problemi sociali, emotivi e psicologici. Una lotta contro se stesso. 
Alessio Gianullo ci parla di marginalità, dell'essere posto ai margini della società, del vivere una vita solo in compagnia dei propri demoni, vivere giorno per giorno senza farsi aspettative sul futuro e senza sapere con certezza quando sarà il prossimo pasto. 
Con le elezioni l'autore, tra le righe, critica il sistema politico, spesso inadeguato al tempo e alle necessità, un sistema politico approfittatore ed egoista, teatro di ingiustizie e contraddizioni. Burattini che muovono i loro passi guidati solo dai propri bisogni e dall'esigenza di arricchirsi e di un popolo destinato a sottomettersi. 
Critica, inoltre, anche la società, inadatta ad aiutare il prossimo, di avere cuore verso i meno fortunati, capace solo di mostrare ribrezzo verso coloro che si trovano in difficoltà rifiutandosi di tendere una mano in loro aiuto, incapace di mostrare la propria umanità e compassione.  
Una storia che narra anche di violenza domestica, di padri e mariti alcolizzati che sfogano la loro frustrazione con violenza, botte, insulti, ematomi e cicatrici. Cicatrici che, spesso, rimangono per tutta la vita e sono difficili da nascondere. 
Il libro trasmette anche un'ultimo messaggio, ovvero l'importanza dell'amore e dell'amicizia. Due sentimenti indispensabili alla vita, due sentimenti che rendono possibile ogni cosa, due sentimenti che ci portano a capire quanto valga la pena vivere per alcune persone. 
Mi sono affezionata tantissimo ai personaggi principali, li ho amati e stimati davvero molto per la loro astuzia, la loro intelligenza, la complicità, il sostegno e, soprattutto, per la loro grande amicizia. 
Un grazie immenso ad Alessio Giannullo per avermi dato questa stupenda opportunità e al quale faccio i miei complimenti per le bellissime capacità e per la sua grande fantasia. 


Una storia di sterile apatia, di solitudine, di travagliata introspezione frenata da orgoglio ostinato. Una storia di riscatto sociale, di rivalsa, fatta di intuizioni, di vittoria dell'intelligenza sulla forza. Una storia che ha visto maturare l'amicizia in un trio che non l'aveva mai conosciuta. Una storia che ha saputo trasformare un tragico epilogo in una nuova rinascita... una storia che nel suo grigiore è riuscita a dare un insegnamento a molte persone. 


Vedi, molta gente li disprezza, i gabbiani. Dal canto mio, in fondo, penso che quegli uccellaccio non siano poi così diversi dagli uomini. Tirano a sopravvivere, tutto qui, e per farlo non disdegnano certo di danneggiare gli altri. Perché mai dovrebbero perdere tempo a pescare pesci, quando è così facile rimediare qualche avanzo dal sacchetto della spazzatura? Perché mai l'uomo dovrebbe fare la cosa giusta, quando è molto più facile fare quella sbagliata?


Sì, la mia vita è un po' come un parabrezza in un giorno di pioggia. Viene macchiato da piccole insignificanti gocce che non fanno altro che scivolare e che vengono inesorabilmente spazzate via dai tergicristalli. Ma attenzione, un vetro può subire delle fratture, delle crepe... e allora il tergicristallo non può fare più nulla. 



Alessio Giannullo 
Nasce a Porto Azzurro (Isola d’Elba) nel 1995. In seguito al diploma inizia a lavorare presso l’azienda di famiglia, sfruttando la solitudine dell’inverno per dedicarsi alla sua passione: la scrittura. Proprio la realtà di provincia, con tutti i difetti della vita di paese, è protagonista del suo primo romanzo, Le elezioni del colpevole.

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