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lunedì 24 febbraio 2020

Recensione "La quinta onda. Il mare infinito" - Rick Yancey

Titolo: La quinta onda. Il mare infinito
Autore: Rick Yancey                     
Editore: Mondadori                                                  
Genere: Distopico                                               
Pagine: 315
Prezzo: € 18,00




Se tu sei umano, non c'è speranza.
La Quinta Onda sta preparando il prossimo attacco, avverrà molto presto. Cassie, Ringer, Ben e gli altri compagni stanno aspettando il ritorno di Alan Walker mentre un gelido inverno è dietro le loro spalle.
Gli Altri sono sempre in agguato, aspettano un passo falso dei sopravvissuti per eliminarli. Ma la loro volontà, il loro coraggio e l'amore saranno gli unici antidoti contro la paura e l'incertezza. L'umanità è stata cancellata, solo pochi sono rimasti e sarà loro compito non far estinguere la razza umana. "Non c'è speranza senza fede, non c'è fede senza speranza, non c'è amore senza fiducia, non c'è fiducia senza amore. Togli una sola di queste cose e l'intero castello di carte umano crolla". Una frase bellissima che dice più di tutta la trama. 

Un libro molto più piccolo confronto al primo e anche molto meno emozionante. Rimane comunque una lettura bella e al tempo stesso ansiogena. L'ambientazione rende tutto ancora più inquietante, tutto ciò che per noi significava qualcosa è stato distrutto, la nostra casa e la nostra famiglia. I protagonisti si trovano in un mondo completamente diverso e spaventoso, un mondo di morte e distruzione. Gli Altri sono sempre dietro l'angolo pronti ad ammazzare qualunque umano si metta sul loro cammino. La responsabilità della sopravvivenza dell'umanità è affidata a dei ragazzini che hanno provato molto presto la durezza della vita, sono dovuti crescere per diventare adulti da un giorno all'altro, ora sono soldati e combattono per la vita. Non vedo l'ora di leggere l'ultimo capitolo di questa trilogia nella speranza di sapere qualcosa di più concreto sul futuro di questi giovani sopravvissuti. Mi ha compito molto la fiducia che l'autore ha riposto in quella giovane generazione, come se avesse grandi aspettative. E' un libro che infonde coraggio e ci fa desiderare che non esista nessuno al di fuori dell'uomo. La scrittura è molto scorrevole e veloce, non c'è un momento di pausa. L'autore tortura il lettore con nuovi avvenimenti, spesso spiazzanti. Vi consiglio la lettura dei primi due libri, sono sicura che anche voi, come me, riuscirete ad apprezzare tutto. 


Perciò non è la speranza a spingermi a rimettere la pistola nella fondina. Non è la fede e di sicuro non è l'amore. E' la rabbia. La rabbia, e il fatto che in bocca, infilato tra la guancia e la gengiva, ho ancora l'impianto di una recluta morta. 

Non le avrebbe sparato. Per via del rischio. L'avrebbe soffocata. Le avrebbe messo un cuscino sulla faccia e l'avrebbe tenuto fermo fino a quando non ce ne fosse più stato bisogno. Non avrebbe lasciato il corpo lì in camera: il rischio. L'avrebbe tolto di mezzo, ma non l'avrebbe ne seppellito ne bruciato: il rischio. L'avrebbe portato nel folto del bosco e gettato sul terreno indurito dal ghiaccio come un sacco della spazzatura, per la gioia degli avvoltoi, corvi e insetti. Il rischio.  

"Prima ci hanno insegnato a non fidarci di loro" sussurra. "Poi ci hanno insegnato a non fidarci l'uno dell'altro. Ora ci stanno insegnando a non fidarci nemmeno di noi stessi".






Rick Yencey 
Nato a Miami e ha iniziato ad amare la letteratura sin da piccolo, grazie ai libri che riceveva in regalo da suo padre. Tra le sue letture preferite in assoluto ci sono Le avventure di Sherlock Holmes e Il signore degli anelli. Oltre a leggere molto, fin da bambino ha iniziato a scrivere storie, attività che non ha più abbandonato.

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