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sabato 29 febbraio 2020

Recensione "Per il sogno di altri" - Massimo Bellavita


Titolo: Per il sogno di altri 
Autore: Massimo Bellavita                                   
Genere: Autobiografico 
Pagine: 311
Prezzo: € 12,67





Mi ci volle un bel po' prima di abituarmi all'idea di non vederla più, a pensare che non l'avevo più, che l'avevo perduta. 
Un libro che narra la storia di una vita. La vita che un uomo ha investito, appunto, per il sogno di altri. Ha messo da parte i suoi bisogni e se stesso per aiutare un amico, Giorgio, a realizzare il suo più grande progetto: l'apertura di un allevamento e di una pensione per cani. Un progetto che ha portato a troppi sacrifici, sia economici sia fisici. Un progetto che ha rubato anni di vita al nostro protagonista, il quale ha sacrificato tutto per un sogno inizialmente impossibile. 




Mi ha fatto capire cosa significhi veramente lottare e cosa significa veramente la parola sacrificio. Nonostante l'inizio sia un po' ripetitivo e lento la lettura procede, nel complesso, rapidamente. E' il racconto di un uomo che ha rischiato di perdere se stesso e la sua vita per aiutare un amico, la storia di un uomo che ha dato del suo meglio per raggiungere obiettivi comuni, per ambientarsi in un contesto a lui totalmente sconosciuto. Il protagonista non sa nulla di cani e non sa nemmeno quello che gli spetta. Il progetto incontra delle complicazioni già dall'inizio mettendo in dubbio sia la loro volontà ma anche la loro pazienza. Dopo aver superato le prime difficoltà l'attività inizia e, come capita a tutti, all'inizio si compiono degli errori. Per esempio acquistare cani da allevamento dalle persone sbagliate, ottenendo come unico risultato uno spreco di soldi e tempo. La tenacia del protagonista sembra infinita, nonostante i fallimenti non si arrende e prosegue, imperterrito, a lavorare per rendere il loro allevamento un luogo migliore, più accogliente. I passi avanti sono notevoli, iniziano ad avere i primi clienti e le prime entrate per la pensione ma, sul fronte degli allevamenti la situazione rimane negativa. Il protagonista ha avuto modo di entrare in contatto con varie razze di cani, da quelli di taglia piccola a quelli di taglia grande, avendo a che fare anche con cani poliziotto. Ci sono stati cani con cui il protagonista ha stretto un legame di grande amicizia, cani che rendevano la sua giornata raggiante e piena di compagnia. Una coda che scodinzola vivace e felice è una grandissima soddisfazione. Nel mentre, Giorgio, decideva con chi fare affari e portava avanti il suo lavoro da addestratore, ma si può dire che non ha mai messo mano al lavoro sporco come la pulizia dei cani e della pensione. 
Nonostante alti e bassi , le difficoltà economiche e sfortune varie l'attività prosegue. Ma saranno capaci i due protagonisti di portare avanti il loro progetto? 
Durante la lettura ho notato anche una crescita del nostro protagonista che, con il passare del tempo, inizia a trovarsi più a suo agio in questo nuovo mondo, infatti, in alcuni capitoli possiamo trovare anche dei consigli riguardo, appunto, i cani. 
La scrittura di Massimo è scorrevole, dinamica, semplice e sincera. Si destreggia benissimo tra un capitolo e l'altro arricchendo ogni pagina con descrizioni dettagliate. Il lettore, grazie alla precisione di Massimo, riesce a comprendere benissimo la frustrazione e la difficoltà del protagonista. Mi è piaciuta molto l'idea dell'autore di raccontare un'esperienza reale e dei giorni nostri. L'esperienza di due uomini che hanno cercato di cambiare la loro vita, di riscattarsi. Consiglio molto la lettura per poter iniziare a conoscere una realtà totalmente nuova. 
Ringrazio di cuore l'autore per averci dato questa opportunità.  


Purtroppo il clima nei primi tempi fu avverso e questo procurava pene immense, perché ero prigioniero e mi sentivo inutile, inadeguato alla situazione. 

Gli animali sono imprevedibili, dunque nella scelta del cane bisogna prevenire i danni collaterali che in futuro potrebbero causare: è importantissimo che il cane sia equilibrato, altrimenti si rischia di non essere ascoltati nei momenti critici. 

L'inverno mi ha sempre dato un lavoro extra da fare e, come al solito, non retribuito, che si aggiungeva all'enorme mole di lavoro della mia quotidiana solitudine, anche se avrei dovuto dividere questo mio fardello con il mio socio, ma, come ormai avrete capito, Giorgio faceva solo il "suo" stretto necessario. Altro non gli competeva secondo lui. 

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