
12.000 km da Verona a Mosca su una Fiat Panda degli anni Ottanta
Autore: Marco Rizzini (Prefazione di Nicolai Lilin)
Genere: letteratura di viaggio
Editore: Ediciclo Editore
Prezzo: € 17,00
Pagine: 221
« Ascoltare, parlare, pensare con la propria testa. Guardare, osservare, vivere.
Le stelle della notte, i tramonti, le albe. Ho visto panorami mozzafiato cambiare uno dopo l'altro, riempendomi gli occhi di magia. Solo via terra, in un lungo viaggio in divenire, avrei potuto vivere emozioni così. »
Una Fiat Panda degli anni Ottanta messa a nuovo, bianca e luccicante, pronta per i 12.000 km che la attendono in direzione Est. A bordo ci sono Marco, Damiano e Federico, il Team rabbia crew pronto per l'avventura e disposto a tutto pur di compiere il viaggio di una vita. Un viaggio insolito, impegnativo e pericoloso, spunto di riflessioni su passato, presente e futuro, e ricco di storie, frammenti di cultura di interi popoli o singoli personaggi incontrati lungo il percorso.
Per Marco Rizzini è anche un'esperienza personale alla ricerca della tomba del proprio bisnonno e un modo per rinnovare la memoria della propria famiglia.
Tanta voglia di mettersi alla prova, quindi, forza di volontà, fatica e sudore. Dalle difficoltà precedenti la partenza, come trovare il tempo materiale per il lungo viaggio (Marco ad esempio dovrà licenziarsi), trovare un'auto adatta e facilmente riparabile, e lasciare i propri affetti, alle difficoltà del tragitto stesso. Lunghe code ai confini, ore e ore sotto il sole cocente, la necessità di acqua e un posto per dormire la notte, strade impervie, il dialogo spesso difficile con la gente locale e molte altre complicanze non sempre prevedibili.
Dall'altro lato della medaglia, l'entusiasmo e l'adrenalina, la curiosità e il fascino dell'ignoto, la bellezza di paesaggi e culture lontani, eppure spesso così simili a noi. Immagini simbolo di secoli di storia, moschee e chiese, l'alternanza di generazioni, canzoni italiane e monumenti nazionali.
Un viaggio imperdibile, consiglio la lettura a tutti gli appassionati.
Bellissime, inoltre, le foto allegate alla fine del libro e l'idea di dividere la lettura nelle varie tappe del viaggio!
« Trovare qualcosa di così familiare, lontano migliaia di chilometri da casa, fa riflettere.
Ricordo le esperienze passate e ne traggo forza. È un pensiero positivo, non è una semplice saudade da bei tempi andati. È rievocare tutte le cose fatte e viste in trentacinque anni senza fermarsi e senza adagiarsi.
Chissà se i giovani avranno ancora voglia di viaggiare e di vedere le cose con i loro occhi.
Le possono già vedere in internet dal divano, perché dovrebbero sbattersi per vederle dal vivo? »
« Questa terra è morta. È morta e noi ne abbiamo visto la salma. E no, non era quella di un corpo mummificato e deposto in un sudario di vetro, dove la gente faceva la fila per onorare le vestigia del grande leader del passato. Era un cadavere abbandonato e dimenticato in un mare di sabbia e di rabbia. Entrambe rese velenose e assassine dai troppi pesticidi e da quest'aura di sofferenza. Era sofferenza anche quella mia, di Federico e di Damiano, mentre nel panico e con la sabbia in gola, sdraiati sotto la macchina, a manate cercavamo di togliere questi granelli sottilissimi e quasi eterei. Con scarsi risultati. [...]
La sabbia era ovunque, il caldo opprimente. Non avevamo più liquidi ma avevamo una Panda nel mezzo di un mare desertico. C'eravamo insabbiati. »
È da sempre appassionato di scrittura, storia e geopolitica. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2006, scrive di cinema e di viaggi bizzarri.
Con un'attitudine sempre curiosa è stato in Pakistan, in Iran, in Corea del Nord, in Transnistria, in Abkhazia e non vede l'ora di partire per il prossimo viaggio.
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