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venerdì 29 settembre 2017

Recensione "La masseria delle allodole" - Antonia Arslan

 Titolo: La masseria delle allodole                                                              Autrice: Antonia Arslan                                                                            Editore: Rizzoli                                                                                    Genere: romanzo                                                                                      Pagine: 233                                                                                                Prezzo: € 12,75 

« ...E sotto il sole innocente, nello splendido smalto di una giornata perfettamente luminosa, per l'ultima volta tutti quei corpi e quei volti danzeranno armoniosi, leggeri della gioia e delle attese di sempre. Solo verso sera, dall'altra parte delle cascate rompe un acquazzone torrenziale: sono le lacrime dei loro angeli in lutto. »
Anatolia (attuale Turchia), 1915. Sempad, la moglie Shushanig e il resto dell'estesa famiglia spostano i festeggiamenti, per l'imminente visita di un parente lontano, alla Masseria delle Allodole. La lussuosa villa diverrà quella sera un luogo di lutto e di grida disperate. Le donne della famiglia torneranno da sole a casa, da cui poi partiranno per un viaggio devastante verso Aleppo, senza cibo, senza acqua, senza denaro. E' l'inizio della deportazione degli armeni da parte del governo turco. I sopravvissuti alle violenze del viaggio, verranno poi aiutati, non senza sacrifici, a fuggire e rifugiarsi dai parenti all'estero. Non torneranno più nel loro paese natio, le bambine non parleranno più la loro lingua madre.

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Ambientato in Anatolia e in Siria, allo scoppio della prima guerra mondiale, racconta un lato del massacro che troppo spesso viene dimenticato: il genocidio degli armeni, il rastrellamento di un popolo per ottenerne la terra e le ricchezze. Sicuramente le vicende raccontate mettono un po' d'ansia e portano a riflettere, la storia è ben scritta e dettagliata. Non è presente un vero e proprio protagonista, i personaggi sono troppi e gli stralci di vita di ognuno vengono raccontati in modo apparentemente disordinato e scollegato, ma la storia è veritiera. L'autrice stessa, Antonia Arslan, è di origini armene (la famiglia protagonista ha nome Arslanian), pur non avendo, fortunatamente, vissuto direttamente le vicende narrate. Lascio degli estratti:
« Mentre un brivido disperato la scuote tutta, Azniv improvvisamente comprende un pericolo, un orrore incombente, e il suo giovane sangue dà un balzo di voluttuosa speranza. Un cieco istinto la spinge ad andare via da quel luogo, dove le rose sembrano adesso profumare di morte, e il muro del giardino nasconde tombe sconosciute... vergogna, disonore, follia... »

« Ma sarà Zareh lo scettico, l'europeo, a salvare il retaggio familiare: i nipoti e le fotografie, i quattro corpicini denutriti, uccellini moribondi, piccoli teschi tutt'occhi raggomitolati insieme, e il pacchetto prezioso dei ritratti di famiglia, passati di mano in mano, dai morenti ai sopravvissuti.»

« Oggi è il giorno qui, nella Capitale. Stasera li preleverete nelle loro case, negli ospedali, nelle redazioni dei giornali... Non usate le prigioni, ma le caserme. Non permettete contatti, sequestrate i libri, soprattutto non rispondete, mai, a nessuna domanda. Portate via solo gli uomini. Non toccate le donne.»


Risultati immagini per antonia arslanAntoniaaArslan  (Padova1938
scrittrice e saggista italiana di origini armeneLaureata in archeologia, professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università di PadovaNel 2004 ha scritto il suo primo romanzo, La masseria delle allodole, che ha vinto il Premio Stresa di narrativa ed è stato finalista del Premio Campiello. 



Da questo romanzo è stato tratto l'omonimo film del 2007, di genere drammatico, diretto dai fratelli Taviani. Avviso però che è abbastanza crudo, quindi sconsigliabile a chi è facilmente impressionabile. 

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