Titolo: L'incubo di Biancaneve: la città dei mercenari
Autrice: Scarlet Danae
Editore: Scarlet Danae
Genere: Fantasy/fantascienza Pagine: 129 (ebook) Prezzo: € 0,99 (formato Kindle)
« Ogni cosa sa contrapporsi, tutto si tende sul filo del tempo, tessuto da secondi, ore e minuti. Siamo così fragili, così mutabili, difficilmente unici e comunemente simili. »
Bianca, fin dalla morte del padre, vive con la matrigna, crudele donna che la obbliga a prostituirsi e la tratta come una comune serva. La sfortunata ragazza, tormentata dalla sua dipendenza, scopre una nuova e potente droga, spacciata in delle mele, e non esita a procurarsela. Overdose. Bianca si ritrova in un' altra dimensione, nella quale rappresenta una reincarnazione di Biancaneve e ne acquisisce i poteri, in un mondo tossico e governato da sette streghe corrotte, di cui può divenire la salvatrice o una prigioniera. Bianca ha una missione da compiere, ma deve prima salvare il famigerato Darknight, compagno di lotta della bella Biancaneve tenuto prigioniero nella tetra città dei mercenari, e ottenere il suo aiuto.
Una rivisitazione della favola di Biancaneve ribelle, fuori dagli schemi, di certo non adatta a bambini e ragazzini. La fiaba è completamente stravolta, diventa narrativa contemporanea a metà tra la fantascienza e l' horror. Il racconto è singolare, bizzarro, la storia è complicata, ma ben spiegata e narrata con scioltezza dall'autrice. Quindi complimenti per la fantasia e per la storia ben costruita. Inoltre, le immagini di inizio capitolo e i disegni dei Detectorade (maschere per evitare l'intossicazione utilizzate nella dimensione parallela) rendono la lettura più scorrevole e curiosa.
Ringrazio l'autrice Scarlet Danae per l'opportunità di leggere il suo racconto e lascio un paio di estratti:
« La mia rabbia era una creatura che tenevo imprigionata e in cattività nel mio corpo; ruggiva, si dimenava, ma io la tenevo incatenata e non le permettevo di manifestarsi... »
« "Bianca come la neve, rossa come il sangue, nera come l'ebano..." sussurrò. Sentivo che mi stava fissando nonostante quell'oscurità fosse talmente densa da non farmi distinguere i lineamenti del suo volto. L'uomo mi lasciò il polso e presa la mela dalla cesta me la porse, "Alla più bella del reame!" recitò ironico... »
Questo me lo segno😍
RispondiEliminaMi piace, lo devo comprare
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