Autore: Martha Wells
Editore: Oscar Mondadori
Genere: fantascienza
Pagine: 480
Gli umani sono innervositi da me perché sono un terrificante murderbot, e io sono innervosita da loro perché sono umani.
Ogni aspetto dalla vita è dominato dalle grandi corporazioni, missioni interplanetarie comprese: è la compagnia, infatti, che le gestisce, rifornendole di tutto il necessario. "Tutto il necessario" comprende anche gli androidi di sorveglianza, che tutelano l'incolumità delle squadre d'esplorazione. Ma in una società in cui i contratti vengono aggiudicati al miglior offerente, la sicurezza non è esattamente in cima alla lista delle priorità. E così può capitare qualche imprevisto. Per esempio qualcosa di strano succede su un lontano pianeta, dove alcuni scienziati stanno conducendo rilievi sulla superficie, convinti che l'Unità di Sicurezza con componenti organiche fornita dalla compagnia vegli su di loro. Murderbot, però, è riuscita a hackerare il proprio modulo di controllo, e si è accorta di avere accesso ai file multimediali di tutti i canali di intrattenimento. E così preferisce di gran lunga passare il suo tempo tra film, musica, serie tv, libri, giochi, piuttosto che dedicarsi a quegli incarichi noiosi e ripetitivi che non lasciano spazio al suo libero arbitrio. Dotata di una sensibilità tutt'altro che meccanica, Murderbot inizia un avventuroso viaggio alla ricerca di sé che la porterà a scoprirsi assai diversa da quello che i suoi protocolli avrebbero previsto.
Lo ammetto: con gli umani in carne e ossa sono a disagio. Non è paranoia per il mio modulo di controllo hackerato, e non è colpa loro; sono proprio io. So di essere una terrificante macchina assassina, lo sanno loro, e la cosa ci rende tutti nervosi – il che mi rende ancora più nervosa. Inoltre, se non indosso la corazza vuol dire che ho subìto dei danni e che una delle mie parti organiche potrebbe staccarsi e spiaccicarsi a terra in qualsiasi momento; a nessuno farebbe piacere assistere a uno spettacolo del genere.
Avete presente quello che vi ho detto prima, sul fatto di aver hackerato il mio modulo di controllo ma di non essere diventata un’efferata assassina? Era vero solo in parte. Ero già un’efferata assassina.
È sbagliato considerare un costrutto come metà robot e metà umano. In questo modo sembra che le due parti siano distinte, come se la metà robot dovesse voler obbedire agli ordini e fare il suo lavoro, e la metà umana dovesse pensare a proteggersi e a tirarsi fuori dai casini. La realtà era ben diversa, ossia che ero un’unica entità profondamente confusa, senza un’idea di ciò che volessi fare. Di ciò che avrei dovuto fare. Di ciò che era necessario fare.
Martha Wells
(Fort Worth, Texas, 1964), autrice di fantasy e fantascienza, ha scritto decine di racconti e romanzi, sia per adulti sia per ragazzi, tradotti in una decina di lingue, tra cui alcuni ambientati nell'universo di Stargate e in quello di Star Wars. Per le sue opere, e in particolare per i libri del ciclo di Murderbot, ha ricevuto tra gli altri i premi Hugo, Nebula e Locus.
-Linda-
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