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mercoledì 4 marzo 2020

Recensione "L'Amico Ritrovato" - Fred Uhlman

Risultati immagini per l'amico ritrovatoTitolo: L'amico ritrovato
Autore: Fred Uhlman
Editore: Feltrinelli
Genere: novella/romanzo      
Pagine: 93

Prezzo: € 7,50




« Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. »

Hans Schwarz è figlio di un medico ebreo; Konradin von Hohenfels appartiene a una famiglia aristocratica. Tra i due sedicenni, che frequentano la stessa scuola, nasce una profonda amicizia, destinata a una fine drammatica. La loro amicizia nasce a Stoccarda, tra i banchi di scuola, nel 1932, prima che gli ebrei divenissero una minaccia nazionale e che le parole di Hitler fomentassero l'odio tra quelli che prima erano compagni di scuola e vicini di casa.
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Un capolavoro di poche decine di pagine. Suggestivo e prezioso sono i primi aggettivi che mi vengono in mente pensando a L'amico ritrovato di Uhlman. 
Un breve romanzo su un'amicizia sincera, profonda e romantica tra due adolescenti completamente diversi, per estrazione sociale, carattere e modo di pensare. 
Konradin è il nuovo compagno di classe, ammirato per la sua eleganza e il suo portamento che trasuda ricchezza e un'origine altezzosa. Hans (che è anche voce narrante) è, come gli altri compagni, ammaliato dal nuovo arrivato, ma a differenza loro cerca un'amicizia sola, che sia vera e per sempre. 
« Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato. »
Nessuno dei due ha amici finché non scoprono di avere delle passioni in comune e decidono di rivolgersi la parola.
La vicenda è ambientata nel periodo dell'ascesa del führer in Germania, e la famiglia di Konradin è filo-nazista. Konradin stesso si convince della necessità di sostenere la causa di Hitler, unico modo di salvare il paese, e finisce così per evitare l'amico di origini ebree. Quest'ultimo viene invece preso di mira a scuola e la famiglia decide di mandarlo a studiare in America negli anni a venire, proteggendolo dalla storia stessa. 
Dopo molti anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale, Hans riceverà una richiesta di contributo finanziario da parte della sua vecchia scuola, per erigere un monumento ai caduti della guerra, con una lista dei suoi ex compagni di classe, data e causa della loro morte.
Uhlman, in questo racconto in parte autobiografico, riflette dal punto di vista dei due ragazzini anche su tematiche come la religione, la crudeltà verso e della povertà, gli affetti e la storia dei popoli. 
E lo fa con nostalgia e semplicità. 
« Non senti le loro urla? E hai ancora il coraggio di giustificare l'accaduto perché sei troppo pavido per vivere senza il tuo Dio? Cosa ci può servire un Dio privo di potere e di pietà? Un Dio che se ne sta nel suo paradiso e tollera la malaria e il colera, la carestia e le guerre? »

Un must-read per chiunque, da leggere almeno una volta nella vita, non importa a quale età (anche se ovviamente sotto una certa età lo si legge con meno consapevolezza).


« Per me niente aveva importanza oltre al fatto che quello era il mio paese, la mia patria, senza inizio né fine, e che essere ebreo non era in fondo diverso che nascere con i capelli neri piuttosto che rossi. »




Fred Uhlman è nato a Stoccarda nel 1901 ed è morto a Londra, ottantaquattrenne. 
Autore anche di un'autobiografia, Storia di un uomo, edita Feltrinelli nel 1987, e di altri testi brevi, ha ispirato il racconto di L'amico ritrovato ai luoghi e all'ambiente della sua adolescenza. 
Sapeva che questo sarebbe rimasto il "suo" libro: "Si può sopravvivere con un solo libro", ha dichiarato poco prima di morire.


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