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sabato 4 gennaio 2020

Recensione "La Foresta dei Pigmei" - Isabel Allende

Risultati immagini per la foresta dei pigmei allendeTitolo: La Foresta dei Pigmei
Autrice: Isabel Allende
Editore: Feltrinelli
Genere: narrativa contemporanea  
Pagine: 189

Prezzo: € 11,90



La vera amicizia, pensavano, resiste al passare del tempo, è disinteressata e generosa, non chiede nulla in cambio, se non lealtà. Senza essersi messi d'accordo, entrambi difendevano questo delicato sentimento dalla curiosità degli estranei. Si volevano bene senza ostentazione, senza grandi dimostrazioni, in modo discreto e silenzioso. " 

L'intraprendente reporter Kate Cold, con il compito di scrivere un reportage sui safari a dorso d'elefante, si reca nel cuore dell'Africa nera con i fedeli fotografi, il nipote Alexander e l'amica di quest'ultimo, Nadia. Ai due giovani e coraggiosi ragazzi viene predetto un pericolo imminente, e solo restando uniti potranno sconfiggere questo male. 
L'incontro con una vigorosa pilota e un missionario in cerca dei fratelli scomparsi li porterà al regno del terrore instauratosi a Ngoubé, dove nella fitta vegetazione una tribù di pigmei è ormai schiava di tre spietati personaggi, in attesa del momento del riscatto.
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La Foresta dei Pigmei è il terzo e conclusivo capitolo de Le Avventure di Aquila e Giaguaro, i due animali totemici dei protagonisti, Nadia e Alexander. Premetto di non aver letto i due libri precedenti (La città delle Bestie e Il regno del Drago d'oro) e che quindi sono tutti leggibili singolarmente. Si tratta di tre avventure differenti e auto-conclusive, ovviamente accomunate dai personaggi. 
Ho apprezzato moltissimo i temi trattati e il significato della vicenda, dal rispetto per la natura, gli animali allo stato selvaggio e le culture differenti dalla propria alla salvaguardia di queste ultime. 
Un gruppo di Pigmei, popolazione etnica dell'Africa equatoriale, si trova infatti in grave pericolo, minacciato in questo caso dal regno del terrore imposto loro da tre losche figure: il re-dittatore Kosongo, lo spietato generale Mbembelé e il temibile stregone Sombe. Questi nascondono un segreto, un mistero che mette a rischio sia molte vite umane sia il delicato equilibrio naturale. Il gruppo di Pigmei, privato della loro regina e del loro potere spirituale e curativo, si trova sottomesso in condizione di schiavitù, privato di libertà e dignità. Nadia con la sua fedele scimmietta, Alexander e la sua energica nonna, Kate, seguiti dall'equipe di quest'ultima, si trovano catapultati in questa terribile realtà dopo un atterraggio di fortuna. Il missionario Fernando li ha infatti convinti ad assisterlo nella ricerca dei suoi fratelli scomparsi nel territorio di Kosongo. Riusciranno i due giovanissimi a riportare la pace e la libertà nel cuore della foresta nera? E riusciranno, nel mentre, a venire a capo dei quesiti del loro cuore, Alexander in particolare, che inizia a guardare Nadia con occhi diversi da quelli di un semplice amico, nel mezzo delle riflessioni adolescenziali?
Tra i due ragazzi oltre a una profonda amicizia c'è un legame spirituale, una coscienza quasi mistica che li lega al loro animale totemico e alla natura in generale, con il quale, Nadia in particolare, sembra avere una connessione innata e genuina.
Lo svolgimento della trama è abbastanza semplice e molto scorrevole, ma comunque ricco di personaggi e imprevisti. Questo, insieme alle tematiche importanti e alla leggerezza con cui vengono trattate, mi hanno fatto risultare abbastanza piacevole la lettura. Tuttavia, non avendo mai letto prima alcun libro di questa scrittrice e conoscendo la sua notorietà, devo ammettere che le mie aspettative rispetto alla lettura si sono rivelate troppo alte. Forse ciò è dovuto però anche al fatto che si tratta di una trilogia per ragazzi ed è quindi più ammirabile fino a una determinata età. 


I Pigmei, con i loro rozzi strumenti, riproducevano le voci della natura, alcune delle quali delicate, come il gorgoglio dell'acqua fra le pietre o la corsa delle gazzelle, altre profonde come i passi degli elefanti, o i tuoni della tempesta o il galoppo dei bufali; altre ancora erano lamenti d'amore, grida di guerra o gemiti di dolore. " 

L'elefante è l'animale più grande e pesante, il più rispettato della foresta, quello che nessuno osa affrontare. Il suo unico nemico è l'uomo, una creatura piccola, vulnerabile, senza artigli né zanne, che il pachiderma può schiacciare con una zampata, come una lucertola. Come osa quest'essere insignificante sbarrargli la strada? Ma una volta iniziato il rituale della caccia, non c'è tempo per meditare sull'ironia della situazione: il cacciatore e la sua preda sanno che quella danza terminerà solo con la morte di uno dei due. " 




Isabel Allende è nata a Lima nel 1942, ma è vissuta in Cile fino al 1973 lavorando come giornalista. Dopo il golpe di Pinochet si è stabilita in Venezuela e, successivamente, negli Stati Uniti. Con il suo primo romanzo, La casa degli spiriti (1982, Feltrinelli 1983), si è subito affermata come una delle voci più importanti della narrativa contemporanea. 
Nel 2002 ha pubblicato La Città delle Bestie, seguito da Il Regno del Drago d'oro: con La Foresta dei Pigmei si conclude la trilogia, il cui titolo complessivo è Le memorie di Aquila e Giaguaro, dedicata da Allende ai lettori più giovani.



                                                                                                                                   

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