Visualizzazioni totali

lunedì 20 gennaio 2020

Recensione "L'Eco delle Balene" - Sean Michaels

Titolo: L'eco delle balene
Autore: Sean Michaels 
Editore: Keller editore
Genere: romanzo
Prezzo: 18,50 
Pagine: 432



Io sono uno strumento. Sono un suono che viene suonato, musica che viene eseguita, sangue, sale e acqua manipolata dall'aria. Sono di Leningrado. Ho ucciso un uomo a mani nude. Sono nato il 15 agosto del 1896, e da quell'istante sono divenuto un oggetto in movimento nello spazio, proiettato verso di te.  " 

Uno scienziato. Era questo Leon Termen, o meglio Lev Sergeevič Termen. L'inventore del Theremin, una spia sovietica, una vittima o un criminale? Leon porta il suo magico strumento da Leningrado fino in America, le note elettriche gli permettono di infiltrarsi nell'economia americana, i suoi compagni gli portano contratti da firmare e permessi di soggiorno. Ma il cuore dello scienziato è rivolto solamente al suo lavoro e alla bella Clara, con la quale tanto ama ballare fino a tardi nei club newyorchesi. E dopo anni al servizio della madrepatria, seppur lontano da essa, si ritrova a doverci tornare contro la sua volontà, privo della libertà che credeva irrevocabile.
Visualizza immagine di origine

Sorprendente e originale. Un romanzo che spazia abilmente tra temi e luoghi disparati. 
Lev Termen parte da un laboratorio di Leningrado, dove cimenta il suo genio in ogni invenzione che gli balena nella mente, per poi giungere sulle rive newyorchesi nel periodo proibizionista e far conoscere al popolo americano le proprie creazioni. Dai teatri sfarzosi dove "suona l'etere" ai balli sfrenati con un'accompagnatrice speciale, si passa a navi e treni carichi di disperazione, diretti ai gulag, i campi sovietici di lavoro forzato. E il percorso di Termen non si ferma di certo qua.
Da libero cittadino, a immigrato, poi criminale politico. 
Clara, abile violinista conosciuta in America, resta oggetto del suo amore durante ogni singola vicenda, che si svolge come una sorta di confessione o di ricordo. Tuttavia anche a Clara, come alle altre donne della sua vita, agli amici e alla famiglia, Termen nasconde, per il bene di tutti, dei segreti.
Tra le sue invenzioni, particolarmente speciale è il Theremin, uno dei primi strumenti musicali elettronici: viene suonato senza contatto con il musicista, che deve muovere le mani nell'aria, nel campo di onde elettriche dello strumento, per regolarne il suono. Questa e molte altre sue creazioni vengono sfruttate per permettere l'infiltrazione sovietica nel sistema e nelle tasche statunitensi, così lo scienziato diventa quasi per caso una spia in missione. 
Questo comporterà il successo della sua carriera ma anche la sua rovina. 
« Il tuo tempo non ti appartiene, Termen » disse. « È un regalo del tuo Stato ». 
L'autore precisa che ovviamente si tratta di un'opera di inventiva, e che i fatti narrati non corrispondono alla realtà, ma il romanzo presenta molto bene, inizialmente in secondo piano poi più direttamente nell'ultima parte del libro, le vicende storiche effettive, dai fermenti russi, alla crisi economica del '29 al conflitto mondiale di pochi anni dopo. 
Non è affatto banale o scontato, come a volte ci si aspetta dall'ennesimo libro ambientato nello stesso periodo. Ho trovato la storia e lo stile di scrittura affascinanti e fluidi, con il giusto apporto di romanticismo e, accanto, la cruda realtà.  Davvero consigliato.
Un grazie speciale all'editore Keller per questa inaspettata lettura! Vi lascio un paio di estratti:   


Sollevi le mani. Prima la destra, verso l'antenna dell'intonazione e lo sentirai: ZIIIIOOOoo, un tubare elettrico che si assesta in un lungo inno. Allora sollevi la sinistra, verso l'antenna del volume, per smorzarlo. Muovi di nuovo le mani e l'apparecchio canterà. Il mio theremin è uno strumento musicale, uno strumento che suona l'aria. [...] Questo, in fondo, è il segreto del theremin: è il nostro corpo a dirigere.  "


Accanto a me sulla scrivania c'è anche una pistola. Non è per difesa personale. Se mi scoprono, rivolgerò la bocca della pistola verso di me e premerò il grilletto, clic. Ricordo che un tempo ero un uomo che dirigeva l'etere. Non dirigo più niente. "




Sean Michaels è nato a Stirling, in Scozia, nel 1982. Cresciuto a Ottawa, si è
poi trasferito a Montreal, dove ha fondato Said the Gramophone, uno dei primi blog musicali. Ha scritto per il Guardian e McSweeney's, ha trascorso periodi a Edimburgo e Cracovia, è stato in tournée con diversi gruppi rock, ha esplorato le catacombe di Parigi per l'Urban experiment e nel frattempo ha ricevuto due National Magazine Awards.




                                                                   _Lisa

Nessun commento:

Posta un commento