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mercoledì 2 agosto 2017

Recensione "Vivere militare est" - Federica Pittau

Titolo: Vivere militare est                                                                          Autrice: Federica Pittau                                                                                  Genere: romanzo                                                                                          Editore: Book Sprint edizioni                                                                              Pagine: 86 (pdf)                                                                                        Prezzo: 15,90 (cartaceo)  
Non permettete a voi stessi di essere un intralcio per i vostri sogni e obiettivi. Ricordatevi: Vivere significa combattere! Vivete per i vostri sogni, ne varrà la pena.
Questo breve romanzo ci narra in prima persona la vita di Erin, una bambina che fin dalla sua nascita si è sentita di troppo, si è sentita fuori posto anche all'interno della sua famiglia. Pian piano ha iniziato a costruirsi una corazza per difendersi dagli altri ma così facendo accumulava, dentro di sé, sempre più dolore. Erin riusciva ad abbassare la corazza solo in compagnia di sua nonna, l'unica che l'ascoltava veramente. La sua vita prosegue, prima all'asilo poi alle medie, le superiori e alla fine l'università, ma lei si sente sempre sola e fuori posto. La sua vita è stata peggio di un calvario ma lei sa che deve combattere per vivere, lei ha scelto di combattere per se stessa. Riuscirà Erin ha prendere in mano la sua vita? E ha realizzare ciò che vuole?
Libro davvero intenso che ci presenta in modo schietto la tortuosa vita di Erin, una bambina che per tutta la sua infanzia ha faticato per rimanere a galla nel mondo e ad interagire con gli altri. Solo per cercare l'approvazione della madre, che la evita costantemente, tenta di mascherare la sua vera personalità. Sua nonna è stata la sua ancora di salvezza, quel filo che la univa alla vita, che le permetteva di essere se stessa senza fingere; con lei poteva togliere quella maschera e quel finto sorriso ed esprimere ogni suo pensiero, ogni sua frustrazione. La vita è come un ponte, la gente va e viene, a volte è solo di passaggio altre volte invece su quel ponte decide di passarci ogni giorno. Erin ha avuto una vita difficile e dopo tutto non si è mai arresa e crescendo ha capito che doveva mettere in primo piano se stessa e combattere per i suoi sogni e per i suoi obiettivi, per ciò che voleva essere bruciando quella maschera dietro la quale per anni si era nascosta. È stato un libro che mi ha dato modo di ragionare su di me in quanto in alcuni punti mi sono ritrovata molto con Erin, condivido con lei il rifiuto verso il suicidio e la volontà di vivere e di combattere ogni giorno per la mia vita, per realizzare me stessa e i miei progetti. Suicidarsi significa arrendersi e per Erin non ci si deve mai arrendere,  ma sempre essere forti e coraggiosi nei confronti della vita. Ci vuole più coraggio a vivere che a morire. Ricordatevi di combattere ogni giorno per voi stessi, mai mettervi in secondo piano perché potrebbe essere un grosso errore. 
Lascio delle citazioni: "Mi domandavo quando avrei smesso di incassare, perché ogni colpo mi aveva fatto male ed ero davvero stanca. Nessuno era davvero dalla mia parte, non mi restava che affidarmi a me stessa." 
"Non vuoi mai deludere nessuno, dici a tutti che stai bene, che vai bene a scuola e ti credono." 
"Ero sola contro il mondo, sapevo che sarei rimasta schiacciata."
"La famiglia certo é importante, ma io non potevo contare su nessuno, solo su me stessa." 
"Non so perché, ma ho sempre creduto che ognuno di noi avesse una parte buona, quindi anche se si nascondeva dietro l'aggressività, sapevo che poteva essere davvero una brava persona."
"Venivo insultata, non piangevo e cercavo sempre di sorridere forzatamente; venivo classificata come quella senza emozioni, quella senza cuore che non teneva a nessuno." 
"Non sai cosa fare, sei smarrita, vorresti andare via per un po'; ma la verità è che non hai un posto in cui andare. Ovunque ti sembra meglio di qui, ma sai che hai bisogno di aiuto." 
"Mi sono sempre sentita un po' la ragazza dei Fantastici 4, quella che come superpotere aveva la capacità di diventare invisibile; ho sempre pensato fosse un buon potere da utilizzare, ma non è bello sentirsi invisibili davanti agli altri. Non so per quale motivo, ma ogni volta che stavo male non facevo altro che mettermi il Mantello dell'invisibilità, sparivo; come se fuggire potesse rimediare le cose."
"Ma tutto questo cerchi di non farlo notare a chi ti sta attorno, infondo in pochi sarebbero capaci di ascoltare. E con qui pochi indossi il Mantello: ti protegge da altre delusioni, ma non ti permette di avere di avere un aiuto da parte di certe persone, aiuto che potrebbe essere indispensabile. Ma sei orgogliosa e testarda, ma soprattutto orta dentro e sai che un'altra delusione ti farebbe stare peggio; perciò preferisci stare con il tuo malessere cercando di smaltirlo a modo tuo e senza accumularne dell'altro. Vorresti essere ottimista e speranzosa, ma la vita non è rose e fiori, è quasi sempre rose, anzi, spine di rose; così provi ad andare avanti e speri di svegliarti ed essere una persona abbastanza forte da superare la valanga di merda che ti ritrovi addosso."

Ringrazio molto l'autrice per avermi proposto la lettura del suo romanzo. Lo consiglio vivamente a tutti. 



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