1) Cosa l'ha spinta a scrivere il suo romanzo?
Salve, grazie per avermi ospitato in questo bellissimo blog. Allora scrivere è la mia identità. Io purtroppo non ho avuto una vita facile. Mia nonna e mia zia che mi hanno cresciuto nei primi anni, se ne sono andate quando avevo 9 anni per colpa del tumore. Per me è stata molto dura e senza di loro mi sentiva disperatamente alla deriva. Ho iniziato a soffrire di depressione. La depressione è un male terribile, perché distorce la realtà e ti fa credere in cose che non sono vere. Poi è capitato qualcosa che ha cambiato per sempre la mia esistenza. Il giorno del mio decimo compleanno mi hanno regalato il terzo libro della saga di Harry Potter; leggere di quel mago così coraggioso mi ha tirato su di morale e per un po’ ho dimenticato i problemi che mi angosciavano. Crescendo ho fatto qualche ricerca su J.K. Rowling, l’autrice, e ho scoperto che anche per lei la depressione non era un qualcosa di sconosciuto. Aveva usato la scrittura a mo’ di terapia e così ho pensato che potevo provare anche io. Il mio libro ha come temi portanti il bullismo e l’emarginazione sociale; mi sono accorta, leggendo il giornale, ascoltando tv e radio che il tasso di violenza e bullismo è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni così ho voluto parlarne in un libro.
2) Ci racconti qualche curiosità legata al suo libro.
Sì. Dunque, il mio libro ha come temi portanti il bullismo, la violenza psicologica, l’emarginazione sociale e il marcio della nostra società. Catherine, la protagonista, è una ragazza inglese che a seguito di alcune tragedie familiari è costretta a trasferirsi negli Usa con la nonna e la giovane zia. E’ vittima di bullismo da parte dei suoi compagni e ha il ruolo della “svantaggiata”. I suoi compagni percepiscono questo suo disagio e lo temono; cercando dunque di esorcizzarlo trattandola male, fino alla violenza finale che la farà esplodere e segnerà lo spartiacque fra la prima e la seconda parte. E’ un libro decisamente visionario, fra la lacrima e il riso. Per il personaggio di Logan mi sono ispirata tanto ad Erik, il protagonista del film “Il Corvo”. Il linguaggio che usa, il suo modo di pensare, ho cercato di riprenderli un po’ per Logan, anche perché è un libro con qualche tocco di soprannaturale qua e là. Per esempio, c’è una scena in cui Catherine sogna di parlare col fantasma di un grande maniero. E’ un sogno piuttosto vivido. Per il personaggio di Catherine invece, mi sono ispirata a Carrie, la protagonista dell’omonimo romanzo di Stephen King. E’ un libro che adoro. Per l’aspetto fisico della mia protagonista invece mi sono rifatta a quello che Cloe Grace Moretz ci presentò mentre recitava nel film tratto da questo libro.
3) Quali emozioni le regala la scrittura?
Uniche, io vivo per la scrittura, ci penso in continuazione, mattina, pomeriggio anche durante la notte a volte (ci sono notti in cui sogno le trame dei miei prossimi romanzi XD), oppure le massime, che nelle mie storie sono sempre un po’ ironiche, mi vengono sempre in mente di notte o durante le faccende di casa. XD. Mi permette di allontanarmi un po’ dalla realtà e di vivere mille vite.
4) Ha preso spunto da persone reali per i personaggi di "Cenere sulla brughiera?
Allora, per il personaggio di zia Clarisse, mi sono ispirata un po’ a mia zia anche se solo per il carattere (zia Clarisse è una ragazza di 23 anni magra e con i capelli lunghi e biondi, mentre mia zia era una donna prosperosa e con i capelli rossi). Anche mia nonna è simile alla nonna di Cathy, anche se quest’ultima non compare mai fisicamente nel romanzo, ma solo nei ricordi della protagonista. Poi abbiamo Hada, una signora che aiuterà Cathy nella seconda parte del libro, che fisicamente somiglia ad una mia collega di università XD. E poi l’insegnante di biologia di Cathy, che è uguale ad una mia ex professoressa del liceo; la stimavo, era una bravissima professoressa, ma quando mi interrogava mi prendeva il panico XD.
5) Quando ha iniziato a scrivere e perché? Vede la scrittura come una professione a tutti gli effetti?
Ho iniziato a 6 anni. Scrissi un racconto su di una bambina che perde il suo cane e poi lo ritrova, ricordo che mi sentii benissimo in quel momento. A 13 anni avevo iniziato a scrivere un giallo, (ero e sono una patita dell’anime Detective Conan XD) e ha 18 ho finito un libro fantasy molto simile al “Il Trono di Spade”, con una protagonista molto simile a Deanerys Targaryen. Per “Cenere sulla Brughiera” invece tutto è iniziato nel 2012 anche se al tempo il mio romanzo aveva una trama un po’ diversa, con un finale differente (alla fine Catherine e Logan avevano un bambino) e gli stessi personaggi erano un po’ diversi. Il rapporto fra Catherine e Logan ad esempio, i personaggi principali del mio romanzo, era ispirato a quello fra Joker e ad Harley Quinn invece che a quello fra Catherine ed Heathcliff. Sì, mi piacerebbe diventare una scrittrice di professione anche se per il momento mi accontento di essere riuscita a lasciare una mia impronta su questa terra, che alla fine era tutto ciò che volevo.
6) Cosa l'ha spinta a scegliere lo Yorkshire e gli USA come ambientazione?
Gli Stati Uniti sono per eccellenza il luogo in cui tutto può nascere e finire in un batter d’occhio. E’ un luogo ambiguo, pieno di incertezze, di luci e di ombre, di palcoscenici con riflettori da togliere il fiato e di sobborghi oscuri ed inquietanti. Secondo me, era il luogo perfetto per una simile storia. Lo Yorkshire e in particolare le brughiere in cui Catherine è cresciuta rappresentano invece la natura incontaminata, dove la mano dell’uomo e l’industrializzazione non sono ancora riusciti ad arrivare. Non a caso Catherine e Logan verranno sepolti proprio lì. E come Cathy ed Heathcliff, finalmente liberi di amarsi, percorreranno il cammino della pace eterna, onorando quella terra indomabile e silenziosa al contempo.
7) Ha un autore o un libro in particolare da prendere a modello, a cui si ispira?
Ho preso spunto da “Cime Tempestose”, il mio libro preferito e dal film “Il Corvo”. Ho uno stile un po’ demodè, almeno così è stato definito, un mix fra fiaba e realtà, fra lacrime e riso; mi piace, alla fine mi sento un po’ come una Jo March dei tempi andati XD. Mi piace molto anche Stephen King è a dir poco sensazionale, il suo stile così “ricco e prolisso” mi ha influenzata tanto.
8) Se possiamo chiedere, ha altri progetti in via di scrittura?
Progetti futuri. Allora, ho da poco terminato un libro per bambini con protagonisti degli animali da fattoria. Sono animali senzienti stile Disney XD. Io amo molto gli animali e li ho voluti celebrare dedicando loro un libro. Anche qui troviamo temi attuali come l’abuso e l’emarginazione. Speriamo bene. Per i “grandi” invece credo che scriverò presto un libro sulla mafia. Inizialmente, pensavo ad uno sulla seconda guerra mondiale, ma poi ho deciso di scriverne prima uno sulla criminalità organizzata. Sarà molto dura, ma voglio provare.
9) In quale personaggio si immedesima di più?
Catherine mi somiglia moltissimo, anche se non avrei agito sempre come lei. Per dire, non penso che avrei avuto il suo sangue freddo che di fatto le ha permesso di sopravvivere nella seconda parte del romanzo. Io probabilmente mi sarei lasciata andare. Scrivere di qualcuno che prende decisione differenti dalle nostre è difficile, ma assai entusiasmante.
10) Perché ha scelto Catherine come protagonista?
Catherine è una ragazzina particolare. Al mondo è pieno di ragazze abusate, infelici e che vivono situazioni di abbandono e degrado. Così ho voluto dedicare loro questo libro. Ho usato anche un po’ di ironia, in una combinazione strana alla Forrest Gump, per intenderci. Come ho detto è un libro fra lacrime e riso, dove si ride, si piange e si fanno anche tutte e due le cose.
Ringraziamo di cuore l'autrice per averci fatto scoprire il suo libro e una parte di sé.
Alla prossima!
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